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Como: 4 apparecchi da gioco irregolari, sanzionate 3 persone

07 ottobre 2021 - 08:03

La Guardia di finanza di Como sequestra apparecchi da gioco irregolari in due esercizi commerciali, i titolari rischiano sanzioni di migliaia di euro.

Scritto da Redazione
Como: 4 apparecchi da gioco irregolari, sanzionate 3 persone

Quattro apparecchi da gioco irregolari, sanzioni amministrative per i responsabili e una denuncia, alla locale Procura della Repubblica, per omessa esposizione della tabella dei giochi d’azzardo vietati: questo il bilancio degli interventi, condotti dai Baschi verdi del Gruppo di Como, nei confronti di due esercizi commerciali di Laglio (Co) e di Ponte Lambro (Co), dove sono state riscontrare diverse irregolarità.

 

In particolare, le Fiamme Gialle lariane, “nel corso di un primo accesso, presso un bar, hanno rilevato la mancata esposizione della tabella dei giochi d’azzardo vietati (rilasciata dal questore) e hanno sequestrato un apparecchio che, in modo del tutto abusivo, consentiva la partecipazione ad una vasta platea di giochi”, si legge in una nota della Finanza.

 

Il responsabile è stato “segnalato alla locale Procura della Repubblica per il reato di mancata esposizione della tabella dei giochi d’azzardo proibiti - prevista dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza – e all’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, per violazione dell’art. 110, comma 9, del Tulps, il quale prevede sanzioni amministrative che oscillano da 500 euro a 3.000 euro e da 5.000 euro a 50.000 euro”.
 
Nel corso di un secondo accesso, presso un pubblico esercizio adibito alla vendita di bevande e alimenti, i Baschi verdi, unitamente a personale dell’Agenzia delle accise, dogane e nonopoli, hanno proceduto al “sequestro amministrativo di tre apparecchi da gioco irregolari, ovvero sprovvisti di apposito nulla osta rilasciato dalla citata Agenzia e privi dei relativi codici e matricole identificative, necessari per la corretta tracciabilità, sicurezza ed immodificabilità dei relativi dati informatici”.
 
Anche in questo caso, i militari ed i funzionari dell’Agenzia hanno contestato le sanzioni amministrative previste dal Tulps, comprese rispettivamente, fra i 500 euro e i 3mila euro e fra i 5mila e i 50mila euro.
 

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