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Lotti: 'Match fixing, fondamentale cooperazione fra nazioni'

27 settembre 2017 - 08:40

Il ministro per lo Sport Luca Lotti apre l'international meeting di Roma per il contrasto al match fixing e all’infiltrazione del crimine organizzato nello sport.

Scritto da Sara Michelucci
Lotti: 'Match fixing, fondamentale cooperazione fra nazioni'

Roma - "Anti match fixing formula" è il progetto presentato oggi, 27 settembre, a Roma, a Palazzo Chigi, che si focalizza sulla lotta alle scommesse illecite e alla frode sportiva. "I lavori presentati oggi portano a compimento una azione importante. Chi ama lo sport rispetta le regole, il fair play e la legalità. La corruzione va combattuta attraverso valide misure messe in atto dalle istituzioni. La cooperazione tra le nazioni è fondamentale in tale ottica. Questo meeting ne è una dimostrazione", dice nel suo messaggio il ministro per lo Sport Luca Lotti, il quale non è potuto essere presente all'evento romano.

Luigi Valerio Sant'Andrea, chief of the Office for Sport, aggiunge: "Si punta a creare un quadro sintetico condiviso per la lotta alla manipolazione sportiva. Il progetto è nato con l'obiettivo generale di sviluppare un modello pubblico - provato integrato a livello europeo per la prevenzione del fenomeno del match fixing, attraverso la selezione di buone pratiche europee e nazionali, in grado di soddisfare e rafforzare l'attuale cooperazione. Cooperazione internazionale e scambio di informazione ci aiutano a prevenire le scommesse illegali e tutelare lo sport. Abbiamo creato uno spot sulla tutela dello sport che verrà trasmesso sui canali tv".
 
Quale evento conclusivo del progetto questo meeting internazionale denominato 'Sistemi di segnalazione protetta: una leva chiave per il contrasto al match fixing e all'infiltrazione del crimine organizzato nel settore dello sport', si colloca nella più ampia dinamica nazionale, internazionale ed europea di crescente rafforzamento delle politiche di prevenzione e contrasto al match fixing, nel quadro della ratifica in corso e del processo di diffusione della convenzione di Magglingen Macolin del Consiglio d'Europa, grazie a collaborazioni con Unodc Vienna, Interpol, Trasparency International Italia, Adm, Sistema Gioco Italia, Unioncamere, anche tramite progetti finanziari Ue.
 
 
Il colonnello Massimo Razzante, del ministero dell'Interno, sottolinea: "La criminalità organizzata ha interesse nel mondo delle scommesse e della manipolazione sportiva visti i flussi di denaro che interessano questo settori. Per questo è fondamentale la collaborazione messa in atto tra le varie forze in campo per contrastare il fenomeno del match fixing. La cooperazione internazionale di polizia riveste un ruolo chiave e deve riguardare tutto i soggetti e deve accompagnarsi a un sistema di segnalazione protetta".
Il progetto Amff è parte di un framework di quattro progetti europei che procedono in parallelo, tutti funzionali a contrastare i rischi derivanti da scommesse (betting risks) attraverso la collaborazione pubblico-provato. Caterina Gozzoli, direttore Asag - Università Cattolica del Sacro Cuore, afferma: "Il progetto italiano è quello a maggiore vocazione attuativa, poiché si prefigge, sulla base di una analisi quantitativa del fenomeno a cura di Università Cattolica, la realizzazione di strumenti operativi per il coordinamento pubblico-privato e la sperimentazione di un sistema di segnalazione protetta anonima. Lo studio ha preso spunto dal quadro coerente delle azioni in corso contro la corruzione nel mondo dello sport da parte degli attori italiani, con particolare riferimento all'Adm e, fin dal 2011, agli operatori di scommesse attraverso le Uiss e Giss. Attualmente l'Italia è il Paese più avanzato nelle politiche di prevenzione in materia e l'attuazione di questo modello di politiche di contrasto può diventare strumento da rielaborare per gli altri Paesi dell'Ue".
Alfredo Maria Durante Mangoni (ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale) aggiunge: "L'Italia porta avanti un approccio olistico contro la corruzione includendo diversi altri aspetti, come la lotta alle scommesse illegali, l'antidoping e altro. Il gruppo anticorruzione del G20 sta lavorando su una policy per elevare gli standard di qualità contro la corruzione nello sport. L'Ocse sottolinea l'importanza di affrontare operazioni di promozione di tutela dello sport e di lotta alla frode. A livello internazionale si afferma la consapevolezza che bisogna partire dall'analisi dei rischi per combattere la frode sportiva, con standard condivisi tra i Paesi per combattere l'illegalità. Garantire regole comuni è l'obiettivo che sempre più di sta perseguendo. Il Coni è impegnato nella stesura di proprie linee guida di integrità. Siamo anche impegnati a valorizzare questo sforzo del Coni nei fori internazionali. È il primo ad essersi dotato di una certificazione di conformità per l'integrità nello sport. L'Italia potrebbe farsi promotrice di una risoluzione sul contrasto alla corruzione nel mondo dello sport e lo faremo".
Francesco Soro del Coni aggiunge: "È cresciuta la consapevolezza negli ultimi anni nei confronti dell'integrità nello sport e nella lotta alla corruzione. L'Italia è in questo all'avanguardia e porta avanti un lavoro interforze. Quando si parla di match fixing di parla di sport e quindi è fondamentale l'impegno anche del Coni. In commissione europea abbiamo partecipato a diversi progetti per la circolazione delle buone pratiche. Abbiamo con il presidente Malagò realizzato la riforma del codice di giustizia sportiva. Abbiamo dato qui un peso rilevante al reato di frode. Bisogna dare maggiore attenzione alle segnalazioni che arrivano dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli e in generale alla collaborazione interistituzionale".
 

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