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Risso (Fit): ‘Governo intervenga su orari e distanze nel gioco’

04 dicembre 2019 - 12:24

Il presidente di Fit, Giovanni Risso, chiede intervento governativo su orari e distanze nel gioco, auspicando la proroga degli effetti della legge in Emilia Romagna.

Scritto da Ac
Risso (Fit): ‘Governo intervenga su orari e distanze nel gioco’

L'Aquila - “La situazione sul territorio sta diventando sempre più critica per quanto riguarda l’offerta di gioco ed è un qualcosa che lo Stato deve risolvere al più presto, perché non è possibile che operatori che svolgono un lavoro in nome e per conto dello Stato possano essere messi al bando da amministrazioni locali che legiferano in maniera autonoma”.

È la posizione del presidente di Fit, Federazione italiana tabaccai, Giovanni Risso, espressa a GiocoNews.it in un’intervista nella città de L’Aquila, dove i tabaccai intervengono insieme a Lottomatica in un accordo strategico a beneficio del territorio locale.

 

Un esempio di cooperazione di carattere territoriale che coinvolge - seppure in un ambito diverso dal gioco - gli stessi soggetti che in altri luoghi si scontrano proprio a causa di restrizioni e leggi locali.
 
Secondo Rizzo, l’unica via di uscita dalla situazione critica che riguarda i giochi è quella di “un intervento governativo che definisca una volta per tutte gli orari di esercizio del gioco, che devono necessariamente essere uniformi a livello locale, ed elimini lo strumento delle distanze dai luoghi sensibili, che rappresentano un non-senso e creano solo disagi agli operatori legali senza portare benefici ai cittadini”.

Il presidente Fit auspica anche una soluzione relativamente al caso dell’Emilia Romagna all’indomani della manifestazione che ha visto scendere in piazza anche i tabaccai per chiedere un intervento alla Regione: “Speriamo in una presa di coscienza da parte della Regione per scongiurare la chiusura delle attività sul territorio e la perdita di posti di lavoro - spiega Rizzo - che potrebbe passare, provvisoriamente, per una proroga, per poi affrontare la situazione nei dettagli più avanti, magari auspicando un intervento governativo nel frattempo.
Del resto gli stessi amministratori locali, a livello generale, si rendono presto conto che interventi di questo tipo sono assolutamente sterili e, anzi, rischiano di fare danni molto gravi nelle comunità visto che uno strumento come quello del distanziometro spostando il gioco nelle periferie rischia di creare dei ghetti del gioco e delle zone 'a luci rosse'.
Anche in Piemonte, dove c’è una legge particolarmente critica, i dati danno evidenza di uno spostamento dei giocatori da un gioco all’altro e non di una diminuzione della spesa.
L’unico effetto, quindi, rimane il danno fatto agli operatori e a quei soggetti, come i tabaccai, che sono garanzia di legalità e partner affidabili dello Stato per l’erogazione dei servizi, e vengono poi compromessi da certe restrizioni, quando non abbiamo invece nulla di cui essere rimproverati né tantomeno niente altro da dimostrare.
Il gioco ha compiuto un’operazione straordinaria in questi anni in termini di emersione del sommerso e di messa in sicurezza svolgendo un ruolo di baluardo della legalità. Cos’altro devono fare gli operatori per essere accettati?”.
 

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