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Gioco illecito: evade 600 milioni, società nel mirino della Gdf

05 maggio 2021 - 09:28

La Guardia di finanza di Catania recupera 600 milioni evasi da una società di scommesse e gioco online, con sede a Malta ma operante illecitamente sul territorio italiano.

Scritto da Redazione
Gioco illecito: evade 600 milioni, società nel mirino della Gdf

La violazione della normativa tributaria (Ires e imposta sulle scommesse) per circa 600 milioni di euro ha fatto scattare la denuncia all’Autorità giudiziaria per omessa dichiarazione delle imposte sui redditi nei confronti di due imprenditori catanesi che curavano l'operatività di una società di diritto maltese attiva, senza autorizzazione, nella raccolta a distanza di scommesse sportive, giochi virtuali, poker live e sale da poker, giochi di abilità, 500 giochi di casinò e 4 casinò dal vivo.

I due sono finiti sotto la lente dei finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania che hanno eseguito accertamenti sugli anni d’imposta dal 2013 al 2016, "sviluppati a partire dalle risultanze dell’attività di polizia giudiziaria che ha portato, nello scorso mese di febbraio, all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare - disposta dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica/Direzione Distrettuale antimafia - nei confronti di 23 soggetti, sottoposti a indagine, a vario titolo, per esercizio abusivo di gioco e scommesse, truffa aggravata, autoriciclaggio, condotte aggravate dalla finalità di favorire gli interessi dell’associazione di tipo mafioso 'Santapaola-Ercolano', e al sequestro di circa 80 milioni di euro (operazione Doppio gioco)", si legge in una nota della Finanza.


In esito alle investigazioni, i finanzieri hanno "ricostruito l’intero volume delle puntate, raccolte in Italia grazie a 'centri scommesse', che - seppur formalmente costituiti come ditte individuali - agivano sotto la direzione dei due imprenditori.
Gli ingenti profitti derivanti venivano poi fatti affluire nei conti della società maltese e, da lì, ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, società in Italia (Puglia ed Emilia Romagna) e in Germania.
In esito alla attività di verifica è stata così delineata l’esistenza di una stabile organizzazione della società maltese in Italia, che, nel periodo considerato (anni dal 2013 al 2016), ha conseguito ricavi non dichiarati per 570 milioni di euro, omettendo la relativa dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi. I due imprenditori - già destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’operazione 'Doppio Gioco'- sono così stati denunciati all’autorità giudiziaria anche per reati tributari", recita ancora la nota.
 
Inoltre, "gli accertamenti della Guardia di finanza di Catania hanno consentito di appurare che, nello stesso periodo, la società ha omesso la dichiarazione dell’imposta sulle scommesse per un importo di circa 30 milioni di euro".
 

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