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Il gioco in piazza a Roma, la cronaca di Gioconews.it

09 giugno 2020 - 13:15

La cronaca della manifestazione del gioco legale tenutasi a Roma oggi, 9 giugno, con i commenti degli operatori del settore.

Scritto da Redazione
Il gioco in piazza a Roma, la cronaca di Gioconews.it

Tanta gente in piazza del Popolo a Roma per la manifestazione organizzata oggi, 9 giugno, da molte sigle del settore per chiedere la riapertura delle attività e maggiore rispetto per i 150mila lavoratori del comparto.

Tanti i cartelli branditi dai manifestanti: fra tutti spicca “Dimenticati ma tassati”, con un ovvio riferimento all'aumento del prelievo sulla raccolta delle scommesse introdotto dal Dl Rilancio per finanziare il fondo Salva-sport.
Gli altri chiedono quasi tutti la "tutela del gioco legale" e un riconoscimento dei diritti dei suoi lavoratori.

Ore 17.50Per Stefano Sbordoni, segretario generale dell'Utis - Unione totoricevitori italiani sportivi, il bilancio della giornata è assolutamente positivo. “Per la prima volta tutto il settore si è palesato in modo unitario e in una piazza importante senza eccessi, storture di interpretazioni di ruoli, con serenità e molto dispiacere per essere discriminato. È stato detto da tutti, giusto e opportuno che ci si rendesse conto di questo, che spesso la politica contraria al settore ha ironizzato sui numeri: oggi i numeri si sono visti.  Sono usciti allo scoperto dei rappresentanti politici che hanno pubblicamente manifestato il loro appoggio, il che vuol dire che non è un tabù, che il nostro è un settore che esiste, che va tutelato, regolamentato come gli altri, i pro e i contro ci sono per tutti i settori, i giudizi morali pure, ma non si può per questo fare una discriminazione, specie quando si tratta di un settore baluardo contro la legalità. La regolamentazione del gioco legale è una tela di ragno per cui se si sgarra si viene indagati e si finisce sotto inchiesta, talmente restrittiva che spesso sono andati sotto indagine soggetti che poi si sono dimostrati estranei. È chiaro che, come tutti i baluardi della legalità, se li delegittimi fai il gioco della parte avversa, ecco perché le istituzioni devono essere credibili, se vengono piegate a voleri politici di parte si delegittimano e ciò crea caos perché il cittadino non ci crede più”.

 

Ore 17Angelo Basta di Agire - Associazione gioco e scommesse rete esercenti commenta la giornata - che non è ancora finita - e torna a chiedere un confronto con il Governo. “I numeri parlano chiaro, faccio questo lavoro da quasi 20 anni e non ricordo nessuna manifestazione con 5mila persone. È stato un segnale forte di coesione da parte di tutta la rete, fatta da coloro che lavorano sul territorio tutti i giorni, ma deve essere un punto di partenza, perché non siamo scesi in piazza solo per chiedere di riaprire le nostre attività, ma per avere un tavolo di confronto con il Governo. Siamo ancora in piazza del Popolo, in attesa che una nostra delegazione venga ricevuta dal premier Giuseppe Conte e dal ministro all'Economia Roberto Gualtieri. Non vogliamo parlare con nessun altro. Il nostro obiettivo non è solo sapere quando riapriremo, ma come, perché al di là delle linee guida approvate oggi dalla Conferenza delle Regioni, fra qualche giorno scadranno gli ammortizzatori sociali, quindi vogliamo avere la possibilità di riaprire e di poter pagare i nostri dipendenti, altrimenti si rischia di farlo solo per prolungare l'agonia”.

Ore 16Francesco Ginestra, presidente di Agisco - Associazione giochi scommesse, commenta così la giornata di oggi. “Hanno fatto veramente una 'sporcacciata' a tenere un settore come il nostro chiuso, aumentando la pressione fiscale. Diamo allo Stato un gettito di 10 miliardi solo di imposte, a cui si aggiungono le altre tasse, per cui arriviamo ad oltre 20 miliardi, una finanziaria in pratica, e diamo da mangiare a 120-150mila famiglie. Il premier Conte che ha detto di essere 'l'avvocato di tutti gli italiani' ma in realtà è contro di noi, ha detto che 'nessuno resterà indietro, ma nel caso nostro stiamo restando indietro perché non possiamo avere accesso al credito né avere contribuiti per risolvere i problemi aziendali, la cassa integrazione per i dipendenti non arriva e dobbiamo sopperire noi. Come se non bastasse, il vice ministro dell'Interno, Vito Crimi, attacca il settore, e dovrebbe sapere che chi ha la licenza ex 88 Tulps e la concessione ha già superato tutti gli 'esami' per essere un concessionario di Stato, ed invece continua ad offenderci in maniera indegna. La manifestazione di oggi ha messo insieme più sigle ed è un gran bene, uniti possiamo far sentire anche la nostra voce. Ora, alla luce dell'aggiornamento delle linee guida per la ripresa delle attività economiche e produttive con l'inclusione anche del gioco, bisognerà vedere cosa farà il Governo”.

Ore 15.20 - I manifestanti in piazza si siedono tutti per terra per un minuto di silenzio, in omaggio alle attività che non riapriranno più i battenti dopo il lockdown, che si prolunga ormai da tre mesi.


Ore 14.50 - “Siamo probabilmente già più di 5mila persone e ci sono ancora pullmann che stanno arrivando scortati (alcuni sono stati bloccati dalle forze dell'ordine all'ingresso sul Grande raccordo anulare di Roma, Ndr)”, afferma un lavoratore del gioco.

 

 

 

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