skin

Piemonte: nessuna nuova sul Ddl sul gioco, lavoratori ancora in presidio

04 maggio 2021 - 09:48

Lavoratori del gioco di nuovo in presidio sotto la sede del Consiglio del Piemonte, in attesa (ancora) della presentazione del Ddl della Giunta per eliminare la retroattività delle norme vigenti.

Scritto da Fm
Piemonte: nessuna nuova sul Ddl sul gioco, lavoratori ancora in presidio

Passano i giorni, ma del disegno di legge della Giunta del Piemonte, promesso dopo la sospensione della discussione della Pdl per la modifica della normativa sul gioco, dopo la presentazione di 65mila emendamenti da parte dell'opposizione, non c'è ancora traccia.

Un silenzio che preoccupa i lavoratori, in vista della data ormai vicina del  21 maggio, giorno in cui è prevista l'entrata in vigore del distanziometro regionale varato 5 anni fa anche per le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016.

Lavoratori che, però, non si perdono d'animo e continuano il presidio a Torino, di fronte alla sede del consiglio regionale, che oggi, 4 maggio, tiene nuovamente seduta, anche se su altri argomenti.

Non sono mancati i tentativi di confronto con i consiglieri che hanno fatto il loro ingresso a Palazzo Lascaris questa mattina, ma tutti - riferiscono alcuni lavoratori - "sono stati alquanto vaghi". 

Prosegue quindi l'attesa, e il presidio, già programmato anche per la prossima settimana, nella speranza che prima di allora il testo annunciato sia stato presentato. I tempi sono assai stretti.
 
Circa 10 giorni fa, ormai, l'assessore piemontese alla Sicurezza Fabrizio Ricca (Lega) aveva detto che l'iter del Ddl era stato avviato e si contava di approvarlo in giunta entro la fine di aprile, per poi passare in commissione per trenta giorni e andare in Aula, con l'intenzione di "fare il più presto possibile”.
Restano quindi da capire i motivi di questo ritardo, che potrebbe essere decisivo per la tutela dei posti di lavoro nel settore: a rischio ce ne sono almeno 1.700, che si aggiungerebbero ai 2.300 già persi finora.
 

Le immagini del presidio a Torino

 

Articoli correlati