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Distante (Sapar): 'Gioco e illegalità, Stato e servizio pubblico assenti'

31 marzo 2021 - 13:42

Secondo il presidente di Sapar è vergognoso che si sia parlato della manifestazione di Roma e Milano e di gioco illegale più a Le Iene che non nei media italiani. 

Scritto da Redazione
Distante (Sapar): 'Gioco e illegalità, Stato e servizio pubblico assenti'

"Lo spettacolo andato ieri in onda nel programma le Iene è indegno". Così Domenico Distante in una nota che segue il bailamme scatenato dalla nota trasmissione di casa Mediaset. "Non perché abbiano acceso i riflettori su un fenomeno vergognoso come il gioco illegale e neanche perché abbiano parlato dei 150mila lavoratori in ostaggio dello Stato. Lo spettacolo è stato indegno perché abbiamo dovuto aspettare una trasmissione di una rete privata che vive di pubblicità per poterne parlare oggi". 

"Il servizio pubblico è assente - è ancora il giudizio di Distante -, lo Stato è assente, i ristori non pervenuti, le uniche presenze che si avvertono sono quelle della malavita. Queste immagini e le parole del procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo De Raho, che abbiamo più volte messo anche noi in evidenza, inchiodano il Governo, gli Enti locali e gli amministratori alle proprie responsabilità".

Distante ne ha anche per il mondo dell'informazione, sottolineando che "anche la classe giornalistica non è da meno, informazione assente e spesso inesatta o superficiale non fotografano la realtà, ma un libro dei sogni che non è mai esistito. La realtà dei fatti è che anche prima del Covid il comparto era in ginocchio, con iniziative prive di qualsiasi fondamento scientifico come il distanziometro, una tassazione tra le più alte al mondo e la più alta in Europa è imposizioni sugli orari di apertura dei sindaci che hanno di fatto solo aiutato la malavita. La gente gioca, lo ha sempre fatto e lo farà sempre - chiosa Distante -, se ne faccia una ragione il Governo, tenere chiuso il comparto del gioco di Stato significa solo rinunciare a 10 miliardi l’anno di tasse, tenere 150mila lavoratori e relative famiglie sul lastrico, non poter tracciare i giocatori problematici e regalare tutto alla criminalità".

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