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Gioco illegale, sanzioni e sequestri fra Sicilia e Calabria

18 maggio 2022 - 09:34

Apparecchi da gioco irregolari e scommesse non autorizzate al centro dell'operazione Trinacria condotta da Adm e Sogei fra Messina, Catania, Siracusa e Reggio Calabria.

Scritto da Redazione
Gioco illegale, sanzioni e sequestri fra Sicilia e Calabria

Apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento al centro di un'operazione condotta dai funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, Direzione Giochi - Ufficio controlli giochi - coordinati dal Gruppo Cp-Operazioni, congiuntamente al personale delle sezioni Controlli territorialmente competenti e alla Sogei, nelle province di Messina, Catania, Siracusa e Reggio Calabria.

L’operazione - denominata Trinacria - ha dato luogo ad una articolata attività di verifica della conformità alle prescrizioni normative degli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, del Tulps, delle loro modalità di funzionamento, e delle relative autorizzazione previste per i punti di offerta.

Sono stati controllati complessivamente 28 esercizi commerciali - di cui 26 nelle provincie di Catania e Messina - e sono stati sequestrati 10 apparecchi per accertata violazione dell’art. 110, comma 9, lettera f bis, del Tulps il quale prevede per la fattispecie l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 a 15.000 euro per ciascun apparecchio.

È stata sequestrata una scheda di gioco relativa ad apparecchio da intrattenimento per accertata violazione dell’art. 110, comma 9, lettera f ter, del Tulps, il quale prevede per la fattispecie l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro per ciascun apparecchio videoterminale.
In tre esercizi commerciali sono state constatate irregolarità relative all’Imposta sugli intrattenimenti (Isi) dovuta.
Nel corso delle operazioni sono stati inoltre sequestrati presso un negozio di gioco due personal computer messi a disposizione degli avventori ed utilizzati per la connessione a piattaforme di gioco non autorizzate da Adm, in violazione a quanto prescritto dall’art. 110, comma 9, lettera f quater del Tulps. il quale prevede per la fattispecie l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro per ciascun apparecchio e la chiusura dell’esercizio da trenta a sessanta giorni.

Sono in corso, da parte dei Nuclei operativi territoriali delle Direzioni coinvolte, gli ulteriori accertamenti tecnici per individuare anche eventuali illeciti di natura penale.
 

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