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Iaccarino (As.Tro): 'Gioco, pregiudizio funzionale al consenso'

04 dicembre 2018 - 11:10

Il direttore del centro studi As.Tro evidenzia i passi avanti fatti in Italia sulgioco ma anche il rischio di tornare alla trasgressione.

Scritto da Ca
Iaccarino (As.Tro): 'Gioco, pregiudizio funzionale al consenso'

Roma - "Attaccare le slot funziona molto in termini di consenso per la politica e si costruiscono successi elettorali su questo".

Lo afferma Armando Iaccarino, direttore del centro studi As.Tro, nel suo intervento al convegno “Le regole del gioco - Il settore a confronto” organizzato dal concessionario Global Starnet Limited nell'ambito della convention per i propri gestori a Roma, a Villa Miani, il 4 dicembre. 

Iaccarino ricorda che "il gioco in Italia è soggetto a riserva statale: tutto quello che può essere sviluppato è soggetto alla riserva legislativa dello Stato attraverso regole e strumenti, come le concessioni. Tre erano gli obiettivi. Bisognava intervenire su un settore a rischio, si è passati da 700mila videopoker nel 2002 ai 275mila attuali. Significa che il sistema ha funzionato. Serviva una tutela del giocatore ed è stata fatta e poi esisteva lo storno dei miliardi di tasse ai cittadini, allo Stato. Poi quel sistema ha iniziato a zoppicare e non si capisce dove sta andando il settore. Proliferano le leggi locali ed è vero, serve uniformità".
 
“Serve maggiore unità all’interno del settore, ma si deve soprattutto avere la forza di diventare protagonisti. Bisogna costruire un progetto, che tenga conto delle difficoltà attuali, perché non può prescindere dal fatto che il mondo del gioco non è unito. Però serve creare un modello nuovo, mettendo alla base la trasparenza dei ruoli in questo mondo. Oggi in una situazione di regressione non è facile, e bisogna pensare a un modello che metta al centro la trasparenza".
 
Quanto alle norme locali su distanze e orari: "Non funzionano e nessuno se l’era chiesto prima dell’Istituto superiore di Sanità. E se non ristabiliamo questo sistema si torna alla trasgressione. Se è vero che esiste un allarme sociale, allora meglio far vedere il gioco e lasciarlo controllare appunto dalla collettività stessa. Se non ci si è interrogati su questo allora siamo solo di fronte a un mercato politico e il pregiudizio sembra essere funzionale solo al consenso. E siamo tornati al punto di partenza".
 
Un cenno anche alla più stretta attualità: "A ogni finanziaria si pone il problema di aumentare il Preu e aumentare i controlli: il gioco legale è il settore più controllato di tutti! Esiste l’albo degli operatori ad esempio in cui i soggetti iscritti sono censiti e verificati su ogni livello penale e amministrativo". 
 
“Ci sono due cose che si ripetono ad ogni manovra – continua - aumentiamo il Preu ed aumentiamo i controlli. Sfatiamo un luogo comune: il gioco legale in Italia è probabilmente il più controllato in assoluto, a partire dai controlli sui soggetti che cominciano ad operare in questo mondo, in ragione di una concessione od autorizzazione. C’è una rete telematica che registra i movimenti che avvengono sulle macchine, ma si continua a dire 'incrementiamo i controlli', continuando a sprecare denaro. L’innovazione tecnologica potrebbe ridurre in maniera spaventosa i controlli fisici e, quindi, anche fare risparmiare soldi pubblici”.
 
"Riguardo l’emendamento alla legge di bilancio sull’accensione degli apparecchi, appena approvato in Commissione Bilancio della Camera - conclude Iaccarino - sappiamo che attualmente, attraverso la rete telematica, è possibile fare un monitoraggio. C’è bisogno di spendere soldi per una costruzione che non ha senso? Viviamo in un modo di diffidenza istituzionale. L’Agenzia che governa il settore è vista male, i concessionari dello Stato sono visti male. La diffidenza porta al 'carabiniere' vicino ad ogni apparecchio, una follia assoluta”.
 

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