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Palumbo: 'Gioco, studiare mix originali di presenza e distanza'

14 agosto 2020 - 09:22

Il sociologo Mauro Palumbo evidenzia i cambiamenti nel modo di intrattenersi causati dal Covid-19 e come questi influenzeranno anche il mondo del gaming.

Scritto da Mc
Palumbo: 'Gioco, studiare mix originali di presenza e distanza'

Il Covid-19, come affermato anche dal sociologo Sergio Brancato, ha cambiato il modo di intrattenersi, con conseguenze dirette anche sul mondo del gioco. Un'analisi alla quale si aggiunge quella di Mauro Palumbo, professore di Sociologia generale dell'università di Genova,  secondo il quale “ovviamente l'emergenza ha modificato tutto quanto, di conseguenza anche il modo di intrattenersi, privilegiando le relazioni mediate dal web. Probabilmente nel dopo emergenza ci sarà sia una ripresa di intrattenimenti in presenza, di cui tutti hanno sentito la mancanza, sia una prosecuzione di quelli a distanza che si sono rivelati più soddisfacenti. Quindi una maggiore polarizzazione tra i due. In generale i bruschi cambiamenti favoriscono le polarizzazioni, ad esempio tra chi ne trae vantaggio e chi ne subisce danni, tra soggetti in condizioni di vantaggio e privilegio e soggetti in posizione di difficoltà e di precarietà. Questo avviene a tutti i livelli per tutti i cambiamenti, anche se si modificano le linee lungo le quali le disuguaglianze si attenuano o si ampliano”.

Per quanto riguarda i luoghi di intrattenimento “dovranno studiare mix originali di presenza e distanza, mentre prima in presenza e a distanza parevano configurare due tipi di utenza differenziati, con esigenze diverse e poco sovrapponibili, ora è evidente che sono i due tipi sono molto più sovrapposti e quindi si porrà il problema di dare continuità all'online con l'offline e viceversa. Tutti dovranno ripensare se stessi, il problema sarà distinguere i trend di breve periodo da quelli di lungo periodo e questo, al momento, non appare facile”.

Sul fronte turistico “ovviamente aumenteranno le vacanze in Italia, anche se molte persone rinunceranno alle vacanze per ragioni economiche (molti) e di sicurezza (pochi) e questo potrà ulteriormente indebolire il confine tra turismo (che comporta spostamento fisico, pernottamento a una certa distanza da casa, quindi distanziamento spazio temporale dal quotidiano) e loisir / tempo libero, ossia modo in cui questo tempo libero viene 'riempito' ed 'agito' (uso 'agito' per sottolineare che nel corso degli anni si registra un atteggiamento più attivo e protagonistico sia nei confronti della vacanza che del tempo libero, rispetto a una fruizione prevalentemente passiva. Il rilancio di questi luoghi di intrattenimento dipenderà da come saranno in grado di connettersi con le altre forme di fruizione turistica e di tempo libero, da come sapranno aprirsi o chiudersi verso nicchie specifiche di fruitori”.

In che modo cambierà la socializzazione? “Domanda da sfera di cristallo. A naso direi che aumenterà la frequentazione delle persone considerate vicine, amici parenti e conoscenti, perché l'emergenza ha reso 'diffidenti' verso gli estranei, considerati potenzialmente pericolosi. Privilegiare le persone 'degne di fiducia' non significherà in realtà essere più 'sicuri' (le infezioni avvengono tra persone fisicamente prossime), ma è esperienza comune il fatto che l'insicurezza viene combattuta esorcizzandola attraverso pratiche che forniscono sicurezza (negli Usa l'epidemia ha fatto aumentare l'acquisto di armi...).

Ci si intratterrà più a casa?

“Penso che tutti abbiano nostalgia di attività all'aria aperta e collettive, ma credo anche che il periodo passato in casa abbia aumentato la propensione a rimanerci. Non solo perché si è scoperto che molte attività posso essere svolte al suo interno in modo più agevole (pensiamo a forme di smartworking sviluppatesi in questi mesi), ma anche perché l'emergenza ha diffuso un senso di insicurezza che durerà a lungo e porterà per un certo periodo a privilegiare tutto quel che può essere fatto in casa”.

LUI CHI E' - Mauro Palumbo è professore ordinario di Sociologia dell'Università di Genova e delegato del rettore per l'Apprendimento permanente. Presidente dell'Accademia di formazione Manageriale in Sanità (Amas) dal 2018. Coordinatore del corso di dottorato in Scienze sociali (dal ciclo XXIX al ciclo XXXIII) e in precedenza di altri corsi di dottorato dal 2006. Direttore del Dipartimento di Scienze antropologiche (2006-2009) e vice direttore dal 2009 al 2011. Presidente del Centro Perform (2009-2011) presidente del corso di laurea triennale esperto in Processi formativi dellUniversità di Genova (2003-2006) e 2015 presidente della Commissione paritetica di Facoltà (2000-2003).

 

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