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Zafarana (Gdf): 'Sì a presenza significativa come per raccolta scommesse'

02 marzo 2021 - 09:58

In audizione sulla riforma dell'Irpef, Zafarana (Gdf) propone l’introduzione di una presunzione legale relativa di 'presenza significativa' come accade per il settore delle scommesse.

Scritto da Redazione
Zafarana (Gdf): 'Sì a presenza significativa come per raccolta scommesse'

“Sussistono incertezze sulle modalità di determinazione dei redditi da attribuire alla stabile organizzazione, tenuto conto che gli attuali criteri di misurazione della capacità di produrre ricchezza, quali le funzioni svolte, i rischi assunti e i beni materiali e immateriali impiegati nel territorio dello Stato, mal si conciliano con attività economiche interamente dematerializzate. Per ovviare a queste criticità, potrebbe essere valutata, al pari di quanto già avviene nel settore della raccolta delle scommesse da parte di imprese estere tramite un gestore residente, l’introduzione di una presunzione legale relativa di 'presenza significativa', al superamento di certi parametri di attività e volume di affari in ambito digitale”.

Lo suggerisce il Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, nell'ambito dell'audizione nelle Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato, nell'ambito dell'indagine conscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, ternutasi ieri, 1° marzo.
Secondo Zaffarana, in particolare "potrebbe essere prevista un’apposita procedura, in contraddittorio con l’amministrazione finanziaria, che, salvaguardando le previsioni convenzionali e senza eccessivi oneri per il contribuente, consenta di individuare le stabili organizzazioni 'virtuali' e, soprattutto, i parametri di attribuzione ad esse del reddito tassabile in Italia. Ciò consentirebbe di dare concreta attuazione al dettato normativo assicurando una maggiore certezza nei rapporti fra contribuenti e amministrazione finanziaria”.

Poi il comandante generale ha chiesto di "riscrivere le regole di un sistema così articolato e interconnesso come quello fiscale richiede lo sforzo corale di tutti gli attori istituzionali" e di "fare una riflessione sulla possibilità di introdurre un prelievo fiscale atto a contemperare le opacità che caratterizzano taluni Paesi offshore con le esigenze di equità del carico impositivo. L'ipotesi di studio potrebbe essere quella di un prelievo aggiuntivo sulle disponibilità finanziarie detenute presso le giurisdizioni non collaborative inserite nelle liste periodicamente aggiornate dall'Unione europea, valorizzando, ove disponibili, le risultanze dello scambio automatico delle informazioni relative ai conti finanziari", al fine di "rendere più onerosa la detenzione di ricchezza" presso questi Stati.
 

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