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'Priorità salute pubblica', il CdS respinge richiesta società di gioco

05 marzo 2021 - 10:57

Il Consiglio di Stato non smentisce il Tar e respinge la richiesta di un'azienda del gioco che chiedeva la sospensione del Dpcm.

Scritto da Redazione
'Priorità salute pubblica', il CdS respinge richiesta società di gioco

Solo il Cts può dire al governo come procedere in questo frangente condizionato dalla pandemia. Non lascia spazio a dubbi il pronunciamento di ieri, 4 marzo, del Consiglio di Stato, con il quale viene respinta l'istanza di Totalbet srl, che chiedeva la riforma di un'ordinanza cautelare del Tar del Lazio (la n. 845 del 2021) la quale, a sua volta, respingeva la richiesta di sospensione del Dpcm che obbliga alla chiusura “…sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente”, misure adottate a seguito dell’emergenza pandemica da Covid.

La Terza sezione del Consiglio di Stato, con il pronunciamento n. 01065/2021 ha sentenziato che "non vi è luogo in questa fase all’adozione di ulteriori misure", dichiarando che le richieste dell'appellante devono "essere considerate recessive a fronte dell’esigenza, assolutamente prioritaria, di piena precauzione per la salute pubblica". 

Nella sentenza del CdS viene ribadita "la già evidenziata (cfr. decreto presidenziale) necessità che le misure di precauzione vengano adottate sulla base di mirate valutazioni scientifiche da parte dell’autorità tecnica che ne ha tuttora la responsabilità – il C.T.S. presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – sì da modulare ogni decisione in stretto raccordo con un’affidabile proiezione dei fattori di rischio quale risultante dell’analisi di dati obiettivi e tenendo conto della specificità delle attività soggetta a limitazioni".

"L’ordinanza appellata ha, invero, valorizzato il carattere “non essenziale” delle attività inibite integralmente fino al 5 marzo 2021 - ha precisato ulteriormente il Consiglio di Stato -, anche in ragione della previsione di ristori economici a compensazione del periodo di sospensione". Per il momento quindi "…sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente”, resteranno chiusi.

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