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Gdf Puglia: gioco illegale, sequestrati 63 apparecchi fra Pc e totem

29 marzo 2019 - 10:35

Il comando regionale della Guardia di finanza della Puglia sequestra 63 fra Pc e totem nell'ambito di un'operazione contro il gioco e le scommesse illegali.

Scritto da Redazione
Gdf Puglia: gioco illegale, sequestrati 63 apparecchi fra Pc e totem

Ben 134 interventi, di cui 23 irregolari, nel corso dei quali sono stati sequestrate complessivamente 63 apparecchiature elettroniche, tra terminali informatici (cosiddetti“totem”), personal computer ed attrezzature, con la verbalizzazione di 32 soggetti.

 

È il risultato dei controlli condotti dal Comando regionale della Guardia di finanza della Puglia in esecuzione di un piano straordinario di interventi finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno del gioco illegale e delle scommesse clandestine ed altre correlate forme di illegalità.

 

L’attività svolta dai Reparti territoriali pugliesi – si legge in una nota della Finanza - “non ha mancato di evidenziare anche talune situazioni di particolare rilevanza, connesse all’accertamento di violazioni della normativa sul lavoro; ben 53, infatti, sono risultati i lavoratori in nero o irregolari impiegati presso gli esercizi sottoposti a controllo”.
 
Il piano di interventi disposto dal Comando Regionale si colloca nell’ambito della missione istituzionale finalizzata alla tutela del gettito fiscale derivante dalla raccolta delle scommesse, con particolare riguardo alla corretta applicazione del prelievo erariale unico.
Tale attività rientra nel più ampio contesto dell’azione svolta dal Corpo a tutela: del mercato, con particolare attenzione al contrasto della concorrenza sleale esercitata dai soggetti non autorizzati ai danni degli operatori regolari; alla difesa dei consumatori, soprattutto minori ed appartenenti alle fasce sociali più deboli, da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, tanto sulla regolarità delle giocate, quanto sulla probabilità di vincita; del monopolio statale del gioco e delle scommesse, posto che, evidentemente, i fenomeni di abusivismo ed irregolarità nel settore determinano inevitabili ricadute sul piano dell’equità fiscale.
 

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