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Legge gioco Puglia, Sts: 'Tutela della salute e del lavoro non confliggono'

07 giugno 2019 - 07:42

Sts, il sindacato dei totoricevitori sportivi, commenta approvazione della legge sul gioco della Puglia e sottolinea importanza di tutelare salute e lavoro.

Scritto da Redazione
Legge gioco Puglia, Sts: 'Tutela della salute e del lavoro non confliggono'

Dopo sei anni di lungo lavoro fatto di colloqui, audizioni e relazioni presentate ai consiglieri regionali pugliesi, finalmente possiamo gioire. Il testo che è stato approvato nel tardo pomeriggio del 5 giugno, infatti, modifica finalmente la legge del 2013 che sanciva la fine del gioco pubblico nella Regione Puglia a partire dal 20 dicembre 2018. Fin da allora, il nostro sindacato non ha mai smesso di lavorare per cancellare la norma che stabiliva il divieto di collocare apparecchi per il gioco in locali posti a una distanza inferiore a 500 metri da una lunga serie di luoghi sensibili. Dopo aver supportato, con una partecipata manifestazione di piazza, la proposta emendativa del consigliere Abaterusso che, nel novembre scorso, portò alla proroga di sei mesi dell’entrata in vigore dei divieti, possiamo dire di aver chiuso in bellezza”. 

 

Lo ricorda Sts, il sindacato dei totoricevitori sportivi, in una nota con cui commenta l'approvazione della modifica alla legge regionale sul gioco della Puglia che, fra le altre cose, fa salve le attività esistenti.
 
 
"Con le modifiche alla legge regionale approvate, l’elenco dei luoghi sensibili è stato limitato ai soli istituti scolastici di primo e secondo grado, università, biblioteche pubbliche, ospedali e luoghi di culto, mentre la distanza è scesa da 500 a 250 metri. Ma la cosa davvero importante è che il divieto si applicherà solo alle nuove aperture, mentre le attività già esistenti, come le nostre tabaccherie, potranno continuare a lavorare", evidenzia ancora Sts.
 
 
“La Puglia ha perciò deciso che la tutela della salute e la salvaguardia delle attività economiche del settore sono possibili senza sacrificare l’una o l’altra. Dopo altre Regioni come la Liguria, la Toscana, la Lombardia o la Calabria, anche la Puglia decide di non far chiudere migliaia di imprese puntando ad altri strumenti per curare la dipendenza da gioco. Speriamo che l’onda lunga continui” conclude la nota.
 

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