skin

Prendevano reddito di cittadinanza e giocavano online, truffa da 160mila €

23 ottobre 2020 - 06:50

La Guardia di finanza scopre 20 persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza e giocavano cospicue somme online, rischiano da due a sei anni di carcere.

Scritto da Redazione
Prendevano reddito di cittadinanza e giocavano online, truffa da 160mila €

Controlli a tappeto della Guardia di finanza sugli stati patrimoniali dei percettori del reddito di cittadinanza e nuove "scoperte", poco edificanti.

I finanzieri del comando provinciale di Imperia, in particolare, hanno individuato 20 persone, tutte residenti in provincia che, tra il 2019 ed il 2020, simulando uno stato di indigenza economica, hanno indebitamente percepito tale sussidio per un importo complessivo di oltre 160mila euro.
Nelle autodichiarazioni necessarie a richiedere il beneficio patrimoniale all’Inps, si legge in una nota della Gdf, "gli indagati avevano indicato di non avere disponibilità economiche sui propri conti correnti, risultando però tutti accaniti giocatori sulle varie piattaforme di gioco online, arrivando a giocare addirittura diverse centinaia di migliaia di euro, utilizzando fonti di reddito evidentemente occultate al Fisco".

 Gli indagati alimentavano i propri conti gioco "mediante ricariche di denaro in contanti o bonifici/ giroconti direttamente dai propri conti correnti personali o da carte di credito ricaricabili".
 
Nei confronti degli indagati il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Imperia, recependo appieno le ipotesi investigative prospettate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Imperia, ha emesso un decreto di sequestro Preventivo, tuttora in corso di esecuzione, delle somme indebitamente percepite dagli indagati, che ora rischiano una pena da due a sei anni di reclusione, per aver reso dichiarazioni false e per aver attestato circostanze non veritiere al fine di ottenere indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza.
 
Tutte le posizioni illecite sono state inoltre state segnalate all’Inps per la revoca del beneficio economico in questione.
 

Articoli correlati