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Stoppani (Fipe): 'Coronavirus, serve un piano economico straordinario'

09 marzo 2020 - 10:59

Il presidente della Fipe, Lino Stoppani, invita il Governo a varare un piano economico straordinario, Abi e associazioni d'impresa siglano moratoria per le rate di mutui e finanziamenti.

Scritto da Redazione
Stoppani (Fipe): 'Coronavirus, serve un piano economico straordinario'

 

"È una situazione drammatica per migliaia e migliaia di imprenditori e lavoratori, che insieme alla presidenza della Federazione, chiede con forza un 'Piano economico straordinario', da approvarsi con risorse ingenti subito, già con il decreto legge in approvazione questa settimana.
Vanno estese le misure previste per le zone chiuse a tutto il territorio nazionale, aprire la cassa in deroga per almeno 6 mesi a tutte le imprese di tutte le Regioni, far slittare tutte le scadenze fiscali a fine anno, fermare gli sfratti per morosità, individuare un meccanismo di credito di imposta che sostenga, almeno parzialmente, le perdite documentabili delle imprese. Ci sarà modo per riflettere e discutere su quanto è accaduto, soprattutto nelle ultime ore, ma questo è il momento della responsabilità e dello stare uniti come cittadini e come imprenditori".

 

Lo afferma Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi, l'associazione che riunisce le imprese che svolgono attività di ristorazione e di intrattenimento, a proposito degli ultimi provvedimenti presi dal Governo per il contenimento del Coronavirus.
 
"300mila imprese e un milione di lavoratori del settore, come purtroppo molti altri della nostra economia, sono messi in grave crisi da una situazione preoccupante affrontata con provvedimenti che non hanno precedenti nella storia repubblicana.
Le perdite stanno mettendo in ginocchio intere categorie e il mondo dei pubblici esercizi risulta particolarmente colpito da una gestione altalenante delle disposizioni che li riguardano direttamente e da una comunicazione che ha contribuito a generare confusione, incertezza e panico.
Gli imprenditori che Fipe – Confcommercio rappresenta – quelli delle zone chiuse come quelli di tutta Italia –rispetteranno i provvedimenti annunciati nella notte dal Governo e in tanti si stanno impegnando in queste ore per garantire vivibilità e servizio alle comunità in cui operano, ben consapevoli del ruolo sociale svolto e dei rischi sanitari in cui incorrono.
È un dovere per la tutela della salute pubblica, prima ancora che delle stesse attività economiche, far presente che alcune disposizioni appaiono incoerenti e altre risultano di difficile applicazione, come la regola che riversa sulle imprese l’onere di tenere i clienti alla distanza di un metro. Fipe riceve oggi centinaia di telefonate e appelli che chiedono la chiusura temporanea delle attività di pubblico esercizio, nella comprensibile preoccupazione - da imprenditori e da cittadini - per la salute di clienti, dei propri dipendenti e delle relative famiglie, come reazione alla difficoltà di gestione delle attuali disposizioni e nella speranza che questo sacrificio possa almeno servire ad accelerare il ripristino della normalità.
Comprensione e solidarietà vanno a tutti gli imprenditori che in questo momento sono messi di fronte a scelte dolorose e difficili, un ringraziamento non di forma va rivolto a coloro che stanno cercando con senso civico di fare la propria parte a servizio della salute e della capacità di ripresa del territorio", conclude Stoppani.
 
ABI E ASSOCIAZIONI D'IMPRESA RAFFORZANO MORATORIE PER LE PMI – Di pari passo, la Confcommercio commenta l'accordo siglato fra le associazioni di impresa e l’Associazione bancaria italiana sulla sospensione delle rate di mutui e finanziamenti per far fronte alla pesante crisi di liquidità che sta investendo un numero elevatissimo di imprese per l’emergenza Coronavirus. "È molto importante anche il fatto che questo accordo ha rilevanza nazionale. Bisogna ora proseguire sulla strada intrapresa con l'Accordo sostenendo insieme, sia in sede nazionale che europea, la richiesta di una necessaria e urgente modifica delle disposizioni regolamentari in materia di concessione e gestione del credito, con un'attenzione particolare alle micro, piccole e medie imprese. Allo stesso tempo conclude Confcommercio - è importante proseguire nel confronto tra Abi e associazioni imprenditoriali per il rafforzamento, anche sulla scorta delle misure che verranno varate dal Governo, della risposta all’impatto dell’emergenza coronavirus sulla sostenibilità finanziaria del nostro sistema imprenditoriale".
 
COSA PREVEDE L'ACCORDO - Grazie all'accordo viene estesa ai prestiti al 31 gennaio 2020 la possibilità di chiedere la sospensione o l'allungamento. La moratoria è riferita ai finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall'emergenza epidemiologica ''Covid-19''. La sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti può essere chiesta fino a un anno. La sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie e alle operazioni di leasing. In questo secondo caso, la sospensione riguarda la quota capitale implicita dei canoni di leasing.
Per le operazioni di allungamento, è invece previsto che l'estensione della durata del finanziamento può arrivare fino al 100 percento della durata residua dell'ammortamento.
Nell'accordo è previsto che, ove possibile, le banche possono applicare misure di maggior favore per le imprese rispetto a quelle previste nell'Accordo stesso e si auspica che, al fine di assicurare massima tempestività nella risposta, si accelerino le procedure di istruttoria. L'Abi e le Associazioni di rappresentanza delle imprese firmatarie si impegnano a promuovere, presso le competenti Autorità europee e nazionali, una modifica delle attuali disposizioni di vigilanza riguardo le moratorie (c.d. forbearance), necessaria in una situazione emergenziale, come quella attuale. L'Abi e le Associazioni di rappresentanza delle imprese richiedono, inoltre, di ampliare l'operatività del Fondo di garanzia per le Pmi e misure aggiuntive per agevolare l'accesso al credito. Abi, Alleanza delle cooperative italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop) Cia-Agricoltori italiani, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria e Rete imprese Italia (Confersercenti, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio) hanno concordato queste previsioni in apposito Addendum all'Accordo per il credito 2019.
 

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