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Legge gioco Friuli, esercenti chiedono modifiche: 'Tutelare lavoro ed erario'

19 settembre 2019 - 07:51

Esercenti del Friuli presentano al Consiglio due petizioni per chiedere la modifica della legge sul gioco, a spiegarne i dettagli è il coordinatore del comitato Diego Zaghis.

Scritto da Fm
Legge gioco Friuli, esercenti chiedono modifiche: 'Tutelare lavoro ed erario'

Dopo la Puglia e in attesa di una decisione in tal senso di Piemonte ed Emilia Romagna, potrebbe essere il Friuli Venezia Giulia a modificare la sua legge in materia di contrasto al gioco patologico.

A chiederlo sono due petizioni presentate al consiglio regionale da un comitato spontaneo di esercenti del territorio.

La prima, in sostanza, dice "no" alla rimozione degli apparecchi da gioco lecito in bar e tabaccherie entro il 3 agosto 2020 se non rispettano la distanza di 500 metri dai luoghi considerati sensibili, come impone l'articolo 7 della legge regionale n. 26 del 2017 sulla prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco patologico.

Il comitato spontaneo  è composto da titolari di pubblici esercizi con apparecchi da gioco, e con il consigliere del Comune di Udine Antonio Pittioni, che hanno raccolto a supporto della petizione oltre 3.900 firme.
Poco più di quelle che registra anche la seconda petizione presentata sul medesimo argomento, ma che punta a una modifica dell'intera legge attraverso l'adozione di un testo che tuteli l'economia regionale (si parla di migliaia di famiglie coinvolte) e al contempo l'erario statale (che dagli apparecchi da gioco ricava proventi destinati poi a finanziare misure di welfare), nell'attesa di una legge nazionale che disciplini il gioco legale in modo uniforme su tutto il territorio italiano.
"È vero che si gioca meno alle slot machine - evidenziano i proponenti -, ma c'è stato un aumento di tutte le altre tipologie di gioco. Quanto ai ragazzini, lo fanno soprattutto online, settore che nessuna legge contempla e l'obbligo della maggiore età è facilmente eludibile. Oltre al fatto che si tratta di società estere che non pagano alcuna tassazione"..
Altri aspetti evidenziati sono stati l'inefficacia di leggi simili contro l'azzardopatia applicate in altre regioni; la vicinanza territoriale a due Paesi (Austria e Slovenia) i cui casinò sono frequentati da molti giocatori del Friuli Venezia Giulia che vi si recano spesso utilizzando servizi navetta messi a disposizione gratuitamente dalle stesse case da gioco; l'onerosità e la farraginosità burocratica quando si deve sostituire una macchina perché guasta od obsoleta; il fatto che, a differenza di altre Regioni autonome, il Friuli non ha alcun ritorno dal Prelievo erariale unico (Preu), che nel 2018 è stato pari a 330 milioni.
La petizione - ha spiegato il presidente Zanin - sarà inoltrata alla Commissione consiliare competente.
 
 
IL COMMENTO DEL COORDINATORE – A illustrare le inziative nel dettaglio a Gioconews.it è Diego Zaghis, coordinatore del comitato spontaneo.
"Queste due petizioni sono nate dopo che abbiamo provato a confrontarci con alcuni consiglieri regionali per capire se c'era o meno la possibilità di modificare la legge vigente.
Nessuno di loro, pur riconoscendo la valità delle nostre motivazioni, ha preso un impegno in tal senso, per il timore di metterci la faccia e di rischiare contraccolpi mediatici. Perciò, ci hanno chiesto di portare il tema all'attenzione del Consiglio, e così abbiamo fatto.
Il nostro comitato è composto da baristi, tabaccai, proprietari di sale giochi, preoccupati dalla perdita di redditività che si configura da agosto 2020, quando scatterà l'obbligo di rimuovere gli apparecchi installati nelle vicinanze dei luoghi sensibili".
Zaghis poi evidenzia le peculiarità delle due petizioni. "La prima chiede di togliere la retroattività della normativa, l'altra, a più ampio spettro, chiede la revisione di alcune misure; ad esempio l'obbligo di comunicare al Suap ogni cambio di apparecchi. Un'operazione dai costi non trascurabili, visto che ogni volta è necessario pagare un professionista apposta – per ogni apparecchio va presentata una Scia completa da 40 pagine -, è una follia perché in realtà i comuni hanno tutti i dati degli apparecchi installati. Le amministrazioni inoltre non sono in grado di verificare se una macchina è guasta o vetusta; una volta ricevute le segnalazioni, dovrebbero chiedere ai Monopoli di Stato i numeri identificativi delle macchine. Insomma, il tutto è un processo lungo e costoso sia per i comuni che per gli esercenti.
Un altro aspetto che la petizione pone all'attenzione dei vari consiglieri è l'obbligo di non oscurare le vetrine delle zone di gioco, a fini sanitari, per consentire al giocatore di avere comunque la sensazione del trascorrere delle ore e impedirne l'isolamento.
Tutto giusto, ma da quando è stato introdotto questo obbligo, ci sono state almeno una decina di rapine a mano armata nelle sale del territorio, visto che l'assenza di oscuramento consente ai malintenzionati di vedere quando i giocatori vincono somme consistenti o quando gli operatori svuotano i cassetti degli apparecchi.
Per ovviare a questo, vanno adottati altri stratagemmi, magari delle vetrofanie microforate, o cambiarne le misure. È un problema di pubblica sicurezza: sarebbe come se una banca facesse vedere cosa accade al suo interno, chi preleva e quanto.
Va bene mettere dei limiti orari e le distanze dai luoghi sensibili, lo capiamo, ma non comprendiamo perché debba esserci un'ostruzione alla libera impresa".
Infine, Zaghis ne approfitta per fornire qualche dato sulla diffusione del gioco e del Gap nella regione dopo l'entrata in vigore della legge. "Secondo quanto scritto nel 'Libro blu' dei Monopoli di Stato, nel 2014 sul territorio c'erano 9.200 apparecchi installati in 1.900 attività; a distanza di 5 anni sono poco meno di 6mila, dislocati in 1.400 attività, ma la spesa di gioco è salita dai 196 milioni di euro registrati nel 2014 euro a 228 milioni, su Awp e Vlt.
Quindi si evince che riducendo l'offerta non si ottiene una riduzione della spesa.
Fra l'altro, i dati attestano anche la flessione della spesa per Awp e Vlt, ma un aumento totale da 334 a 336 milioni, con la migrazione verso altre forme di gioco. Se si colpiscono le slot nei bar, che hanno un impatto di spesa più basso, comunque restano gratta e vinci, Vlt, online".
 
 
I TESTI DELLE DUE PETIZIONI
 

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