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Scompare Nadia Toffa: la “Iena” che ha sconvolto il gioco e dato speranze

13 agosto 2019 - 07:17

Si spegne la popolare inviate del programma televisivo Mediaset “Le Iene” dopo una lunga malattia: si era occupata più volte di gioco scrivendo un libro sula dipendenza.

Scritto da Ac
Scompare Nadia Toffa: la “Iena” che ha sconvolto il gioco e dato speranze

Non ce l'ha fatta Nadia Toffa. La “Iena”, volto noto degli schermi televisivi e personaggio molto amato dal pubblico, si è spenta alla giovane età di 40 anni, sconfitta da un cancro contro il quale lottava da tempo, rendendo la sua battaglia per la vita di dominio pubblico, anche a scopo divulgativo, cercando di dare speranza a chi ne aveva bisogno perché alle prese con la stessa malattia o simile.

IL COMMENTO DEI COLLEGHI - “Niente per noi sarà più come prima, ciao Nadia”. Sono queste le poche parole affidate a Twitter dalla redazione delle Iene che ha dato la notizia della sua scomparsa. Su Facebook, sempre l’account della trasmissione ha scritto: “Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi. Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la nostra Toffa, la più tosta di tutti, mentre qualcuno non credeva alla tua lotta, noi restavamo in silenzio e tu sorridevi. Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta: il cancro. E dato che sei stata in grado di perdonare l’imperdonabile, cara Nadia, non ci resta che sperare con tutto il cuore che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto. Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso, Nadia, potrebbe consolarci, solo la tua energia e la tua forza potrebbero farci tornare ad essere quelli di sempre. Niente per noi sarà più come prima”.

L'ESPERIENZA NEL GIOCO PUBBLICO – La “Iena” Nadia Toffa rimane un volto indimenticabile anche per gli addetti ai lavori del gioco pubblico, dopo aver intrapreso, , un filone di inchiesta sul tema del gioco e della dipendenza, denunciando diversi episodi di eccessi, anomalie e presunte irregolarità. A volte esagerando, qualche volta sbagliando pure, ma facendo sempre riflettere, invitando a un cambiamento. Un'esperienza che l'ha coinvolta profondamente, al punto da spingerla a scrivere un libro dedicato alla materia, per la stesura del quale era entrata in contatto con la Redazione di GiocoNews.it, per poi presentarlo anche insieme a questa testata  in giro per l'Italia. Da questa esperienza ne è uscito un messaggio positivo e senz'altro utile per il settore (e, soprattutto, per il Legislatore): “Vietato vietare, ma educare al consumo”. Anche in quel caso, dunque, era riuscita ad estrarre positività da una vicenda, come sempre sapeva fare.
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Non resta che ricordarla così: con la sua energia, la sua voglia di vivere, scoprire e raccontare. Alla ricerca di un messaggio positivo, in tutte le cose. Fino alla fine.

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