Cassazione: 'Corretta la sanzione a sala bingo se dipendente non qualificato fa da responsabile'

Se in una sala bingo uno dei dipendenti svolge le funzioni del responsabile non avendone il titolo è giusto sanzionare la ditta, anche se il vero responsabile è in sala. Così la Corte di Cassazione ha confermato, nell'ordine, l'ordinanza del prefetto di Messina che aveva imposto la sanzione e la sentenza del giudice di pace che aveva confermato la decisione del prefetto, contro il titolare di una sala bingo della città siciliana all'interno della quale un dipendente con funzioni generiche ricopriva il ruolo di responsabile.

I fatti risalgono al 2011, quando, nel corso di un sopralluogo, degli agenti di polizia sono stati accolti all'interno della sala da un dipendente che, "pur se sprovvisto della necessaria autorizzazione, agiva e si qualificava nei confronti dei terzi quale soggetto dotato dei poteri di rappresentanza" del rappresentante legale dell'azienda, indicato come reale responsabile anche da un'altra dipendente presente all'interno della sala. E poco importa che in sala ci fosse, effettivamente presente, la vera responsabile.

Alla sala bingo di Messina, vedutasi respinto il ricorso, come si legge nella sentenza della Corte di Cassazione, è stata quindi non solo confermata la sentenza del giudice di pace, contro la quale il ricorso è stato definito inammissibile, ma è stata anche aggiunto, come penalizzazione, "un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello previsto per il ricorso".