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Covid-19, Confindustria:'Garantire liquidità alle imprese'

24 marzo 2020 - 10:20

Confindustria, Confcommercio e Confesercenti fanno il punto sul contraccolpo delle restrizioni varate dal Governo per il Covid-19 e chiedono nuove misure di sostegno alle imprese.

Scritto da Redazione
Covid-19, Confindustria:'Garantire liquidità alle imprese'


Il mondo delle imprese serra le fila di fronte all'emergenza Covid-19, e fa le prime stime dei danni a fronte delle misure restrittive imposte dal Governo per frenare la diffusione del virus.

BOCCIA (CONFIDUSTRIA): "ALLARGARE FONDO DI GARANZIA"- "Con questo decreto si pone una questione che dall'emergenza economica ci fa entrare nell'economia di guerra. Il 70 percento del tessuto produttivo italiano chiuderà", afferma Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, in un'intervista di Massimo Giannini su Radio Capital.
"Dobbiamo porci due domande: come far arrivare i prodotti essenziali a supermercati e farmacie, e come fare per far riaprire le imprese e riassorbire i lavoratori, visto che la cassa integrazione aumenterà. Dobbiamo occuparci e preoccuparci di come uscire da questa criticità per evitare che molte aziende, se non tutte, per crisi di liquidità potrebbero non riaprire più nel giro di poche settimane", prosegue. Quanti giorni, quanti mesi può sopravvivere un'azienda che arriva a fatturato zero?".
Per poi proseguire: "Con questo nuovo decreto sono moltissime le persone che rimangono a casa, se si calcola che resta aperto solo il 20-30 percento delle attività intese come essenziali. È un'operazione massiva che costerà tanto, allo Stato e a tutti noi. Ci avviamo a mesi difficili e dobbiamo evitare di non pensare alla 'fase 2': dobbiamo vincere la battaglia contro il virus e almeno per la difesa, non dico il rilancio, dell'economia".
Boccia quindi ricorda che Confindustria ha proposto al Governo "di allargare un fondo di garanzia che permetta di avere liquidità di breve alle imprese per superare questa fase di transizione.
Usciremo tutti con un debito ma che potrà essere pagato a 30 anni, come un debito di guerra. Dobbiamo intervenire per fare in modo che, quando tutto sarà finito, le aziende riaprano e tutto, con gradualità, torni alla normalità".
Quindi conclude: "Ora bisogna lavorare su due strumenti necessari: garantire alle imprese la liquidità e costruire un'operazione di opere pubbliche in modo che la domanda pubblica possa compensare il calo di domanda privata. Oggi parliamo di numeri più rilevanti del decreto da 25 miliardi, bisogna prenderne consapevolezza. L'Ue lo ha già fatto sospendendo il Patto di stabilità".
 
 
CONFCOMMERCIO: "DECRETO APRILE OLTRE I 25 MILIARDI" - A fare il punto sulla situazione si aggiunge anche una nota di Confcommercio. "Dopo aver esteso la serrata a tutti i servizi non essenziali, il decreto che il Governo sta preparando per gli inizi di aprile dovrebbe avere un valore almeno pari al Cura Italia, varato a marzo: già in partenza ci si muove su una ventina di miliardi ma c'è chi ipotizza che servirà di più. Ecco perché il premier Giuseppe Conte, con il ministro Roberto Gualtieri, intensifica in queste ore i contatti a livello europeo. Il Patto di stabilità è infatti sospeso, il deficit ora non è un problema. Ma per il futuro lo è il debito. Perché la zavorra non diventi troppo pesante, poter usare la leva dei fondi Ue, a partire dalla richiesta di attivare i coronabond o un fondo di garanzia 'adeguato', è la priorità. Nel giorno in cui la Germania stima un calo del proprio Pil di almeno un 5 percento e Confindustria lancia l'allarme per una perdita di 100 miliardi al mese, Conte lavora per infrangere le resistenze dei leader del Nord Europa per ottenere almeno, se non i coronabond, l'accesso all'utilizzo dei fondi del Mes senza condizionalità o un altro fondo di vasta portata per aiutare la sanità e i cittadini degli Stati membri. È cruciale per l'intervento che il Governo sta immaginando: un 'decreto aprile' - che dovrebbe essere varato al massimo entro metà mese - per sostenere imprese e famiglie come fatto a marzo, che potrebbe già contenere prime misure per la ripartenza come una spinta ai cantieri già finanziati e ristori per le aziende danneggiate".
La nota quindi rimarca che "sul quadro economico in cui ci si muoverà, dirà qualcosa di più il Def atteso entro il 10 aprile: il Governo ha già chiesto al Parlamento di autorizzare 25 miliardi in deficit e presto potrebbe arrivare una nuova richiesta di sforamento, ma bisogna muoversi con cautela anche perché incidere ancora sul debito potrebbe innescare ripercussioni sui mercati. Di qui la spinta, a tutti i livelli, per un intervento europeo. La presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen ha già messo sul tavolo 11 miliardi: sono fondi strutturali non utilizzati dall'Italia in passato che potranno essere usati senza vincoli. Ma è appena un inizio, di fronte a una frenata economica che si annuncia di entità mai vista dal dopoguerra.
Conte riferirà giovedì in Parlamento, dove entro inizio maggio si dovrà convertire in legge il decreto Cura Italia, che accorperà tutte le misure economiche finora adottate. Quel testo - come sollecitano anche i gruppi di maggioranza in una videoconferenza con il ministro D'Incà - sarà aperto ad alcune modifiche, ad esempio sul tema degli autonomi. Ma già si guarda oltre, all'intervento di aprile, che alcune fonti stimano tra i 15 e i 20 miliardi, ma che secondo altri potrebbe lievitare oltre i 25 miliardi. In quel decreto dovrebbero esserci un rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, per coprire le nuove aziende che hanno dovuto chiudere, un intervento per sostenere i Comuni, il possibile rinnovo dei congedi speciali, gli indennizzi per gli autonomi. L'entità delle misure dipenderà dalla durata dello stop di fabbriche e scuole. E si vedrà nei prossimi giorni anche quanti soldi ci sono in cassa, grazie a chi non ha approfittato dello stop delle tasse e la scorsa settimana ha pagato: non sono pochi, ha detto fiducioso il ministro Gualtieri. Il governo lavora anche a un ampliamento della Golden power: l'idea è proteggere da eventuali speculazioni tutte le aziende quotate in borsa, grandi e piccole. Ma si sta studiando l'intervento, atteso nei prossimi giorni, tenendo conto anche delle diverse sensibilità della maggioranza", conclude la nota.
 
 
DE LUISE (CONFESERCENTI): "GOVERNO FACCIA DI PIÙ"- “Questo è il momento in cui tutti ci dobbiamo aiutare e agire per uscire il prima possibile dall’emergenza. Confesercenti è con voi, non ci fermiamo e, anche a distanza, continuiamo ad esservi vicini, così come lo siamo alle vostre famiglie ed alle vostre imprese". Inizia così il videomessaggio pubblicato dalla presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise. "L’emergenza coronavirus sta sconvolgendo il nostro lavoro, le nostre abitudini. Tutti noi abbiamo il dovere di essere consapevoli dell’eccezionale gravità della situazione e comportarci di conseguenza. Il Governo ha dato una prima risposta, ma non è sufficiente. Si deve fare di più, molto di più. Ci sono migliaia di imprese che, senza sostegni adeguati, rischiano di non riaprire dopo lo stop. Noi agiremo affinché passata l’emergenza, tutte le imprese riprendano la propria attività. Non ne deve chiudere nemmeno una. Abbiamo bisogno, ora più che mai, di certezze.
In queste ore stiamo lavorando con il massimo impegno per ottenere sostegni mirati e sufficienti per le imprese del nostro mondo. Abbiamo bisogno di liquidità, da subito e in modo semplice. Bisogna aprire le maglie del credito per le Pmi, con procedure semplificate per garantire l’accesso ai finanziamenti. Vanno sospesi i pagamenti dei canoni relativi a locazioni commerciali ed affittanze di azienda e bloccati gli sfratti. Bisogna subito esonerare le imprese dal pagamento dei canoni demaniali, dei canoni di concessione per le occupazioni di suolo pubblico, compresi i tributi connessi. Le scadenze fiscali devono essere prorogate ancora più a lungo. Anche l’indennizzo non è sufficiente. I 600 euro previsti sono veramente pochi. Serve di più e, soprattutto, non una tantum. Occorre che il beneficio sia prolungato per tutti i mesi di inoperatività delle imprese, non solo a marzo".
Poi, rivolgendosi agli associati di Confesercenti, evidenzia: "Abbiamo, nel frattempo, fatto una piccola ma importante cosa per tutti voi. Potrete fruire di un’assicurazione sanitaria per il Covid-19. Abbiamo infatti esteso le coperture alla polizza già esistente ed esclusiva per tutte le aziende associate.
Lavoreremo per raggiungere questi obiettivi: i nostri uffici, i nostri collaboratori, tutti noi siamo a vostra disposizione. Aiutateci a fare sempre meglio, noi siamo al vostro fianco. Confesercenti è con le imprese".
 
 

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