skin

Ristori, Confcommercio: 'Tutelare attività ritenute non essenziali'

01 marzo 2021 - 12:53

Stoppani (Confcommercio) chiede al Governo maggiori tutele per le attività ritenute 'non essenziali' - fra le quali si annovera anche il gioco - e la riforma degli ammortizzatori sociali.

Scritto da Redazione
Ristori, Confcommercio: 'Tutelare attività ritenute non essenziali'

 


"Osservo con amarezza che ci sono due tipi di imprese e di lavoratori: le imprese che vengono considerate essenziali e quelle che vengono considerate non essenziali; ci sono i lavoratori garantiti e quelli non garantiti come gli autonomi. Si pone un vero e proprio problema di equità perché non ci dicano che nelle fabbriche, nelle imprese di altri settori o nella grande distribuzione i problemi legati all'emergenza sanitaria siano minori rispetto ai nostri. L'attività della ristorazione viene considerata come il male massimo e veniamo castigati con le chiusure. E se diciamo qualcosa veniamo bollati come irresponsabili e come insensibili di fronte alla crisi sanitaria".

Ad evidenziarlo, con una presa di posizione che può essere ben applicata anche al comparto del gioco legale, è il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, a commento dei contenuti del Dpcm in arrivo nelle prossime ore che confermerà la chiusura di molte attività dal 6 marzo al 6 aprile.

"Questi provvedimenti ripropongono le stesse prassi che ci hanno fatto già tanto male. Siamo impotenti. Nonostante le rassicurazioni che ci erano state fatte e nonostante il presidente del Consiglio, Mario Draghi ci abbia detto che era intenzionato a far ripartire in sicurezza le imprese ci ritroviamo a punto e a capo. Se vogliono inasprire i protocolli di sicurezza va benissimo, li accettiamo", afferma, chiedendo di tentare il tutto per tutto per consentire la riapertura dei ristoranti a cena.
 
Stoppani quindi è critico anche rispetto ai ristori, che dovrebbero trasformarsi in "sostegni" nel primo decreto dell'era Draghi sul tema, atteso anch'esso nei giorni a venire.
"Se ne parla ma non arriva. Quando arriverà il rischio è che molte imprese siano già fallite o chiuse".
 

MITIGARE IMPATTO DEL COVID SUL TERZIARIO - Intanto, lo scorso venerdì Confcommercio ha avuto un confronto con il neo ministro del Lavoro Andrea Orlando in merito al processo di riforma degli ammortizzatori sociali, insieme con i rappresentanti di Cgil Cisl, Uil e Uglm Confindustria e delle altre realtà imprenditoriali da Confapi a Cna ad Alleanza Coop.
L'incontro fra le parti, in videoconferenza, aveva l'obiettivo di "sottoporre al confronto un documento aperto che definisca le possibili linee di intervento finalizzate alla semplificazione delle procedure di attivazione e gestione degli ammortizzatori sociali". Una sorta di "road map" attraverso cui si articolerà il processo di riforma degli ammortizzatori sociali. Si procederà affrontando quattro punti in incontri specificamente dedicati: semplificazione delle procedure operative; perimetro delle misure; costi delle misure; modalità di gestione delle misure.
"Bene l'obiettivo della semplificazione degli ammortizzatori e il metodo utilizzato dal ministro del Lavoro Orlando, ma per la riforma che porti ad ammortizzatori 'universali' prima bisogna mitigare l'impatto economico del Covid sul terziario", hanno commentato da Confcommercio al termine dell'incontro. "Bene il metodo e l'impianto complessivo del documento sulla semplificazione delle procedure ed il miglioramento della vigilanza illustrato alle parti perché proprio le complicazioni burocratiche hanno spesso messo in difficoltà i rapporti tra datori di lavoro e sindacati. Una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, volta a definirne un assetto strutturalmente inclusivo ed universale, potrà però essere compiutamente messa in opera - conclude la Confederazione - solo in una fase di oggettivo superamento dell'emergenza pandemica e di mitigazione del suo impatto economico e sociale, gravissimo, in particolare, per il mondo del terziario di mercato, che consenta il ritorno a condizioni di normalità operativa da parte delle imprese e la definizione di prospettive di ripartenza".
 

Articoli correlati