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Iss: 13 milioni di giocatori sociali, due quelli a basso rischio

18 ottobre 2018 - 07:29

Nel convegno 'Il gioco d'azzardo in Italia' l'Istituto superiore di sanità delinea il profilo dei giocatori, da quelli sociali a quelli 'problematici'.

Scritto da Ac
Iss: 13 milioni di giocatori sociali, due quelli a basso rischio

Roma - Sono circa 18 milioni gli italiani adulti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. Tra questi oltre 13 milioni sono ritenuti giocatori “sociali”, che giocano cioè in maniera sana. Mentre circa due milioni risultano a basso rischio e 1,4 milioni sono a rischio moderato.


Sono questi i dati emersi dall’indagine sul gioco patologico in Italia condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e presentata oggi, 18 ottobre, a Roma nel corso del convegno “Il gioco d'azzardo in Italia”.

L'IDENTIKIT DEL GIOCATORE PROBLEMATICO - Nello studio viene delineato anche il profilo del giocatore problematico: rispetto ai giocatori sociali quelli problematici praticano di più le slot e le Vlt e presentano stili di vita meno salutari: fumo, abuso di alcol e di stupefacenti. Il 5,8 percento dei giocatori problematici ha ottenuto la cessione del quinto sullo stipendio rispetto allo 0,7 dei non giocatori. Il 27,7 percento ha ottenuto prestiti da società finanziarie rispetto al 4 percento dei non giocatori e il 14,2 ha chiesto prestito a privati rispetto allo 0,9 percento dei non giocatori. Quanto ai "luoghi di gioco", l'indagine evidenzia che rispetto al giocatore sociale il giocatore problematico predilige quelli lontani da casa (11,3 percento contro 2,5 percento) e dal lavoro (2,3 percento contro 0,8 percento), quelli che garantiscono la maggior privacy (10,7 percento contro 1,5 percento). I giocatori sociali invece scelgono più spesso i luoghi vicino casa (49,2 percento contro 37,5 percento) o vicino al posto di lavoro (14,9 percento contro 9,6 percento) con disponibilità di altri servizi (10,5 percento contro 6,6 percento).
 
L'IMPATTO DELLA PUBBLICITÀ DEL GIOCO - Secondo i dati raccolti dall'Iss, solo il 19,3 percento dei giocatori che dichiarano di aver notato la pubblicità di un gioco ha scelto di giocare in base alla pubblicità vista o sentita. L'80,7 percento dichiara di non aver scelto di giocare in base alla pubblicità. I giocatori problematici scelgono più spesso (30percento) dei giocatori sociali (14,5 percento) di giocare sulla base della pubblicità vista o sentita.
 
 
IL NUMERO VERDE OSS E LA CAMPAGNA RAI - Per aiutare i giocatori a rischio e i loro familiari, l'Istituto ha attivato un Numero verde, che in modo anonimo e gratuito li aiuta orientandoli sui servizi più vicini al loro domicilio in grado di sostenerli. Per far conoscere tale strumento, l'Iss ha attivato una campagna di comunicazione nazionale che, grazie al contributo di responsabilità sociale Rai, promuoverà la presenza degli esperti del Numero verde nelle trasmissioni. La campagna inoltre è sostenuta dalla Diocesi di Roma grazie alla quale il Numero verde sarà promosso nelle 336 parrocchie romane e in tutte le sale d'attesa di Italo treno. Dal 21 ottobre inoltre partirà la diffusione dello spot Iss su tv, radio periodici, social e web.
 
GIOCO E GIOVANI - Quanto ai minorenni da 14 ai 17 anni, il 70,8 percento ha dichiarato di non aver mai giocato, mentre il 29,2 percento (si stimano 670.144 soggetti) dichiara di aver praticato gioco d’azzardo almeno una volta nei 12 mesi antecedenti l’intervista. Giocano prevalentemente i 17enni (35 percento), a seguire i 16enni (30,5 percento), i 15enni (27,6 percento) e i 14enni (24,4 percento). I giocatori sono più maschi (41,1 percento; per una stima di circa 486.200 ragazzi) che femmine (16,8 percento per una stima di circa 186.800 ragazze). Rispetto all’area geografica, giocano prevalentemente gli studenti del Sud del paese (36,3 percento; per una stima di 215.356 studenti) e a seguire delle Isole (29,9 percento; per una stima di 79.722) del Centro (27,3 percento; per una stima di 116.384 studenti), del Nord Ovest (25,8 percento; per una stima di 149.919 studenti) e del Nord Est (20,2 percento; per una stima di 86.400 studenti). Ci sono più giocatori negli istituti tecnici (37,5 percento) e negli istituti professionali (28,2 percento).  

Gli studenti italiani giocano prevalentemente alle lotterie istantanee o in tempo reale (21,1 percento), praticano scommesse sportive (17,1 percento), scommesse virtuali (8,1 percento) e giocano alle slot-machine (6,8 percento).
Gli studenti italiani giocano soprattutto dai tabaccai (46,7 percento) e nelle sale scommesse (41,1 percento); a seguire i bar (28,8 percento). Gli studenti scelgono il luogo dove giocare preferibilmente perché vicino casa (49,9 percento), non viene richiesto il documento di identità (20,9 percento), o per il pay out più elevato (11,1 percento).

I giocatori sociali sono 22,7 percento (stimati in 520.968 studenti) i giocatori a rischio sono 3,5 percento (stimati in 80.326 studenti) i giocatori problematici sono il 3 percento (stimati in 68.850 studenti). La prevalenza maggiore di giocatori problematici è al sud (4,4 percento vs 3 percento di media nazionale), a seguire le Isole (3 percento in linea con la media nazionale), il Centro (2,9 percento di poco inferiore alla media nazionale), il Nord Ovest (2,1 percento) e il Nord Est (1,8 percento), entrambi inferiori al 3 percento della media nazionale.
Anche in questo caso, come per gli adulti, si riscontra un’associazione tra comportamento di gioco e stili di vita non salutari (fumo, alcol e altre sostanze). Infatti, tra i giocatori problematici ci sono più fumatori abituali (28,3 percento vs 14,3 percento giocatori sociali) e una percentuale maggiore di coloro che dichiarano di fumare 10 o più sigarette al giorno (48,2 percento vs 31,1 percento), consumano inoltre più sostanze alcoliche e altre sostanze. Tra i giocatori problematici sono maggiori le percentuali del consumo di alcolici 2 o più volte a settimana, in particolare di birra (23,7 percento vs 8,8 percento), di vino (8,7 percento vs 4,2 percento) e di superalcolici (8,5 percento vs 2,5 percento) rispetto ai giocatori sociali. Infine, sembra caratterizzare maggiormente il giocatore problematico, il fenomeno del binge drinking (15,9 percento vs 4,1 percento) e il consumo di cannabis (45,5 percento vs 23,5 percento; consumo negli ultimi 12 mesi).

 GLI OVER 65 - Nel campione gli over 65 rappresentano il 17,2 percento degli intervistati (popolazione stimata 8.754.035). In questo sotto gruppo gli uomini sono il 49,6 percento e le donne il 50,4 percento. La maggior parte sono coniugati o conviventi (73 percento), di nazionalità italiana (97 percento) e pensionati (83 percento). Il 70,7 percento ha dichiarato di non aver giocato negli ultimi 12 mesi, mentre il 29,3 percento ha giocato almeno una volta e più precisamente il 22,2 percento è un giocatore sociale, il 3,4 percento è un giocatore a basso rischio, l’1,7 percento è un giocatore a rischio moderato e il 2 percento è un giocatore problematico.

In generale, i giochi più praticati dagli over 65 sono le lotterie istantanee e il lotto. In particolare il 30,1 percento dichiara di giocare al lotto e lotterie a esito differito 1-2 volte al mese utilizzando il canale on line, il 20,8 percento ha dichiarato di giocare a questi giochi utilizzando il canale fisico, il 25,3 percento alle lotterie istantanee e in tempo reale in un luogo fisico. L’indagine ISS consente di osservare che sebbene i giochi d’azzardo più praticati per questa fascia d’età siano le lotterie, esistono differenze importanti tra i giocatori sociali e giocatori problematici, quest’ultimi giocano di più alle slot machine (43,7 percento vs 11,2 percento), alle Vlt (30,5 percento vs 1,1 percento) e alle scommesse sportive (19,1 percento vs 1,4 percento).

Gli over 65 giocano in generale dal tabaccaio e al bar e soprattutto i giocatori problematici frequentano le sale scommesse (13,9 percento vs 2,5 percento) e le sale bingo (27,4 percento vs 2,1 percento). In generale, gli over 65 giocano più per il gusto di giocare (40,5 percento) e più raramente per recuperare il denaro perso (8,6 percento), scelgono più spesso di giocare vicino casa (64,4 percento). Preferiscono giocare da soli (66,1 percento) e hanno iniziato soprattutto per curiosità (60,4 percento).

Per quanto riguarda i fattori di rischio, coloro che vivono nell’area meridionale-insulare della nostra nazione, che hanno un titolo di studio medio basso e non hanno un’occupazione hanno un rischio doppio di sviluppare un comportamento problematico di gioco. Inoltre, chi assume superalcolici per più di 4 volte a settimana ha circa 9 volte più possibilità di sviluppare un comportamento problematico, così come chi assume frequentemente ready to drink ha circa 7 volte più possibilità di sviluppare tale comportamento e chi assume frequentemente aperitivi ha un rischio quasi 6 volte maggiore rispetto a consumi con minore frequenza. Il binge drinking espone circa 18 volte di più alla possibilità di sviluppare un comportamento di gioco problematico. Giocare d’azzardo on line per più di trenta minuti nell’arco di una settimana espone circa 16 volte di più al rischio di sviluppare un comportamento di gioco problematico rispetto a giocare d’azzardo on line per meno tempo. Allo stesso modo giocare d’azzardo in luogo fisico per più di trenta minuti nell’arco di una settimana espone circa 14 volte di più al rischio di sviluppare un comportamento di gioco problematico rispetto a giocare d’azzardo in luogo fisico per meno tempo.

Chi ha persone vicine che hanno o hanno avuto problemi con il gioco rischia di sviluppare comportamenti problematici 5 volte di più rispetto a chi non ha persone vicine con tali problematiche. Considerando gli aspetti economico-finanziari, avere un reddito inferiore ai 15.000 euro espone circa il doppio al rischio di sviluppare un comportamento di gioco problematico rispetto alle altre fasce di reddito, così come non riuscire a risparmiare nulla espone circa 5 volte di più al rischio di sviluppare un comportamento di gioco problematico rispetto a chi risparmia comunque qualcosa, mentre destinare una piccola quota del budget mensile al gioco sembra essere un fattore di protezione molto forte rispetto a chi non definisce un budget da dedicare al gioco d’azzardo.

 

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