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Gap, Regione Lazio: '691 persone in cura, 0,01% della popolazione'

19 settembre 2019 - 11:10

Il dipartimento di Epidemiologia del Ss del Lazio pubblica Relazione sulle dipendenze, nel 2018 cresciuti pazienti in carico ai Serd per Gap. Quasi 700, lo 0,01%  della popolazione.

Scritto da Redazione
Gap, Regione Lazio: '691 persone in cura, 0,01% della popolazione'

 

I pazienti in carico ai Serd del Lazio per disturbo da gioco d'azzardo sono in costante aumento negli ultimi 5 anni e in particolare nel 2018 sono più del doppio di quelli registrati nel 2014.

Pari allo 0,01 percento della popolazione.

Lo evidenzia la Relazione 2018 sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale, che raccoglie i dati raccolti dal Sistema Informativo Regionale Dipendenze (Sird).

Una panoramica che in totale registra 16.882 persone in trattamento, di cui 13.060 per dipendenza da droghe, 2887 per dipendenza da alcol, 691 per disturbo da gioco d’azzardo patologico, 184 per altre dipendenze.

 

Una crescita che si rileva probabimente per una maggiore conoscenza del fenomeno, dovuta alle tante campagne di sensibilizzazione promosse dalla Regione, ma nonostante la normativa vigente in materia dal 2013 e che dal 2018, grazie a una modifica, vieta l’apertura di nuove sale gioco che siano ubicate ad una distanza inferiore a cinquecento metri da aree sensibili.
 
 
In particolare, si legge nella Relazione, "gli uomini costituiscono l'82 percento del totale con un rapporto maschi/femmine di 5:1. L’età media è di circa 47 anni, 45 per gli uomini e 57 per le donne; gli over 50 rappresentano il 39 percento dei casi incidenti e oltre metà di quelli già noti ai servizi; in particolare è cospicua la proporzione degli ultrasessantenni (24.0 percento) e quindi anche quella dei pensionati (147 persone in condizione non professionale).
Le donne che accusano un problema di gioco d’azzardo, ovvero dichiarano un comportamento continuativo dovuto a Dga, hanno in media 48 anni, contro i 34 degli uomini. Rispetto al 2017, gli utenti complessivi sono aumentati di 71 unità e le persone che per la prima volta sono stati in trattamento nell’anno sono state 326, pari al 42 percento del totale".
 
 
Oltre l’80 percento delle persone accede ai servizi in modo diretto e, diversamente dalle altre dipendenze, gioca un ruolo più determinante la rete familiare e/o affettiva: circa il 26 percento è giunto ai servizi su invio da parte di familiari, mentre tale proporzione è del 14 percento nel trattamento per alcol e del 5 percento per quello di uso di droghe.
 
La Relazione evidenzia che "gli occupati rappresentano più del 57 percento e le persone non in condizione professionale, inclusi i pensionati, il 21 percento . Quasi la metà (48 percento ) 43.7 percento è in possesso del diploma di scuola superiore.
Per quello che riguarda il comportamento prevalente di gioco d’azzardo, risulta essere più frequente quello nelle sale da gioco con Vlt o new slot. Il gioco online (scommesse, poker e altro) è riferito come comportamento di gioco prevalente da una proporzione residuale di utenti. Oltre il 30 percento riferisce un comportamento di gioco quotidiano; i circuiti utilizzati sono quelli del gioco legale per oltre l’85 percento. I dati relativi al denaro speso non sono validi, visto l’alto numero di dato non rilevato".
 
 
Infine, "il dato sullo stato del percorso al 31 dicembre 2018 indica che la percentuale di abbandoni (drop out) è pari al 23 percento degli utenti totali, mentre tale proporzione è del 14 percento per i pazienti dei SerD in trattamento per alcol e dell’8 percento di quelli per uso di droghe.
I trattamenti sono riportati per il 73 percento dei pazienti e la valutazione psicodiagnostica risulta essere la componente trattamentale predominante, mentre i colloqui clinici e le psicoterapie sono tra le prestazioni numericamente più consistenti".
 
 
 
 

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