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Sapar verso il ritorno alle urne: mozione di sfiducia per la Presidenza

13 novembre 2018 - 09:00

Una mozione di sfiducia avanzata nei confronti dell'attuale presidenza potrebbe far tornare l'Associazione Sapar alle urne.

Scritto da Ac
Sapar verso il ritorno alle urne: mozione di sfiducia per la Presidenza

La crisi del settore si riflette anche in ambito associativo. O, almeno, è quanto accade in casa Sapar, dove una mozione di sfiducia presentata nei confronti dell'attuale presidenza potrebbe far tornare l'associazione alle urne. A deciderlo sarà il Consiglio Direttivo, convocato d'urgenza in sessione straordinaria per domani, mercoledì 14 novembre, avente tra i punti all'ordine del giorno proprio la mozione di sfiducia, che dovrà essere votata dall'organo collegialeNella richiesta pervenuta nei giorni scorsi in associazione e avanzata da 20 consiglieri non vengono addotte motivazioni, le quali verranno evidentemente discusse nella riunione di domani, che avrà quindi un ruolo determinante per il futuro dell'associazione, che aveva rinnovato i propri organismi meno di sei mesi fa, confermando alla guida il leader Raffaele Curcio, già al quarto mandato consecutivo.

Una richiesta che arriva come un fulmine a ciel sereno per il presidente, il quale, interrogato da GiocoNews.it, si dice “sereno” e preoccupato soltanto per il benessere e quindi il futuro dell'associazione. “Da parte mia so di aver fatto tutto ciò che era possibile, in questi anni, e sempre con il massimo impegno – spiega Curcio – anteponendo  il bene dell'associazione e dei gestori che sono il fulcro. Come del resto mi era stato riconosciuto, anche nelle ultime elezioni. Per questa ragione sono sereno e pronto ad ascoltare le motivazioni che hanno spinto a prendere questa decisione: nell'auspicio di non veder prevalere personalismi o i soliti interessi di bottega rispetto a quelli degli associati, perché non possiamo permettercelo, soprattutto in un momento così critico come quello attuale”.

 

LA STORIA - In effetti il presidente Curcio è stato rinnovato alla guida dell'organismo di recente, con le ultime votazioni dello scorso maggio, quando aveva ottenuto nuovamente il consenso della maggioranza dei delegati. Nonostante le varie difficoltà vissute dall'associazione e dal settore più in generale, era sempre riuscito a tenere insieme le due (o più) anime che caratterizzano fin dalle origini l'associazione dei gestori. E lo ha fatto dal primo mandato, quando era stato scelto dai delegati alla guida dell'organismo proprio per ricucire uno sgarro che rischiava di vedere naufragare l'associazione dei gestori dopo diversi anni di battaglie interne e ripetuti cambi di governanrce. Riuscendo appieno nel suo compito. Almeno fino ai giorni scorsi, quando è arrivata la mozioni di sfiducia che dovrà essere votata domani.

COSA ACCADE ORA – Adesso, come detto, la parola spetta al Consiglio Direttivo che si riunisce in seduta straordinaria. Secondo lo Statuto associativo, l'organo non può deliberare sul conferimento o la revoca di incarichi elettivi o di organi associativi “se non in presenza di specifica previsione nell’ordine del giorno In caso di dimissioni o sfiducia del Presidente”. Quando questo accade, “il Vice Presidente vicario ed in sua assenza il più anziano dei Vice Presidenti, in assenza di loro il Presidente Onorario, convoca immediatamente la riunione del Consiglio Direttivo da tenersi non prima di 5 giorni e non oltre i 20 giorni successivi alle dimissioni o alla sfiducia per il rinnovo dell’incarico; fino alla nomina del nuovo Presidente gli organi associativi potranno compiere solo atti di ordinaria amministrazione”. Se la sfiducia verrà confermata, pertanto, decadrà già domani l'attuale comitato di presidenza, costituito dal leader e dai quattro vice, con la reggenza che verrà affidata al Presidente Onorario ovvero, in questo caso, il leader storico Lorenzo Musicco, che avrà il ruolo di reggente, fino alle prossime votazioni che avverranno entro i venti giorni successivi.

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