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Fase due per sale gioco e scommesse: prime soluzioni innovative

21 aprile 2020 - 09:03

Sulla base delle prime indicazioni trapelate sulle misure da adottare nei locali pubblici dopo la riapertura, arrivano le prime soluzioni pratiche e innovative per le sale gioco e scommesse.

Scritto da Riccardo Calantropio, consulente ed esperto di giochi e scommesse
Fase due per sale gioco e scommesse: prime soluzioni innovative

Le varie soluzioni già proposte su queste per la ripartenza delle sale gioco e sale scommesse, accennate anche nel nostro articolo di GiocoNews del 14 aprile, prevedono alcune accortezze da adottare negli ambienti di gioco con le nuove regole che, con tutta probabilità, non consentiranno l’utilizzo di casse troppo vicine, ovvero con almeno un metro di distanza tra i clienti, e non garantiscono che i clienti “non possano tossire in direzione della persona vicina”, girandosi di lato. Che comunque non risolvono l’assembramento, volontario o involontario, all’interno delle sale.

Per questo c'è chi pensava addirittura all'impiego di un qualcosa di simile a un “vigile urbano” per dirigere il traffico interno. La logica soluzione sarebbe, quindi, quella di utilizzare l’idea dei tavoli dei ristoranti che già viene usata nei ristoranti cinesi, ma con ulteriori pannelli in plexiglass, in modo da distanziare sia i clienti sia i cassieri; e inoltre dei corridoi appositi di entrata ed uscita, sempre con pareti in plexiglass, al fine di evitare l’assembramento voluto o involontario tra i clienti in attesa, con apposita segnaletica e istruzioni.

L’idea è scaturita dall’osservazione di un ufficio postale di Siracusa. Uno tra i più affollati, con sei casse affiancate, e un'ampia zona di attesa con circa quindici posti a sedere oltre a uno spazio di oltre 80 metri quadri a disposizione degli utenti. Da quando è iniziato il lockdown, invece, sta funzionando con solo tre casse alternate per mantenere la distanza tra gli utenti serviti, e l'ingresso nell’ufficio postale di un massimo di tre utenti alla volta. Il resto è costretto a fare una lunga fila di attesa fuori dall’ufficio, per strada, proprio per evitare l’assembramento all’interno, non regolamentato. Un considerevole spreco di spazio, di dimezzamento del personale attivo dell’ufficio postale e di grandissimi disagi per gli utenti.
Riportiamo solo due schemi tipo delle soluzioni. Uno per “casse con operatore” affiancate e relativi clienti serviti, con pannelli di separazione in plexiglass; e un altro per file affiancate di prenotatori, casse self-service, slot, Vlt, monitor per “diretta.it”, con relativi corridoi separati di ingresso e di uscita dalla “zona postazioni”. Durante queste attese, visto che i pannelli sono in plexiglass trasparenti, i clienti potrebbero continuare a guardare grandi schermi in cui vengono visualizzati quote, avvenimenti sportivi o altro.
Approfondiremo in altra sede i dettagli tecnici costruttivi e le varie soluzioni per il layout generale delle sale, che si adatterà ai casi specifici. Ovviamente questa soluzione varrà per sale superiori ai 40 metri quadrati, come da norme che andranno in vigore, insieme a tutte le altre disposizioni igienico-sanitarie per il Covid 19.
Si può prevedere, inoltre, una sanificazione delle superfici in plexiglass diverse volte al giorno e una maggiore areazione del locale. Le pareti divisorie in plexiglass non supereranno i due metri di altezza dal pavimento, più che sufficienti anche per la tranquillità igienico-sanitaria della clientela.
Analoga soluzione quando non ci sono cassieri, come nei prenotatori, casse self service, slot e Vlt:
 
Soluzioni similari, con accorgimenti architettonici supplementari che abbiamo già studiato, si possono prevedere per ristoranti, bar e sale bingo, in modo da garantire sia il distanziamento e sia il “non assembramento”, consentendo un maggior numero di clienti in sicurezza igienica sanitaria, molto superiore a quello che avviene oggi nei supermercati, farmacie ed uffici postali.
Come già accennato in un precedente articolo, tuttavia, queste soluzioni sono valide per locali con superfici maggiori di 40 metri quadrati, e questo potrà portare alla chiusura delle sale meno remunerative, aumento di clientela nelle più grandi, e nuova disponibilità di diritti Adm e, probabilmente, al cambio di concessionari e brand di scommesse da parte di alcuni soggetti.
Sta ora alle organizzazioni sindacali e di categoria del settore giochi e scommesse, se riterranno utili queste idee innovative, proporle al Governo e alle varie task force, per tentare di ottenere una riapertura in tempi più ravvicinati.
Se non si riapre al più presto, e non a fine anno, come qualcuno teme, la maggior parte delle imprese fallirà, e subentrerà il gioco illegale, gestito dalle mafie. Sarebbe proprio una beffa. Prima abbiamo fidelizzato i cittadini al gioco d’azzardo e dopo regaliamo questa grande opportunità di guadagno alle varie mafie, favorendo altra evasione e riciclaggio.
 

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