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Controlli a 95 sale scommesse di Brindisi: multe per 130mila euro

25 giugno 2018 - 08:25

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi controlla 95 sale scommesse del territorio, irregolarità sanzionate per 130mila euro complessivi.

Scritto da Redazione
Controlli a 95 sale scommesse di Brindisi: multe per 130mila euro

 


Pioggia di sanzioni alle sale scommesse della provincia di Brindisi. Nell'ambito di una serie di controlli, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi - con i militari delle Compagnie di Brindisi, San Vito dei Normanni, Francavilla Fontana e Fasano - ha scoperto irregolarità sanzionate per 130mila euro complessivi.

L’attenzione, secondo quanto si legge in un comunicato dei Carabinieri, "si è incentrata principalmente sulla verifica dei titoli autorizzativi relativi agli apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro, al corretto esercizio delle licenze rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato ed in particolare alle disposizioni contenute nella specifica legge regionale n.43 del dicembre 2013. La citata legge prevede all’art. 7 che l’esercizio delle attività di gioco deve trovarsi ad una distanza non inferiore a 500 metri da istituti scolastici di ogni grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi, e centri giovanili, centri sociali, o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture operanti in ambito sanitario o socio assistenziale o strutture ricettive per categorie protette.

Già nel mese di maggio scorso i Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Salentino hanno deferito in stato di libertà il gestore e il presidente di un circolo privato del luogo. I due sono ritenuti responsabili di aver organizzato un’attività illecita di pubbliche scommesse nella citata struttura ricreativa. Nello specifico le indagini e il sequestro hanno dimostrato la presenza di 6 personal computer corredati di matrici e numerose ricevute, installati abusivamente all’interno del locale ed utilizzati per la raccolta di scommesse via internet. Nella circostanza la norma penale applicata è stata la legge 401 del 13 dicembre 1989 “organizzazione abusiva di esercizio di pubbliche scommesse” che sanziona con la reclusione da sei mesi a tre anni chiunque abusivamente esercita l’organizzazione di pubbliche scommesse che la legge riserva allo Stato o ad altro Ente concessionario".
 

Nel corso dei controlli effettuati in ambito provinciale, "sono state contestate ai titolari/gestori delle attività le norme previste: dall’art. 110 comma 6 lett. a e 9 lett. c del Tulps e art.1 comma 646 della L.190/2014, per aver consentito l’uso o installato gli apparecchi di cui all’art.110 comma 6 lett. a in assenza del collegamento alla rete telematica ovvero che in ogni caso non consentono la lettura dei dati relativi alle somme giocate, anche per effetto di manomissioni. Nell’esercizio controllato è stata registrata la presenza di 3 apparecchi, pertanto la sanzione amministrativa applicata è stata di 20.000,00 euro per ogni apparecchio; dall’art. 1 co. 82 della legge 220/2010, per aver svolto attività funzionali alla raccolta di gioco senza essere iscritti nell’apposito elenco di cui al comma 533 dell’art.1 della legge 266/2005, è prevista la sanzione amministrativa di 10mila euro per ciascuna delle parti coinvolte che nella circostanza sono 2.
Dal 1° periodo del comma 923, dell’art.1 della legge n.208/2015, per aver messo a disposizione, presso qualsiasi pubblico esercizio, apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentono ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari online da soggetti autorizzati all’esercizio di giochi a distanza ovvero da soggetti privi di qualsiasi titolo concessorio o autorizzatorio rilasciato dalle competenti autorità. In riferimento a tale illecito è stata applicata ad un esercizio la sanzione amministrativa di 20mila euro.
Dall’art.7 co.2 della legge regionale 43 del 2013 in precedenza richiamata, che prevede la sanzione amministrativa al co. 8 dello stesso articolo di 10mila euro. Nella circostanza i militari hanno accertato che le 3 attività controllate sono ubicate ad una distanza inferiore a 500 metri rispettivamente da una chiesa, un istituto scolastico e da una 'casa famiglia', pertanto è stata applicata la sanzione amministrativa di 10mila euro ad ogni attività controllata per un totale di 30mila euro", concludono i Carabinieri.

 

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