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As.tro al Governo: 'Sospendere o rimodulare l'Isi'

05 marzo 2021 - 08:46

Massimiliano Pucci, presidente di As.tro, scrive a governo e Adm chiedendo sospensione o rimodulazione dell'imposta sugli intrattenimenti per l'anno 2021.

Scritto da Redazione
As.tro al Governo: 'Sospendere o rimodulare l'Isi'

"L’onere connesso al pagamento Isi, relativa ad apparecchi inutilizzabili, rappresenta un ulteriore aggravio che va ad aggiungersi al già rilevante pregiudizio economico dovuto alla prolungata interruzione delle attività di gioco". Così As.tro in una istanza inviata direttamente a al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, al Ministro dell’Economia Daniele Franco e al direttore dell’Adm Marcello Minenna.

"Come associazione di rappresentanza degli operatori del gioco lecito facciamo seguito, in prossimità della imminente scadenza del 16 marzo p.v. - si legge nell'istanza inviata, sottoscritta dal presidente di As.tro Massimiliano Pucci -, alle nostre analoghe richieste inviate in data 10 dicembre 2020 e 15 febbraio 2021". 

"Nel corso del 2020 - ricorda As.tro -, a causa dell’emergenza Covid, gli apparecchi di intrattenimento senza vincita in denaro hanno potuto funzionare soltanto nei primi due mesi dell’anno e nel breve periodo intercorso tra la metà di giugno e la metà di ottobre. Ciononostante, in assenza di una specifica disposizione normativa che tenesse conto di una tale situazione, i gestori sono stati costretti a versare l’intero importo dell’imposta sugli intrattenimenti relativo al 2020, pur non avendo potuto utilizzare gli apparecchi per gran parte dell’anno".

Spiega ancora l'istanza che "l’onere connesso al pagamento di un’imposta sugli intrattenimenti, relativa ad apparecchi inutilizzabili, rappresenta un ulteriore aggravio che va ad aggiungersi al già rilevante pregiudizio economico dovuto alla prolungata interruzione delle attività di gioco, imposta dalle normative finalizzate al contenimento dell’epidemia". 

Da qui, vista l’imminente scadenza per il pagamento dell’imposta per il 2021 (termine fissato per il 16 marzo, tra poco più di 10 giorni), l'appello di As.tro, che prova a lanciare due proposte: 

La prima è di una "proroga della scadenza per un tempo, non inferiore a quattro mesi, congruo per continuare ad affrontare l’attuale periodo di chiusura e per non depauperare ulteriormente quella riserva di liquidità necessaria a consentire, quando ciò sarà possibile, il riavvio delle attività".

La seconda riguarda la "concessione di un credito d’imposta che consenta di compensare l’importo corrisposto nel 2020 (riferito al periodo di mancato utilizzo degli apparecchi per quell’anno) con quello dovuto per il 2021".

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