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Bilancio Gdf: 'Gioco illegale, 8,3 milioni di sanzioni nel 2020'

21 giugno 2021 - 07:35

Dal Bilancio operativo annuale della Guardia di finanza in materia di gioco illegale risultano 311 soggetti denunciati, 275 agenzie clandestine e un'evasione di circa 500 milioni di euro.

Scritto da Redazione
Bilancio Gdf: 'Gioco illegale, 8,3 milioni di sanzioni nel 2020'

Sanzioni per 8,3 milioni, 311 soggetti denunciati, 275 agenzie clandestine scoperte e una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per circa 500 milioni di euro.

Sono il risultato dei controlli e delle indagini contro il gioco illegale ed irregolare svolti dalla Guardia di finanza nel corso del 2020, secondo quanto emerge dalla lettura del Bilancio operativo annuale diramato oggi, 21 giugno, nel giorno del 247° anniversario di fondazione delle Fiamme gialle.

Un bilancio dal quale risalta un impegno a tutto campo contro la criminalità economica e organizzata che, nel 2020, ha portato la Guardia di finanza ad eseguire 1 milione e 340 mila controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 800 mila interventi ispettivi e 47.560 indagini.

 

LOTTA ALL'EVASIONE E ALLE FRODI FISCALI - Nel 2020 sono stati scoperti 3.546 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 19.209 lavoratori in “nero” o irregolari. Sono state eseguite, inoltre, 9.833 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 10.264 soggetti, di cui 308 arrestati, per aver commesso 7.303 reati fiscali. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva è di 800 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità giudiziaria ammontano a 4,4 miliardi di euro. Sono 921 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazione dei prezzi di trasferimenti, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.
Ammontano, invece, a 1.675 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono state sequestrate 4 mila tonnellate di prodotti energetici e accertate 90 mila tonnellate consumate in frode. Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 40 mila interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia. In crescita il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con 346 tonnellate di sigarette illegali sequestrate, 1.700 soggetti denunciati e 230 arrestati.
 
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA - Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. 31.232 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 5.946 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 948 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 273 milioni di euro, mentre si attestano su circa 211 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 9.169. Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica agricola comune e della Politica comune della pesca, sono state scoperte, a livello nazionale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per oltre 40 milioni di euro. Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 54 milioni di euro. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 6 miliardi di euro, a carico di 4.328 soggetti, nonché eseguiti sequestri per oltre 11 milioni di euro in tema di responsabilità amministrativa. In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 23.282 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 93 milioni di euro. Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per oltre 28 milioni di euro. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’Inps, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 50 milioni di euro indebitamente percepiti e circa 13 milioni di euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 5.868 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i Reparti hanno portato a termine 311 interventi, segnalando alle Procure della Repubblica 225 persone, di cui 23 tratte in arresto. Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di quasi 117 milioni di euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per quasi 12 milioni di euro. In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati (258,5 milioni di euro), a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità giudiziarie penali quanto di quelle contabili. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a oltre 5 miliardi di euro: di questi ultimi, circa 632 milioni di euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 3.525, di cui 405 tratte in arresto. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza. È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di quasi 284 milioni di euro.
 
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA - Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 525 milioni di euro a seguito di 962 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 2.300 sono le persone denunciate, di cui 278 tratte in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 1,9 miliardi di euro.
A 27,7 milioni di euro ammontano, invece, i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura. Con riguardo alla prevenzione, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha proceduto all’analisi di 137.212 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 76.275 sottoposte ad indagini più approfondite, 1.162 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo. Sono stati, poi, eseguiti ai confini terrestri e marittimi 11.469 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per oltre 517 milioni euro e l’accertamento di 3.339 violazioni. Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a oltre 293 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 4,3 miliardi di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati denunciati 116 soggetti, 19 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 8.822 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di circa 1,5 miliardi di euro. Ammonta, invece, a circa 2,2 miliardi di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità giudiziaria per il sequestro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per circa 600 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per oltre 650 milioni di euro. Sono stati eseguiti, poi, 64.732 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (64.564) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato oltre 5.100 interventi e dato esecuzione a più di 2.100 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa 156 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Sono stati segnalati alle Procure della Repubblica 2.268 soggetti, di cui 17 sottoposti a misura cautelare. Sono 665 le contestazioni mosse nei confronti di soggetti acquirenti consapevoli di prodotti contraffatti. Oltre 700 sono stati i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. In tale contesto, sono stati denunciati 1.347 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 310 casi e sottoposti a sequestro circa 71,7 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, circa 1 milione di confezioni e 160 mila litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti). 238 soggetti sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati oltre 3,2 milioni di beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi sino al 6.000 percento rispetto al prezzo di acquisto.
 

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