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Tutela del gioco legale, sit-in 'in rosa' a Montecitorio: la cronaca

12 gennaio 2021 - 14:18

Tutti gli interventi della manifestazione delle donne del gioco di oggi, 12 gennaio, nella piazza romana di Montecitorio. Forza Italia annuncia emendamenti su liceità Dpcm, riordino e concessioni.

Scritto da Redazione
Tutela del gioco legale, sit-in 'in rosa' a Montecitorio: la cronaca

Roma - Tanti palloncini rosa e neri intrecciati, sotto il cielo azzurro di Roma. Questo lo scenario che si è presentato nel pomeriggio di oggi, 12 gennaio, a chiunque si trovasse a passare per piazza Montecitorio, teatro della manifestazione "al femminile" promossa dall'associazione Emi Rebus per la tutela del gioco legale, all'insegna dello slogan "Io dico basta".

"Chiediamo solo di essere ascoltate", ha esordito la presidente Antonia Campanella, per poi dare la parola al deputato Mauro D'Attis, di Forza Italia: "Noi non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno. Per noi non è una passerella, ci sono ordini del giorno presentati da me insieme ad altri deputati di Forza Italia. È necessario difendere migliaia di famiglie, e un settore che garantisce un importante introito per lo Stato e la legalità. Se c'è un gioco legale è per evitare l'illegalità in mano alla criminalità. Il settore invece è stato il primo a chiudere e l'ultimo a riaprire. Tanto alla Camera quanto al Senato saremo pronti con emendamenti per la riapertura delle attività, anche con maggiori misure di sicurezza, per il riallineamento delle concessioni, per la riduzione del prelievo fiscale, per il riordino promesso dall'Esecutivo all'inizio della legislatura a guida Pd-M5S".

Dal canto suo il collega di partito Giorgio Mulé aggiunge: "Questa categoria viene mortificata nel diritto costituzionale al lavoro. In questo momento l'illegalità - l'anti-Stato - fa grandi affari, a discapito del settore legale, che rappresenta lo Stato. Il Governo ha fatto finora orecchie da mercante ma noi siamo pronti a 'dare la sveglia'. Si sta togliendo il diritto alla vita a migliaia di persone, ed è il peggior delitto che lo Stato possa compiere. Siamo con voi e saremo sempre con voi".
 
Alla manifestazione è intervenuto anche il forzista Andrea Ruggieri: "La chiusura del settore del gioco legale è il frutto di una discriminazione che si fonda su un pregiudizio etico sbagliato.
In un Paese come il nostro Governo dovrebbe dire chi può lavorare in sicurezza lo faccia, subito, chi non può stia a casa e riceva i ristori integrali per le perdite subite.
Bisogna rispettare le fatiche di chi lavora e crea lavoro. Bisogna cambiare la mentalità".
 
"Stiamo presentando alcune proposte. Vogliamo una norma di legge per superare il Dpcm e stabilire che ci sono dei limiti temporali al mancato svolgimento delle attività economiche. Il nostro ordinamento tutela la libera iniziativa economica, e fra esse c'è anche il gioco lecito. In Europa nessuna attività è stata chiusa per tutto questo tempo", evidenzia il forzista Maurizio D'Ettore.
"Nel'ipotesi in poi in cui si vuole prorogare un lockdown bisogna prevedere delle provvidenze immediate, ed evitare che il gioco illegale prenda spazio. Se non ci sarà risposta presentemo una proposta per il riordino del settore e vedremo chi aderirà, si deve sapere chi non ci sta. Poi, vogliamo proporre altra norma per la proroga delle concessioni".
 
A sostegno del settore del gioco legale anche il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato: "Non penso ci possa essere un settore che non sottolinei l'importanza di dare una mano a lavoratori e imprenditori come voi. Non ci può essere diversità di trattamento per chi lavora nel rispetto delle norme. Vi assicuro la piena vicinanza, concreta e non solo di parole. Faremo tutto quello che serve affinché nel prossimo decreto Ristori, qualunque sia la situazione politica, ci sia una risposta anche per le vostre aziende".
 
Dopo gli interventi della politica, è stata la volta delle tante donne presenti, che, succedutesi al microfono, hanno raccontato storie drammaticamente simili. Come dipendenti o come imprenditrici. Di attività aperte a volte con fatica, di costante lavoro quotidiano, investimenti e sacrifici, ormai vanificati dai molti mesi di lockdown.
 
Racconti inframezzati da appelli al Governo "a non fare finta di niente", ad intervenire quanto prima, ricordando che "tutti hanno famiglia", che non esistono "attività di Serie A e B", invitando il premier Giuseppe Conte ad "aprire le finestre" del Palazzo, a scendere fra le manifestanti per ascoltare le loro istanze.
E una richiesta urlata a gran voce: "Metteteci la faccia, abbiate il coraggio di dire che volete cancellare il gioco. Non possiamo vivere chiusi per sempre".
E, di nuovo all'indirizzo del premier Conte: "Avevi promesso che non avresti lasciato nessuno indietro".
 
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