skin

Gdf Roma, Operazione Babylonia: misure di prevenzione per 7 società

07 novembre 2018 - 16:54

Ci sono anche società attive nel settore del gioco e delle scommesse fra quelle colpite da misure di prevenzione eseguite dalla Finanza di Roma nell'operazione Babylonia.

Scritto da Redazione
Gdf Roma, Operazione Babylonia: misure di prevenzione per 7 società

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito due decreti di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale dell’amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche, emessi dal locale Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, nei confronti di 6 società di capitali e 1 società consortile, attive principalmente nei settori della ristorazione, dei giochi e delle scommesse e della distribuzione di alimenti e bevande.

 

 

Secondo quanto si legge in una nota della Gdf, “l’intervento si inquadra nella nota operazione 'Babylonia', nel cui contesto erano state eseguite, nel 2017, 23 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei vertici di un’associazione per delinquere dedita al riciclaggio e alla fittizia intestazione di beni, aggravati dal cosiddetto 'metodo mafioso'. In tale ambito gli investigatori, ricostruendo la 'carriera criminale' degli appartenenti all’organizzazione, avevano acclarato come il vastissimo patrimonio immobiliare e mobiliare riconducibile agli stessi, anche tramite prestanome, fosse del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, in quanto accumulato, negli anni, reimpiegando gli ingenti profitti dei reati loro ascritti”.
 
 
Conseguentemente, il Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e il Reparto Operativo - Nucleo Investigativo Carabinieri avevano sequestrato beni per oltre 280 milioni di euro, tra cui storici bar e locali della movida romana– oggi in amministrazione giudiziaria – nonché immobili, disponibilità finanziarie, veicoli, quote di capitale e compendi aziendali riferiti a numerosissime imprese. Mirati approfondimenti investigativi successivamente delegati dalla citata Dda agli specialisti del Gico permettevano di accertare plurime condotte agevolatrici dei propositi delittuosi perseguiti dai proposti tramite le società in sequestro.
 
 
“Emergevano, in tal modo, numerose cointeressenze tra i proposti e gli imprenditori cui le menzionate società fanno capo, oltre a molteplici operazioni commerciali prive di valide ragioni economiche e strumentali unicamente a favorire l’accesso al credito e consentire indebiti risparmi d’imposta, anche mediante l’emissione di fatture false. Di qui gli odierni provvedimenti con cui tali società sono state sottoposte alla misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per la durata di sei mesi, ai sensi dell’articolo 34 del 'codice antimafia', allo scopo – come scrivono i Giudici della prevenzione – di 'ripulire l’imprenditorialità altrimenti sana dell’impresa da ogni possibile forma di inquinamento criminoso, per poi riposizionarla… in un contesto economico imprenditoriale caratterizzato da piena liceità e trasparenza'”, concludono i finanzieri.
 

Articoli correlati