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Istituto Friedman: 'Si protegga gioco legale, proibizionismo rischioso'

16 ottobre 2019 - 14:05

I rappresentanti dell'Istituto Friedman Alessandro Ortombina e Alessandro Bertoldi evidenziano i rischi del proibizionismo in materia di gioco e chiedono di proteggere quello legale.

Scritto da Ac
Istituto Friedman: 'Si protegga gioco legale, proibizionismo rischioso'

Roma - “Ha fatto molto discutere un’inchiesta televisiva di qualche tempo fa dedicata alla prostituzione nei paesi dell’est dalla quale emergeva chiaramente come i maggiori clienti di queste prostitute all’estero fossero italiani. Questo è una delle conseguenze dell’ipocrisia del nostro Paese di non legiferare rispetto alla prostituzione riconoscendola come una professione, che oltre a non mettere in sicurezza questo settore comunque esistente (i dati presentati dall’Istituto Friedman parlano addirittura di 70mila 'lavoratori del sesso', tra donne e uomini”), perde anche ingenti entrate che vengono disperse all’estero. Lo stesso avviene con il gioco d’azzardo, dove l’approccio proibizionista di alcuni legislatori locali non fa altro che portare i giocatori a superare i confini andando a giocare nei casinò limitrofi attraversando il confine, cosa ancora più facile al nord Italia”.

È la riflessione proposta da Alessandro Ortombina, responsabile politiche sociali dell’Istituto Friedman, in occasione della conferenza stampa dedicata al tema del proibizionismo, promossa dal deputato di Forza Italia Alessandro Ruggeri, a supporto del disegno di legge da lui firmato dedicato alla legalizzazione della prostituzione.

Da parte sua, il direttore esecutivo dell'Istituto, Alessandro Bertoldi, osserva: “Se proponiamo oggi di fare un passo in avanti rispetto alla regolamentazione del gioco d’azzardo quello che non vorremo mai è assistere al compimento di un passo indietro nel gioco. In questo settore dovrebbe essere evidente a tutti come il comparto legale oltre a generare importanti entrate per lo Stato rappresenti anche un fondamentale presidio di legalità come dichiarato di recente anche dal Procuratore antimafia e per questo sarebbe grave pensare di tornare indietro rispetto a questo comparto”.

 

 

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