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Clan Spada e sale gioco, sequestri per 19 milioni di euro

11 ottobre 2018 - 10:04

La Guardia di Finanza di Roma sequestra beni per 19 milioni di euro al clan Spada, nel mirino anche sale gioco gestite con modalità mafiosa.

Scritto da Redazione
Clan Spada e sale gioco, sequestri per 19 milioni di euro

 

Ci sono anche sale da gioco e bar fra i 19 milioni di euro di beni sequestrati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma al clan Spada, operante ad Ostia, in esecuzione di quanto disposto dal Tribunale di Roma.

Tali beni sono riconducibili ai membri del clan mafioso anche se in gran parte intestati ad altre 47 persone (familiari e terzi), apparentemente estranee al contesto criminale.

 

L’odierna attività, si legge in un comunicato della Finanza, “costituisce l’epilogo di un’articolata indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, nel cui ambito gli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito la 'carriera criminale' dei vertici del clan, i quali hanno accumulato, nel tempo, un vastissimo patrimonio mobiliare e immobiliare, per un valore complessivo pari a quasi 19 milioni di euro, assolutamente sproporzionato rispetto agli irrisori redditi dichiarati. Pertanto, in applicazione delle norme in materia di misure di prevenzione contenute nel Codice Antimafia, i Finanzieri hanno proposto all’Autorità Giudiziaria il sequestro di tali ricchezze, acquisite con i proventi dei traffici delittuosi cui i proposti sono stati abitualmente dediti”.
 
 
Gli approfondimenti economico-patrimoniali condotti nei confronti di tali esponenti “hanno preso le mosse dalle operazioni di polizia 'Eclissi' e 'Sub Urbe', nel cui contesto è stata documentata l’operatività del sodalizio nel territorio lidense, identificandone i capi e raccogliendo rilevanti fonti di prova in ordine al sistematico esercizio dell’intimidazione, all’esazione del 'pizzo' e alla commissione di plurimi fatti di estorsione, usura, traffico di droga e fittizia intestazione di beni, quest’ultima strumentale al controllo di molteplici attività economiche nei più disparati settori commerciali”, si legge ancora nel comunicato.
 
 
Il carattere mafioso dell’organizzazione è stato recentemente confermato dalla Corte di Cassazione in sede di pronuncia sul ricorso contro un provvedimento del Tribunale del Riesame relativo alla nota aggressione perpetrata da Roberto Spada, nel novembre del 2017, ai danni di una troupe della Rai nei pressi della palestra di Ostia (oggi sottoposta a sequestro), di proprietà dello stesso pregiudicato.
 
 
“Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle – basati anche sull’apporto dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia – è emerso che i vertici del clan, oltre a palesare un tenore di vita del tutto incoerente rispetto alle loro capacità reddituali, hanno 'inquinato' l’economia legale ostiense, reimpiegando i profitti delle reiterate condotte illecite attraverso la costituzione, tramite compiacenti 'prestanome', di una serie di imprese (bar, sale slot, distributori di carburante, concessionarie di auto, ecc.) e associazioni sportive dilettantistiche utilizzate per la gestione di palestre e scuole di danza. Aderendo in toto alle prospettazioni investigative, il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro dei seguenti beni, riconducibili ai proposti anche se in gran parte intestati ad altre 47 persone (familiari e terzi), apparentemente estranee al contesto criminale: patrimonio aziendale e relativi beni di 18 società e 4 ditte individuali, nonché il 40 percento del capitale sociale di un’ulteriore società, operanti nei settori 'bar e somministrazione di alimenti e bevande', 'panificazione', 'commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri', 'costruzioni edifici residenziali e non', 'vendita al dettaglio di carburanti', 'sale giochi e biliardi', site a Roma (per lo più a Ostia) e in provincia di Frosinone; patrimonio aziendale e relativi beni di 6 associazioni sportive/culturali, ubicate a Ostia; 4 immobili, siti a Roma e Ardea (Rm); 15 autoveicoli e 1 motoveicolo; rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni”, conclude la Finanza.
 

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