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Gioco illegale ed usura, operazione della Polizia a Siracusa

30 settembre 2021 - 07:43

La Polizia di Stato disarticola un’associazione per delinquere dedita all’attività illecita di giochi e scommesse online accompagnata ad usura.

Scritto da Redazione
Gioco illegale ed usura, operazione della Polizia a Siracusa

Associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse online attraverso siti illegali, esercizio abusivo dell’attività di credito ed usura: sono i reati contestati ad alcuni soggetti, colpiti da misure di custodia cautelare eseguite dagli agenti della Polizia di Stato di Siracusa in ottemperanza ad un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa.

Nello specifico, secondo quanto si legge in una nota diramata dalle forze dell'ordine, “le indagini esperite dagli investigatori della Squadra mobile di Siracusa e del Commissariato di Augusta, coordinate dal procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Siracusa, Fabio Scavone e dai sostituti procuratori, Donata Costa  e Francesca Eva, hanno consentito di disarticolare una vera e propria associazione per delinquere il cui 'core business'  si sostanziava nell’esercitare abusivamente l’attività di gioco e scommesse in quanto, privi di concessione autorizzatoria o licenza ai sensi dell’art. 88 Tulps”.

 

I promotori, nonché capi dell’organizzazione, fungevano da “raccordo tra i due distinti gruppi di gestione dei siti illegali di scommesse ed avvalendosi del rapporto con i gestori, nazionali ed esteri, riuscivano ad ottenere dagli stessi il credito necessario per l’esercizio del gioco senza anticipare denaro, così fidelizzando i giocatori e assumendo credito, anche usurario, nei loro confronti. Il tutto, con l’aggravante dalla transnazionalità avendo l’associazione per delinquere in commento propaggini anche all’estero, in particolare a Malta”, sottolinea la Polizia.
 
Nonostante il giro di affari di centinaia di migliaia di euro, “alcuni dei partecipi all’associazione, mediante dichiarazioni mendaci, senza i requisiti prescritti, percepivano il reddito di cittadinanza producendo, inoltre, un contratto d’affitto fittizio al fine di aumentare l’importo del sussidio percepito”.
 

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