skin

Green pass in tabaccheria, Fit e Uit: 'Impossibile controllare tutti'

22 gennaio 2022 - 08:28

Le associazioni di rappresentanza del settore commentano l'inserimento delle tabaccherie nella lista delle attività accessibili solo con green pass, 'inascoltate le nostre richieste'.

Scritto da Redazione
Green pass in tabaccheria, Fit e Uit: 'Impossibile controllare tutti'

Con la firma di Mario Draghi sotto al decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che specifica la lista dei negozi e delle attività dove non servirà il green pass dal 1° febbraio, è stato definitivamente sancito il suo obbligo per l'accesso in tabaccheria.
Una decisione che era già nell'aria e che non manca di scatenare le reazioni di alcune delle principali associazioni di rappresentanza dei tabaccai e dei totoricevitori sportivi.


“I più affezionati dei clienti sbufferanno ma attenderanno il loro turno. Le persone di passaggio no, e andranno altrove. Di certo, noi perderemo più tempo per assolvere ad un obbligo insensato, che per servire chi entra nelle nostre tabaccherie con la fiducia e l’apprezzamento di sempre”. Queste le parole del presidente nazionale della Federazione italiana tabaccai (Fit), Giovanni Risso, a commento della decisione dell'Esecutivo.

“Contestiamo la decisione del Governo e ribadiamo che no, non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i nostri clienti. Non è mancanza di volontà è una questione del tutto pratica. I tabaccai sono spesso soli in tabaccheria e, di certo, non possono allontanarsi dal bancone per controllare il green pass sulla soglia della tabaccheria. Non si può assumere qualcuno solo per questo, impensabile perdere minuti per un controllo a fronte di una vendita realizzata in pochi secondi”, rimarca Risso.
“Non lo nascondiamo, l’amarezza c’è. Ancor di più perché siamo tra le categorie che più hanno contribuito, con il loro lavoro, a mantenere in piedi l’economia del Paese in un momento di estrema difficoltà. Ma ancor di più ci dispiace per i nostri clienti che saranno costretti a fare la fila e con i quali ci scusiamo anticipatamente per le lungaggini che dovranno sopportare", conclude il presidente nazionale della Fit. "Ci sarebbe piaciuto poter fare diversamente e per questo contestiamo la decisione del Governo, con la consapevolezza che si tratta di un altro regalo al contrabbando. Questo sì, inammissibile. Non finisce qui, daremo battaglia”.

Si pone sulla stessa linea il commento di Pasquale Genovese, presidente della Uit - Unione italiana tabaccai. “L’inserimento delle rivendite di generi di monopolio tra le attività dove è obbligatorio mostrare e verificare il green pass significa esclusivamente un ulteriore passo indietro della categoria. A nulla sono valse le richieste, gli appelli ed i tentativi di ripensamento fatti da noi e forse da chi ha sbandierato successi prima delle valutazioni.
L’inserimento della categoria tra le attività obbligate a ricevere clienti solo in regola con il green pass è un non senso rispetto all’inserimento delle tabaccherie tra quelle attività 'di prima necessità' così come dichiarate nel lockdown di inizio della pandemia".
 
Genovese quindi si sofferma su quanto affermato dal sottosegretario alla salute Andrea Costa - "molte tabaccherie hanno distributori automatici all'aperto" - e rimarca: "La sua dichiarazione fa semplicemente sorridere. Nelle tabaccherie non si erogano solo prodotti da fumo ma anche e soprattutto tantissimi servizi di utilità pubblica. Ma forse il sottosegretario non entra in tabaccheria. La cosa che fa rabbia è che le associazioni di categoria sono rimaste inascoltate e chi vantava sicuri orientamenti governativi sia rimasto col cerino acceso a discapito dei suoi stessi tabaccai associati. Noi continueremo nell’azione sperando che la convinzione di predominio decada e si inizi a ragionare su un tavolo comune”, conclude Pasquale Genovese.
 

Articoli correlati