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Emilia: operatori chiedono revisione legge locale e presentano proposte

25 settembre 2019 - 13:31

Una serie di proposte, chiare e concrete, accompagnano la lista di criticità evidenziate dagli operatori nell'applicazione della legge regionale, chiedendone la modifica.

Scritto da Redazione
Emilia: operatori chiedono revisione legge locale e presentano proposte

Innalzamento del livello qualitativo dei punti gioco e dell’offerta attraverso nuove misure di prevenzione, definizione di un nuovo sistema di regole di distribuzione (territoriale e temporale) dei punti vendita elevazione della sicurezza e costituzione di un fondo comunale per welfare e dipendenze.

Sono queste alcune delle proposte che le associazioni di categoria che rappresentano la filiera del gioco pubblico hanno fatto pervenire alla Regione Emilia-Romagna relativamente alla legge regionale del 4 luglio 2013 (“Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”) chiedendone la revisione.

Con un documento predisposto congiuntamente dalle sigle che rappresentano l'intera filiera (Agisco, As.Tro Assotrattenimento2007 – Confindustria SIT, Res Cogitans, Sapar, Sistema Gioco Italia-Confindustria SIT, Utis, e la società concessionaria Eurobet Italia), condividendo in pieno gli obiettivi dell’Amministrazione Regionale legati al contrasto del rischio di dipendenza, si rivolgono alle competenti Istituzioni della Regione Emilia-Romagna per segnalare e cercare una soluzione alle criticità che stanno emergendo in ordine all’applicazione della legge regionale di cui in oggetto.

E vengono quindi avanzate delle proposte di intervento “finalizzate alla prevenzione delle dipendenze da gioco e al contrasto dell’illegalità nel gioco”. Ciò al fine di scongiurare le “problematiche generate sul tessuto imprenditoriale, le gravi ricadute economiche, erariali ma soprattutto occupazionali connesse al sostanziale bando dell’offerta di gioco legale e la mancanza di evidenze positive in termini di efficacia nella lotta al Disturbo da gioco d'azzardo, unitamente alla previsione di una riforma complessiva del settore”. Aspetti che, secondo le associazioni, suggeriscono”un momento di riflessione che consideri anche l’odierno scenario politico”.
 
Non è un caso, infatti, che già alcune Regioni hanno provveduto a ‘congelare’ gli effetti delle normative regionali sul gioco. In particolare: in Liguria, in Abruzzo, in Puglia, nelle Marche e in Veneto. 
Le associazioni, inoltre, nell’attesa di poter arrivare ad una revisione della legge, auspicano la creazione di un tavolo di confronto che, “partendo dalla valutazione congiunta di quelli che sono stati gli effetti ottenuti dalla normativa regionale, possa arrivare, nel rispetto delle sensibilità prioritarie dei Territori, a condividere soluzioni capaci di tutelare la salute pubblica, l’economia, l’occupazione e l’imprenditoria del settore che rappresenta l’unico presidio di legalità sul territorio”.

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