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Marini (Admiral): ‘Gioco pubblico in eterna comunicazione di crisi’

12 giugno 2019 - 15:56

All'incontro promosso da The Ruling Companies e Luiss Business School l'Ad di Admiral Gaming Network, Matteo Marini, parla della comunicazione di crisi nel gioco.

Scritto da Ac
Marini (Admiral): ‘Gioco pubblico in eterna comunicazione di crisi’

Roma - Se la comunicazione aziendale in situazioni di crisi rappresenta una particolare e specifica specializzazione, per un’azienda del gioco pubblico la situazione è ancora più complessa, perché le aziende che lavorano in questo settore vivono praticamente in una situazione di perenne crisi. Proprio per questo il settore del gioco è stato preso come case history di riferimento nell’incontro promosso da The Ruling Companies insieme con Luiss Business School presso la sede dell’Università capitolina, invitando l’amministratore delegato del concessionario di rete Admiral Gaming Network, Matteo Marini, a raccontare l’esperienza nel comparto.

 

“La crisi che si trova a gestire un’azienda di gioco è data dalla netta separazione tra la realtà è la percezione dell’opinione pubblica”, spiega Marini. “Nel 2018 sono stati pubblicati oltre duemila articoli su stampa cartacea e quasi 5mila su siti di notizie online spesso confondendo notizie sul gioco legale a quelle legate al gioco clandestino”. Questo accade, secondo l’Ad, a causa di vari fattori: “A partire dalla realtà di avere a che fare con un quadro regolatorio ancora giovane e quindi non ancora compreso dall’opinione pubblica. C’è inoltre una mancanza di specializzazione e approfondimento da parte della stampa generalista”.
 
Perché il gioco, pur non avendo una realtà analitica equiparabile ad altri temi ad alto impatto sociale, vive da anni una sovraesposizione mediatica negativa? Si chiede il manager. E ancora: “Quali sono i motivi reali per cui il gioco pubblico legale, pur vivendo nell’ambito di un quadro normativo consolidato, è sottoposto ad un’esposizione mediatica prevalentemente negativa?”
Una motivazione potrebbe essere di natura etica: poiché il gioco si associa al concetto di vizio; un’altra può essere politica, perché attaccare il gioco porta con sé facile consenso. Altri possono essere motivi economici, come si vede dall’annoso braccio di ferro nella lotta tra Stato centrale e periferia.
Oltre alla facilità e immediatezza, scarsa specializzazione nella notiziabilità del tema.
 
 
Quali sono gli effetti oggettivi del danno reputazionale? “Sono conseguenze che colpiscono l’industria e ne compromettono la tenuta legale”, secondo Marini: “Normativa locale ai limiti del proibizionismo: espulsione gioco legale fino al 98 percento del territorio, in alcuni casi con provvedimenti inutili ai fini della lotta al Gap. Assenza di certezza del diritto: sentenze amministrative dall’esito diametralmente opposto su contenziosi oggettivamente identici (relativi a distanze da luoghi sensibili o orari di apertura). Aumento della pressione fiscale, con incremento della tassazione a carico degli operatori e dei giocatori senza uno studio di sostenibilità per l’industria. Il gioco contribuisce al 3 percento delle entrate erariali (la spesa rappresenta l’1 percento del Pil). Divieto totale di pubblicità: con la ratio di arginare il Gap, il Governo ha disposto il divieto pubblicitario per il settore compromettendo la possibilità di arginare la crisi comunicativa”.
 
 
Secondo Marini inoltre “la crisi ha stordito l’industria legale che ha mostrato logiche reattive oppositive o assenti. A questo primo atteggiamento è seguita la consapevolezza circa la necessità di informare circa gli aspetti positivi del gioco legale. Eccoli: l’offerta legale è di contrasto a quella illegale; il gioco legale - quando ben gestito - rappresenta un argine al Gap; iniziative di gioco responsabile e corretta formazione del personale a contatto con il pubblico. Oltre ad essere una risorsa economica per lo Stato (10 miliardi all’anno pari al 80 percento del costo del personale delle forze dell’ordine. Infine, il gioco legale occupa oltre 100mila addetti”.
 
 
Ci sono poi anche iniziative positive che il settore, vittima di tutto questo, non riesce neanche a raccontare: “L’associazione Acadi, che riunisce i concessionari del gioco legale, ha finanziato la ristrutturazione del parco giochi di Amatrice, distrutto dal terremoto del 2016. Sabato 15 giugno si festeggia il primo anno del nuovo parco con un volume che racconta questo lavoro insieme ai valori che lo hanno accompagnato: la cura, la responsabilità e la valorizzazione”.
 
 
LA COMUNICAZIONE DI CRISI - Il focus della giornata di lavori alla Luiss, come detto, è rivolto alla “Crisis comunication”. Ogni organizzazione è soggetta a crisi. Con l’avvento dei social media in collaborazione con l’immagine, la reputazione e la comunicazione, sono diventate particolarmente insidiose. In poche ore, talvolta minuti, si può distruggere una reputazione che ha richiesto anni per essere costituita.
Spesso le conseguenze concrete e la loro portata si giocano in quella che in America definiscono la “Golden hour”, cioè la famosa ora in cui l’azienda stabilisce come comportarsi nella crisi e decidere il proprio destino e la propria reputazione. Ma quanto sono preparate le aziende a comunicare rapidamente ed efficacemente? Quanto sono coscienti dell’esigenza di essere pronte a reagire nel modo migliore nel mondo della comunicazione istantanea, universale e ubiqua del Web? Quale consapevolezza ha il management, a tutti i livelli a partire dal top, dell’esigenza di saper comunicare in ogni frangente sulla base di informazioni chiare, precise, autentiche e trasparenti, elaborate su messaggi non equivocabili e facilmente trasmissibili in tempi brevissimi nel pieno di una crisi? Un panel esperto di comunicazione affronta i temi più urgenti di crisis communication nell’era del web riscoprendo le basi fondamentali dell’arte di comunicare nelle situazioni difficili.
Con gli interventi di: Pier Francesco Caliari, Direttore Generale – Ancma; Gianluca Comin, Presidente e fondatore - Comin & Partners; Matteo Marini, Ceo - Admiral Gaming Network; Enzo Peruffo, Head of Executive Education Open - Luiss Business School; Patrizia Rutigliano, Evp Rapporti con le Authority Government Affairs, Corporate Social Responsibility and Communications - Snam.
 

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