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Regolamento Gap, Sapar: 'No ad iniziative senza basi scientifiche'

21 luglio 2021 - 11:00

L'associazione Sapar commenta il decreto per il Regolamento nazionale sul Gap firmato dal ministro della Salute Speranza, invitando a non confondere dati su giocatori problematici e ludopatici.

Scritto da Redazione
Regolamento Gap, Sapar: 'No ad iniziative senza basi scientifiche'

“Dove è l’emergenza?”.

È la domanda che si pone l'associazione Sapar dopo la firma da parte del ministro della Salute Roberto Speranza del Regolamento nazionale per prevenzione, riabilitazione e cura del gioco patologico, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

Sapar ricorda che il ministro ha citato una ricerca dell’Istituto superiore di Sanità in cui si stima in 1.2 milioni i giocatori problematici. “Peccato che nella stessa ricerca l’Iss distingua tra giocatori problematici e ludopatici. Quindi i ludopatici in Italia 'non sono' 1,2 milioni. Ad oggi i ludopatici non superano i 30.000 (fonte Il sole 24 ore). Altro dato che il ministro Speranza 'dimentica di citare' è che il giocato pro-capite in Italia per quello che riguarda gli apparecchi da intrattenimento è assolutamente in linea con quello degli altri Paesi europei e non supera comunque i 50 centesimi al giorno”, sottolinea l'associazione.

“Ciò premesso che la ludopatia sia da combattere è fuori di dubbio e come associazione di categoria ci siamo sempre battuti perché i giocatori potessero essere tutelati a riguardo. Quello su cui non siamo in sintonia sono gli strumenti con i quali si attua questo buon proposito.
Siamo stati storicamente sempre d’accordo con la diminuzione di apparecchi da gioco che negli anni si sono quasi dimezzati in Italia, ma altri approcci demagogici non hanno mai aiutato la lotta alla ludopatia.
Nelle raccomandazioni del ministero (tra l’altro antecedenti a questo decreto) si vorrebbe vietare il fumo e la somministrazione di alcolici.
Quantomeno singolare questa pur lodevole iniziativa.
Si torna a parlare di proibizionismo, ma solo per i punti gioco, nel bar accanto invece con apparecchi da gioco si potrà (giustamente) continuare a consumare e fumare.
Senza parlare della ulteriore possibilità da parte dei Comuni di poter far spegnere gli apparecchi da gioco ogni 30 minuti per 5 minuti. Ci sfugge la ratio di tutto ciò.
Oltre agli evidenti problemi tecnici che questo comporterebbe ci sarebbero anche delle non banali problematiche contrattuali con i concessionari”, rimarca Sapar.
 
“Queste iniziative estemporanee e senza basi scientifiche non aiuteranno minimamente i giocatori problematici o ludopatici che potrebbero sempre preferire le bische clandestine o il semplice smartphone.
A quando un decreto per spegnere gli smartphone per 5 minuti ogni 30?”, si domanda l'associazione.
“Pare che un anno di lockdown forzato del gioco di Stato non abbia insegnato niente né al ministro della Salute ne ai solerti presidenti di Regione. Eppure le parole del direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli Minenna di giusto tre giorni fa erano abbastanza chiare: 'Il lockdown ha aiutato il gioco illegale: servono regole anti criminalità.
Venti miliardi regalati alla criminalità e nessun controllosul gioco problematico.
Non ci pare di aver sentito raccomandazione su bere e fumare meno durante i giorni di chiusura forzata.
Queste 'raccomandazioni' non faranno altro che aggravare la situazione del comparto a tutto vantaggio di chi le regole non le rispetta.
Anche le parole di Ranieri Razzante (direttore del Centro di ricerca sulla sicurezza e il terrorismo) sulla superficialità e inutilità di queste raccomandazioni la dicono lunga su come cambia la prospettiva delle cose se chi parla oltre alla titolarità ha competenza ed esperienza per farlo: 'Il ministro Speranza pensi a problemi più seri e non a fornire dati fuorvianti, visto che il settore del gioco in Italia è tra i più controllati e sicuri al mondo'”.
 
Quindi Sapar conclude: “Il ministro Speranza oltre alle associazioni No Slot dovrebbe anche ascoltare chi la guerra alla criminalità la fa sul campo e magari anche leggere attentamente i report dell’Iss aiuterebbe. Confondere i giocatori problematici con i ludopatici è un bello scivolone per un ministro della Salute”.

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