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Federserd: 'Gap, un fenomeno ancora sconosciuto'

10 ottobre 2019 - 09:53

Al congresso di Federserd sulle dipendenze da gioco patologico, il responsabile nazionale gambling Maurizio Fea fa il punto sul Gap in Italia.

Scritto da Redazione
Federserd: 'Gap, un fenomeno ancora sconosciuto'

"Stiamo indagando e continueremo a farlo sul gioco d'azzardo patologico per cercare risposte che ancora non abbiamo, sulla grande discrepanza che c'è, attualmente, tra il numero dei soggetti affetti dal disturbo da gioco d'azzardo e coloro che sono effettivamente in cura".

 
Queste le parole del responsabile nazionale gambling di Federserd Maurizio Fea il quale ha tenuto una tavola rotonda sul Gap all'ottavo congresso di FederSerd, la società scientifica nel settore delle dipendenze patologiche, in corso in questi giorni a Milano.
 
Un'analisi attenta portata avanti da Federserd anche in relazione alle politiche governative sul contrasto al gioco d'azzardo patologico e alle inizitive ministeriali volte a contenere il fenomeno.
 
"Venti anni fa - spiega Fea - i professionisti delle dipendenze hanno cominciato a riconoscere e gestire i primi segnali di patologia da gioco d’azzardo tra le persone in cura. Ora è diventata materia anche per profani e il mondo della politica ne ha fatto un tema prioritario anche se neanche la politica ha trovato la giusta direzione per portare a casa veri risultati.
 
Ci è sembrato dunque necessario fare il punto cambiando però la prospettiva da cui in generale si guarda al fenomeno, proprio al congresso a Milano di Federserd.
 
Non è strano che, diversamente da tutte le altre malattie, le persone siano riluttanti a riconoscersi malati e ancora di più lo siano quando si tratta di farsi curare? Come si spiega che, nella maggior parte dei casi, le persone decidano di affrontare il problema quando questo diventa economicamente insostenibile, a prescindere dalla evidenza o meno di sofferenza psichicamente rilevante?".
 
Queste le domande, alcune delle quali non hanno trovato ancora risposte, come ha spiegato a Gioco News il dottor Maurizio Fea, ma che riecheggiano tra i professionisti del settore in maniera ordinaria.
 
"Siamo così sicuri - continua Fea - che la strada di patologizzare molti comportamenti che possono indurre dipendenza, sia quella giusta? Le ricerche epidemiologiche stimano 1 milione e mezzo circa di persone che necessiterebbero di essere curate, come si spiega allora che solo l’1,5 percento, quindi 15mila persone, siano i soggetti probabilmente in cura. Vergogna, mancanza o insufficienza dei servizi, scarsa conoscenza sono le spiegazioni adottate sino ad ora, ma forse non sono quelle giuste o forse non sono le uniche.
 
Quello di Federserd - conclude Fea - è stato un confronto tra esperti di discipline diverse, per capire se non si stia 'chiedendo all’idraulico di restaurare un mobile'".

 

 

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