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Mozione alla Camera: Gioco e slot tra gli affari della mafia romana

14 ottobre 2021 - 08:52

Una mozione, poi respinta, presentata alla Camera impegna il governo a istituire una serie di iniziative per contrastare il dilagare delle mafie favorito dalle semplificazioni normative post pandemia.

Scritto da Daniele Duso
Mozione alla Camera: Gioco e slot tra gli affari della mafia romana

"Continuano sempre più ad affermarsi forme evolute e complesse di investimento delle ricchezze mafiose, come la gestione delle sale gioco e delle slot machines". È quanto riporta la mozione 1-00506 (poi respinta) presentata alla Camera dai deputati Trano (Gruppo misto), Colletti (FI) e dai 5 stelle Maniero, Giuliodori, Sapia, Cabras, Corda, Spessotto, Vallascas, Forciniti, Testamento, Costanzo, Leda Volpi, che intendeva impegnare il Governo ad adottare iniziative a contrasto di questo fenomeno.

Tra le iniziative suggerite dalla mozione c'è "l’istituzione di un fondo complementare al fine di rilasciare garanzie agli istituti di credito che concedono prestiti, altri finanziamenti e mutui, per le vittime d’usura e racket", ma anche "iniziative normative volte a rafforzare la disciplina in materia di conservazione di documenti, dati e informazioni da parte degli organismi di autoregolamentazione delle categorie professionali" e altre iniziative tra le quali anche il "dare un preciso indirizzo d’azione alla neocostituita Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza nazionale, circa l’emergente e preoccupante fenomeno del cyber-riciclaggio che vede nelle criptovalute un nuovo e ulteriore mezzo di riciclaggio".

Nella premessa i deputati sottolineano come sia da considerare "l’impatto sul sistema antimafia delle norme previste dal 'decreto liquidità', dal 'decreto rilancio', e dal decreto 'semplificazione e innovazione digitale', il cui impianto normativo ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo avrebbe impatto negativo sulla prevenzione dell’infiltrazione delle mafie nel sistema delle concessioni dei contributi previsti; tali norme, ad avviso dei firmatari, renderebbero vano ogni efficace controllo e presidio di prevenzione antimafia, finora garantito dalle prefetture e dall’Anac".

"Nella logica di svecchiare il sistema burocratico e di voler indirizzare l’azione di Governo in un contesto di riduzione degli oneri, dei tempi della burocrazia e di rilancio dell’economia, si è, di fatto, costituita ad avviso dei firmatari la base normativa che produrrà il rischio concreto di cedimento dei controlli preventivi per l’attività di contrasto alla criminalità organizzata".

Considerando, come già riportato, che "attraverso la penetrazione di un tessuto socioeconomico nuovo e ricco di potenzialità, come quello romano, famiglie della camorra e cosche della 'ndrangheta vi stanno esportando interi 'affari', delocalizzando e più spesso replicandovi attività quali, in particolare, l’acquisizione ed il controllo di attività economiche, la commercializzazione delle sostanze stupefacenti ovvero la gestione delle sale gioco e delle slot machines". La mozione 1-00506 tuttavia è stata successivamente respinta dopo la discussione alla Camera.

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