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Gioco pubblico: ripartire subito e in sicurezza si può, il piano di industria e sindacati

05 giugno 2020 - 09:29

Le associazioni di categoria, le rappresentanze sindacali e i principali concessionari uniti per chiedere la riapertura di tutto il comparto, assicurando totale sicurezza.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Gioco pubblico: ripartire subito e in sicurezza si può, il piano di industria e sindacati

L'intera industria del gioco pubblico si mobilita per chiedere la riapertura dei locali dichiarando “l’assoluta garanzia di potere ripartire da subito in sicurezza, avendo già predisposto adeguate misure di prevenzione”. Un fatto “storico”, potremmo dire, che vede per la prima volta l'intera industria muoversi in maniera compatta verso un obiettivo: come del resto è assolutamente straordinaria la situazione che si trova a vivere il comparto, vittima – come tutte le altre attività – dell'emergenza coronavirus e dell'impatto del lockdown. Con la differenza sostanziale, tuttavia, rispetto agli altri settori, che il gioco è l'unico a non poter ancora ripartire.  E non potrà farlo almeno prima del 15 giugno. Anche se non sono ancora note le motivazioni ufficiali, visto che non sembrano sussistere dubbi sulla possibile riapertura in sicurezza. Ed è proprio quello che intendono dimostrare le principali Associazioni di categoria (Confesercenti e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici), in accordo con le rappresentanze sindacali Filcams Cigl, Fisascat Cisl, UilTuCs, e insieme alle società concessionarie di Stato (Sisal Entertainment, Gamenet, Lottomatica Videolot Rete, Lottomatica Scommesse, Admiral Gaming Network, HBG Connex, Codere Network, Cirsa Italia, Snaitech, Nts Network), chiedendo al governo di “valutare attentamente le ricadute occupazionali e sociali della sospensione delle attività esercitate nelle sale di gioco specializzate, individuando urgentemente un'imminente data certa per la ripresa delle attività nel rispetto dei protocolli di sicurezza sviluppati, al pari di quanto già avvenuto per gli altri settori cui è stato consentito di ripartire, rendendo coerenti con le prospettive di riaperture le previsioni in merito all'accesso agli ammortizzatori sociali previsti per l'emergenza Covid-19”.

IL PROTOCOLLO SUI GIOCHI - In particolare, le organizzazione hanno predisposto un Protocollo di intesa riguardante la "Regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro", redatto con il supporto di una primaria società specializzata in materia di sicurezza e di medicina del lavoro, che prevede tutte le azioni da adottare per prevenire o ridurre il potenziale rischio di contagio all'interno dei punti di vendita, mettendo sempre al primo posto la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, tramite misure strutturali, impiantistiche ed organizzative che favoriscono il distanziamento sociale, nonché attraverso la fornitura di adeguati Dpi, la sanificazione di ambienti, attrezzature, apparati, e così via.
Inoltre, in coerenza con i principi sopra descritti, i concessionari hanno messo a punto anche altre linee guida specifiche per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro da diffondere presso le proprie reti di punti vendita.
Relativamente al comparto delle Sale Bingo, le parti hanno già sottoscritto - lo scorso 14 maggio - un Protocollo d'intesa ad hoc riguardo le "Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nelle Gaming Hall Bingo", che prevede le azioni da intraprendere per prevenire o ridurre il rischio di contagio Covid-19.
 
IL DRAMMA OCCUPAZIONALE - Le Associazioni, i sindacati e le aziende concessionarie del gioco legale, esprimono quindi, ancora una volta, “profonda preoccupazione per la filiera delle scommesse e delle sale dedicate”, composta da circa 12mila esercizi distribuiti su tutto il territorio italiano occupando all'incirca 60mila lavoratori, che ha subito, fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, “rilevanti effetti negativi e che sta continuando a subire le gravi conseguenze economiche a causa della mancata riapertura degli esercizi interessati, comportando la persistenza di tale situazione un pesante risvolto a livello occupazionale, nonché il rischio della definitiva chiusura dell'attività per un cospicuo numero di esercizi”.
 
IL RISCHIO ILLEGALITA' – Ma non è tutto. Sì, perché a preoccupare ulteriormente è il rischio concreto del ritorno dell'illegalità: “ln questo contesto di conclamata difficoltà degli operatori del settore del gioco legale – scrivono le organizzazioni - desta anche preoccupazione il pericolo, sempre più grave e concreto, che riemergano fenomeni di illegalità e di sicurezza pubblica nel settore dei giochi (come anche dichiarato da esponenti delle Istituzioni) e che venga vanificato l'ingente impegno, di tempo e risorse, per la creazione di un intrattenimento sicuro, legale e responsabile”.

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