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Baldazzi (Eurispes): 'Distanziometro nel Lazio, filiera a rischio'

26 aprile 2020 - 13:48

Nel suo intervento al webinair promosso da Acadi sul gioco pubblico nel Lazio, il vice presidente di Eurispes Baldazzi rimarca l'effetto espulsivo delle normative locali e la necessità di un riordino nazionale.

Scritto da Redazione
Baldazzi (Eurispes):  'Distanziometro nel Lazio, filiera a rischio'

"Eurispes ha più volte segnalato i rischi come l'eccessiva compressione dell'offerta legale, che giunge spesso a determinare un effetto espulsivo soprattutto attraverso l'applicazione del cosiddetto 'distanziometro', e la forte limitazione delle fasce dell'offerta causino il dissodamento di vere e proprie praterie per l'offerta illegale. Ciò è già dimostrato con il Lazio, in cui gli orari sono limitati in modo asfissiante da anni in un trend che si rafforzerà appunto con il 'distanziometro', mettendo anche a rischio la tenuta economica della filiera".

Ad evidenziarlo è Alberto Baldazzi, vicedirettore dell'Eurispes, intervenuto al webinar “Analisi dell’impatto sociale del settore del gioco pubblico nella regione Lazio e delle conseguenze dell’entrata in vigore della L.R 5/2013”, organizzato da Acadi oggi, lunedì 26 aprile, sulla piattaforma Zoom e in diretta social su Youtube.

Concentrandosi proprio sul Lazio, Baldazzi sottolinea che "sul distanziometro l’analisi tecnico-scientifica portata a termine da l’Eurispes sul piano urbanistico ha dimostrato sia per il Piemonte che per il Lazio, come precedentemente avvenuto per la Puglia, che l’effetto espulsivo non è una possibilità, bensì una certezza. Le mappature prodotte, ad esempio, per le città di Torino e di Roma producono percentuali residuali di insediabilità per l’offerta di gioco pubblico in entrambi i casi ben sotto l’1 percento dei rispettivi territori comunali).

Analoghe evidenze sono state riscontrate a livello di limitazioni di orari per fasce stringenti non sostenibili che, di fatto, mettono a rischio la tenuta economica della filiera.
A questo proposito, e in riferimento alla situazione del Lazio, vorrei togliermi a nome di Eurispes il classico sassolino. Quando lo scorso ottobre l’Istituto ha presentato la Ricerca, di fronte ai dati dell’insediabilità del gioco pubblico nel territorio della Capitale dopo l’applicazione del distanziometro, che nella nostra mappatura sono ridotti ad una percentuale dello 0,7 percento, ci saremmo aspettati delle contestazioni da parte delle competenti autorità regionali, invece la mappatura di Roma Capitale ha riscontrato un assordante silenzio".

Baldazzi sottolinea in concludione di non potere che rifarsi "all’esigenza (a parole) ampiamente condivisa di un organico riordino del settore dell’offerta del gioco pubblico, nello spirito e almeno in parte, nella lettera di quanto stabilito dall’Intesa Stato - Regioni-Autonomie locali siglata all’unanimità il 7 settembre 2017, lamentando che in molte aree del Paese è risultata, però, una 'lettera morta'. Ma, tornando al tema dell’illegalità, il settore difficilmente sarà in grado di recepire il riordino, per il quale comunque i tempi non sono immediati, se non viene messo in grado di arrivare vivo alla metà. Nel Lazio, ad esempio, l’entrata in vigore del distanziometro il prossimo agosto precluderà qualsiasi ipotesi di successiva riorganizzazione, in quanto la filiera sarà sostanzialmente disarticolata, a vantaggio dei soggetti illegali. E’ bene che gli Amministratori ne siano consapevoli".
 
LO STUDIO EURISPES SUL LAZIO - Nel rammentare la ricerca svolta dall'Eurispes sul territorio laziale, presentata nell'ottobre 2019, il vice presidente riporta alla memoria le dichiarazioni con cui Stefano Musolino, Sostituito Procuratore della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e membro della Direzione distrettuale antimafia, nonché del Comitato scientifico dell’Osservatorio Eurispes su Giochi, legalità e patologie, ha rilevato che le indagini evidenziano una tendenza della criminalità ad indirizzarsi verso il gioco illegale rispetto all’infiltrazione nella filiera legale, "perché sono maggiori i margini di profitto, ma anche perché nel sistema illegale la criminalità organizzata ha una maggiore possibilità di incidere sulle organizzazioni imprenditoriali che vi operano e che, di solito, sono poco strutturate e, perciò, più permeabili".

I DATI DI FINANZA E ADM SUL GIOCO ILLEGALE NEL LAZIO - A corredo del suo intervento, Baldazzi ha riportato i dati della Guardia di Finanza sul gioco illegale e le risultanze dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
"Gli interventi finalizzati al contrasto del gioco illegale e irregolare eseguiti dai competenti Reparti del Comando regionale Lazio della Guardia di finanza segnano un aumento nell’anno 2018, essendo passati da 315 nel 2017 a 566 nell’anno successivo.
Crescono le violazioni riscontrate passate da 123 nel 2017 a 165 nel 2018.
I dati relativi ai sequestri restituiscono, invece, un netto divario tra gli apparecchi da gioco sequestrati nel 2017 (139) e quelli oggetto di sequestro nel 2018: 14. Tuttavia, se nel 2017 il Preu 'evaso' accertato risulta pari a zero, lo stesso ammonta a euro 71.385 nel 2018.
Sono in aumento i punti clandestini di raccolta scommesse oggetto di sequestro (passati da 11 nel 2017 a 25 nel 2018) mentre riguardo ai cosiddetti 'Totem' non si registra alcuna misura cautelare per il 2018 (a fronte di 3 sequestri eseguiti nel 2017). Anche riguardo alla raccolta illegale delle scommesse, l’andamento relativo all’imposta unica 'accertata', risulta inverso a quello dei sequestri, evidenziando nel 2017 la somma di euro 34.450 a fronte di alcun importo per il 2018.
A completamento si richiama il Libro Blu 2018 dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che nella sezione Giochi, relativamente ai controlli e accertamenti eseguiti nella Regione Lazio, indica un totale complessivo di 1.569 violazioni amministrative ed un’imposta accertata pari a euro 38.675.562 a fronte di 622 sanzioni irrogate.
Se l’imposta evasa riguarda il settore scommesse per 38.459.163 euro (con un residuo riferibile al segmento Awp di 216.399 euro), le violazioni amministrative complessive accertate per le Awp sono pari a 281, rispetto alle 8 comminate nel segmento scommesse. Inferiore il divario delle violazioni penali, che sono 17 nell’area scommesse e 11 nell’area apparecchi da gioco.
Le aree dell’illecito attenzionate dall’Adm ricadono essenzialmente i seguenti comparti: il gioco fisico/online, mediante i cosiddetti 'Totem'; il gioco online effettuato mediante i Ctd(Centri Trasmissione Dati) o i Pdr (punti di ricarica); l’alterazione degli apparecchi da divertimento (slot).
I controlli di Adm interessano, oltre ai concessionari, anche gli esercizi di gioco, il web e le apparecchiature o piattaforme di gioco (con il supporto di Sogei, partner tecnologico di ADM).
Con particolare riguardo agli esercizi di gioco i controlli consistono in accertamenti condotti dal personale Adm sul territorio e sono indicati in costante aumento: nel 2017 l’attività di verifica ha riguardato più di 35.000 esercizi, oltre il 33 percento del totale, inclusi quelli in cui si effettua gioco senza autorizzazione.
L’attività finalizzata all’inibizione dei siti web irregolari registra, nell’arco di tempo dal 2006 al 2018, un totale di siti 'oscurati' pari a 8.009, e nel 2018 se ne registrano 1.042, quasi il doppio di quelli del 2017".
 

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