skin

Enada, Ughi: 'Giochi, offerta sia dimensionata a domanda'

14 marzo 2019 - 15:18

Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, al convegno di Gioconews.it ad Enada Primavera propone di tornare a contingentamento nel settore dei giochi.

Scritto da Ca
Enada, Ughi: 'Giochi, offerta sia dimensionata a domanda'

Rimini - “Qualcosa tra noi e l’opinione pubblica s’è incrinato. Il settore si era sdoganato ma poi il gioco per colpa dell’ingordigia dello Stato, è cresciuto tantissimo. Dopo l’espansione selvaggia si dovrebbe tornare ad un contingentamento. Ora è stata posta al centro la tematica della salute del cittadino ma è una cavolata che viene strumentalizzata per cercare di ridimensionare il settore”.

Ne è convinto Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016 e consigliere Agisco, intervenuto al convegno “Riordino e territorio: in gioco c'è il futuro” organizzato da Gioconews.it all'Enada Primavera di Rimini oggi, 14 marzo.

 

“Ma se non è così che escano allo scoperto. Anche dati importanti dicono che la salute non è danneggiata come dicono. Quindi dicano perché si usa questo pretesto e la ragione è che si vuole ridimensionare questo settore. L’ideale sarebbe dimensionarlo con limiti in grado di renderlo accettabile agli occhi dell’opinione pubblica. Questo è l’obiettivo che il settore deve porsi”, prosegue Ughi.
 

 

"La politica dice che siamo le lobby del gioco ma voi siete la lobby del voto. Non esiste la forza politica di fare un codice del gioco e la nostra lobby deve chiedere un riordino. Si preferisce criticare il settore e prendere le risorse nascondendosi dietro le lobby che secondo loro impediscono di regolamentare. Ma la verità è che nessuno dei nostri governanti ha la capacità di mettere mano al settore ma noi sappiamo come rimettere mano al settore. Se proponiamo una nostra idea di gioco e poi non viene accettata allora il problema non è il nostro e significa che non rispettano il nostro settore", conclude il presidente di Obiettivo 2016. "Se manca una regola nazionale non hanno senso le gare in partenza. I burocrati di Stato non vogliono perdere un avviamento di questo tipo in un settore così. I soldi vincono. Per questo non rinunceranno mai a queste risorse per l’erario. Un nuovo codice dei giochi deve partire dal territorio dove l’offerta deve essere dimensionata alla domanda reale che esiste".

 

 

Articoli correlati