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Raccolta illegale di gioco su siti esteri, maxi sequestro della Dia

05 ottobre 2020 - 07:23

La Dia di Agrigento sequestra beni per oltre 1 milione ad imprenditore che gestiva alcune società estere senza concessione, che attraverso siti internet raccoglievano giochi e scommesse.

Scritto da Redazione
Raccolta illegale di gioco su siti esteri, maxi sequestro della Dia

Promuoveva, dirigeva e gestiva una serie di società estere, prive di concessione nazionale, che attraverso siti internet esercitavano sul territorio dello Stato la raccolta di puntate su giochi e scommesse, al fine di agevolare la ‘ndrangheta ed altre organizzazioni criminali che, attraverso tali reti, avevano la possibilità di riciclare nei flussi finanziari generati dall’associazione i loro proventi delittuosi.

Per questo, la Dia di Agrigento ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Palermo, su proposta del direttore della Dia, nei confronti di un imprenditore, tratto in arresto nel corso del 2018 per reati di esercizio abusivo di attività di giuoco e scommesse e truffa aggravata, commessi al fine di ottenere un ingiusto profitto in danno dello Stato stimabile in diverse centinaia di migliaia di euro.

 

Il provvedimento, si legge in un nota della Dia, “trae origine da un’attività investigativa condotta dalla Sezione operativa di Agrigento, coordinata dal I° Reparto investigazioni preventive della Dia che, ripercorrendone la 'carriera' imprenditoriale e criminale, ne ha messo in luce la pericolosità sociale. Dalla ricostruzione delle recenti vicende giudiziarie (le cosiddette Operazione Game Over coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo del febbraio 2018 e Operazione Galassia coordinata da quella di Reggio Calabria del novembre 2018), è emerso che l'uomo, oltre alla sua capacità di associarsi autonomamente con altri soggetti del territorio nazionale, era il 'referente' anche per le organizzazioni agrigentine e calabresi”.
 
Gli approfondimenti della Dia “hanno consentito di dimostrare, oltre al profilo criminale dell’imprenditore, la sproporzione tra i redditi dichiarati e il consistente patrimonio accumulato nel tempo, a lui riconducibile. Il decreto di sequestro ha interessato quote di partecipazione in tre società esercenti l’attività di raccolta di scommesse, di cui due aventi sede legale in Austria, due autovetture di lusso, 12 polizze assicurative, sei conti correnti, due depositi a risparmio ed una carta di credito\debito per un valore stimato superiore a un milione di euro”.
 

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