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Fase 2 e assembramento: differenze tra ristoranti e sale slot o scommesse

23 aprile 2020 - 08:51

Bar e ristoranti apriranno, con tutta probabilità, dal 18 maggio: per sale gioco e scommesse la stessa data non è certa per la questione assembramento, secondo le tabelle Inail.

Scritto da Riccado Calantropio, consulente ed esperto di giochi e scommesse
Fase 2 e assembramento: differenze tra ristoranti e sale slot o scommesse


In un ristorante, anche con i clienti dimezzati per il distanziamento, ci sono il maìtre di sala e i vari camerieri, che possono avere anche la funzione di dirigere il traffico interno al locale, indirizzando i clienti verso i tavoli e i posti a sedere, dopo che hanno fatto la fila in corridoi di ingresso distanziati di almeno un metro.
Nelle sale gioco e nelle agenzie, la cosa è teoricamente simile, ma nella pratica molto diversa, perché i clienti non vengono indirizzati verso i posti a sedere, ma rimangono per la maggior parte all’impiedi, e quindi volontariamente o involontariamente si avvicineranno tra di loro nell’attesa.

In quest’ottica sono nate le mie proposte per sale e scommesse, come illustrato nell’articolo precedente.
Il locale dovrebbe essere diviso in settori (casse con operatore, casse self, prenotatori, slot, Vlt, monitor con dirette.it, mensole o tavoli per scrivere i pronostici) e ogni settore dovrebbe avere dei corridoi di ingresso e di entrata, con segnaletica interna, anche di distanziamento.
Inoltre, secondo il mio parere, pensare a sale supertecnologiche, quasi completamente automatizzate, non credo sia una scelta ideale, a livello imprenditoriale, vista la probabilità che entro un anno o meno possano essere trovati un vaccino o una cura molto più efficace per il coronavirus.
 
Con le mie soluzioni, aggiungendo pannelli in plexiglass, o di altro materiale trasparente, a costi accessibili, una volta terminata l’epidemia di coronavirus, queste strutture provvisorie potranno facilmente essere smontate e si ripristinerebbe l’architettura interna precedente la chiusura.

Sarebbe opportuno, quindi, insistere, ancora una volta, sull’urgenza di prospettare soluzioni concrete, come per esempio quelle qui proposte, al Governo e ai vari tecnici ed esperti che lo accompagnano in questa fase, tramite le associazioni di categoria e le federazioni interessate.
 

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