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Bernardo (Sks365): ‘Urge riforma del gioco che includa i Comuni’

08 novembre 2019 - 09:40

Al focus sull'Italia all'European Gaming Congress, Maurizio Bernardo (Sks365) propone una riforma del gioco legale che coinvolga anche i Comuni.

Scritto da Ac
Bernardo (Sks365): ‘Urge riforma del gioco che includa i Comuni’

Milano – Riformare il gioco pubblico tenendo conto del valore occupazionale e imprenditoriale della filiera ma coinvolgendo anche i Comuni, che devono poter dire la loro, perché è sul loro territorio che vengono aperti i punti di vendita. 

È la proposta lanciata da Maurizio Bernardo, Senior strategic advisor di Sks365, intervenendo alla Tavola rotonda dedicata al mercato italiano del gaming promossa da Gioconews all’interno dell’European Gaming Congress in corso di svolgimento a Milano, oggi, 8 novembre.

 

“In questo momento – spiega Bernardo - abbiamo due provvedimenti in Parlamento che intervengono nuovamente sul comparto dei giochi, cioè la manovra di bilancio e il decreto fiscale. Tutto questo mentre era stata promessa e prevista una riforma organica nel settore, avviata nel 2017 ma mai attuata. Credo che bisognerebbe iniziare a distinguere tra quello che si deve definire gioco pubblico e gioco illegale, partendo quindi da un uso corretto della terminologia, perché il gioco legale viene offerto attraverso la concessione. Parlo guardando al passato, rifacendomi cioè alla mia esperienza personale come deputato, ma parlo anche come advisor di una società internazionale e credo che quello che occorre ricostruire è un rapporto con la politica”.
 
 
“Il vero limite che abbiamo però in Italia – aggiunge - è che di fronte al Legislatore non siamo ancora in grado di fare sistema tra associazioni e tra categorie. Questo non favorisce una trattazione serena della materia che continua ad essere distorta nella politica. Nel 2017 è stata approvata una legge di cornice con l’impegno di completarla, ma non è successo, e il risultato è che le Regioni continuano oggi a legiferare, in maniera scomposta, creando una serie di problemi alle aziende del comparto.
La mia proposta, nei confronti dell’industria e dei suoi rappresentanti è quella di proporre alla politica e a quello che sarà il futuro referente per il comparto, che conosceremo non appena verranno rilasciate le deleghe ai sottosegretari, una riforma del settore che coinvolga però anche i Comuni, visto che le attività vengono aperte sul territorio e hanno quindi un impatto inevitabile sui singoli comuni che non può essere ignorato. Tenendo anche conto che il settore garantisce occupazione, garantisce investimenti italiani e stranieri, e le scelte sbagliate sul settore compromettono questo scenario virtuoso rischiando di mandare per strada tanti lavoratori. Serve quindi un tavolo di confronto tra politica e industria perché bisogna affrontare la materia in maniera corretta e completa”.
 

Quindi Bernardo conclude: "Il decreto Dignità rappresenta senza dubbio una legge sbagliata, perché sono evidenti i danni che il divieto di pubblicità ha creato al mondo dello sport, tagliando i finanziamenti che provenivano dalle scommesse sportive e causando uno spostamento degli investimenti verso i mercati esterni a svantaggio dell'Italia. E lo abbiamo visto anche dall'intervento di Agcom che è stata costretta a interpretare quel divieto. Per questo credo - ed è una proposta – che nella legge di Bilancio si possa e si debba tentare di intervenire attraverso degli emendamenti mirati a modificare il divieto di pubblicità, che è un'esigenza comune a tutti gli operatori del gioco". 

 
 
 

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