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Calciobalilla: produttori ricorrono al Quirinale, e il dibattito politico non si ferma

24 giugno 2022 - 08:40

Produttori e gestori di calciobalilla ricorrono al presidente della Repubblica contro le regole tecniche, sullo sfondo il dibattito politico impazza sia a livello nazionale che regionale.

Scritto da Fm
Calciobalilla: produttori ricorrono al Quirinale, e il dibattito politico non si ferma

Nonostante i chiarimenti forniti dall'Agenzia accise, dogane e monopoli – con la riapertura dei termini di presentazione delle autodichiarazioni per la regolarizzazione degli apparecchi già installati, dal 27 giugno e fino a tutto il 31 luglio 2022 – e gli inviti di alcuni dei principali esponenti del settore (da Lama di Federamusement a Sapar fino all'Ad di Snaitech Schiavolin) a non correre dietro alle fake news, il dibattito sulla sorte dei calciobalilla non si ferma.

 

IL RICORSO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI PRODUTTORI E GESTORI - L'ultima notizia ha per protagonisti nove fra produttori di calciobalilla e di giochi senza vincite in denaro e gestori, firmatari di un ricorso straordinario al presidente della Repubblica per “inerzia colpevole” da parte dell’Agenzia accise, dogane e monopoli.

Per chiarire come si configura tale ricorso, prendiamo a prestito le parole della Treccani. "Il procedimento del ricorso straordinario prevede che sia adottato, nel corso dell’istruttoria, un parere obbligatorio del Consiglio di Stato: se il ministro intenda discostarsene deve sottoporre la questione al Consiglio dei Ministri.
La decisione, formulata come proposta di decreto al presidente della Repubblica, è assunta dal competente ministro sulla base del predetto parere.
Il ricorso straordinario è deciso con decreto del presidente della Repubblica".
 
Il ricorso in questione muove da uno straordinario e uno per motivi aggiunti, presentati rispettivamente a settembre 2021 e a febbraio 2022, su cui i ricorrenti sollecitano una relazione al ministero dell'Economia e delle finanze da parte del direttore generale di Adm, Marcello Minenna.
“Atto dovuto, per di più sollecitato dal ministero, affinché possa questo trasmettere al Consiglio di Stato la richiesta relazione per la trattazione dei due ricorsi e soprattutto delle relative istanze cautelari e l'emissione del parere necessario (e vincolante) per la decisione.
Trasmissione, si precisa, che sarebbe dovuta avvenire nel termine di 120 giorni dal deposito del ricorso e del ricorso per motivi aggiunti: termine, nell'uno e nell'altro caso, ampiamente trascorso.
Le imprese hanno impugnato, si precisa ancora, il provvedimento dell’Adm del 18 maggio 2021, prot. n. 151294/RU e la determinazione del Direttore del 16 dicembre 2021, prot. n. 480037/RU (oltreché tutti quelli successivi, relativi, conseguenti e presupposti), con cui sono state definite le regole tecniche per la produzione, importazione, verifica e gestione dei suddetti apparecchi.
Le ricorrenti, con la loro azione, hanno evidenziato, chiedendone pertanto al Capo dello Stato la sospensione e l’annullamento, l’illegittimità di una regolamentazione (quella impugnata) – che equipara, comuni biliardi, calciobalilla, lettori di video e tracce musicali, flipper, ecc. agli apparecchi che distribuiscono vincite in danaro (Awp e Vlt) – eccessivamente stringente e compressiva dei loro diritti assoggettandola, in assenza dei presupposti, alla stessa gravosissima regolamentazione tecnica ed amministrativa che ora l’Amministrazione doganale e dei monopoli, per voce del direttore generale, cerca di minimizzare.
Il Consiglio di Stato, comunque, potrà trattare la questione anche in assenza della relazione. Si auspica, a questo punto, un'immediata soluzione alla vicenda, che, come emerge dalle cronache, sta causando non pochi problemi a tutti gli operatori del settore”.
 
BENVENUTO: “BILIARDINI SALVI GRAZIE ALLA LEGA” - Di pari passo, sul fronte politico, il tema diventa l'occasione per nuove esternazioni, rivendicazioni dei partiti a livello nazionale e la presentazione di mozioni sul tema anche nei consigli regionali.
Come se, improvvisamente, i calciobalilla fossero diventati una questione di vita o di morte, surclassando temi ben più vitali per il Paese ma di cui i giornali, forse, si sono stancati di parlare.
E dimenticando che il comparto dell'amusement chiede attenzione e riforme da anni, restando però sempre inascoltato.
 
Ma veniamo agli ultimi sviluppi, cominciando dal deputato della Lega Alessandro Manuel Benvenuto, che dichiara: “Grazie alla Lega al Governo, biliardini salvi. Stabilimenti, sale giochi, oratori e circoli ricreativi di tutta Italia possono tirare un sospiro di sollievo. Equiparare il 'calcio balilla' ai videopoker (intendendo con tutta probabilità le slot, visto che i videpoker sono illegali, Ndr) sarebbe stata pura follia. Invece, siamo riusciti a far inserire una norma nel maxiemendamento al Dl Pnrr che li esenta dall'obbligo di verifica tecnica e di conseguenza del nulla osta da parte dell'Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli oggi necessari per l'utilizzo.
Resta fermo l'obbligo di versamento dell'imposta sugli intrattenimenti, ma la mancanza di queste certificazioni avrebbe comportato il rischio di sanzioni anche per altri giochi di intrattenimento come biliardi, flipper, freccette, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong: tutti apparecchi che non prevedono vincite di denaro.
Assurdo assimilarli alle slot-machine. In proposto e in un'ottica di assoluto buonsenso, due giorni fa era stato anche approvato alla Camera un nostro ordine del giorno alla delega fiscale che impegnava l'esecutivo in questa direzione. Prendiamo atto con soddisfazione che tutto si sia risolto nel migliore dei modi".
 
BAGNASCO (FI): “TRA I PRIMI A DENUNCIARE AL MEF L’ERRORE” - “Esprimo grande soddisfazione per la risoluzione al problema che il Governo sta trovando in materia di biliardini. Sono stato infatti tra i primi a denunciare al Mef l’errore, attraverso un’interpellanza al ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, riguardo all’equiparazione dei giochi come i calciobalilla, carambole, biliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini senza vincita, agli apparecchi come video-lottery e Awp o slot dei bar”. Così Roberto Bagnasco, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari sociali. “L’Agenzia dogane e monopoli (Adm) aveva imposto infatti, con una circolare, a qualsiasi tipo di gioco, anche gratuito, di essere certificato e quindi a dover pagare la tassa sugli intrattenimenti (Isi). Questo avrebbe leso tutti gli esercizi commerciali, in particolare i balneari, categoria già vessata dal decreto Concorrenza”.
 
PD: “NORME CAMBIATE CON IL DDL PNRR” - Lo stesso tema è al centro di una nota congiunta dei deputati del Partito democratico Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio e Gian Mario Fragomeli, capogruppo in commissione Finanze della Camera.
"Con l'approvazione al Senato del maxiemendamento al Pnrr bis che modifica la norma sui biliardini e calcio balilla, questi ultimi verranno esentati da qualsiasi forma di autorizzazione e adempimento.
Attendiamo che il decreto venga approvato definitivamente alla Camera entro il 29 giugno in modo da rendere subito attuativa la disciplina di regolamentazione per evitare le certificazioni dei biliardini.
Il direttore dell'Agenzia delle dogane e monopoli, Marcello Minenna, ha garantito che fin dalla prima settimana di luglio verrà applicato il decreto di esenzione. Un buona notizia soprattutto per chi ha in spiaggia un biliardino per cui, fatta l'autocertificazione, non ci sarà più pericolo multa e per questo verranno prorogati i termini al 31 luglio per presentare le autocertificazioni, di cui non servirà più aspettare l'ok dalle Dogane".
 
LE MOZIONI NEI CONSIGLI REGIONALI DI TOSCANA E LIGURIA - Il dibattito sui calciobalilla come detto tiene banco anche a livello regionale.
In Toscana il gruppo Pd in Consiglio – con il capogruppo Vincenzo Ceccarelli e i consiglieri Cristiano Benucci e Andrea Vannucci - presenta una mozione per chiedere alla Giunta di intervenire presso il Governo per non sottoporre a certificazione onerosa calciobalilla, flipper e ping pong.
“Biliardini, flipper, ping pong, freccette. A chi hanno mai fatto del male? Sono, anzi, giochi che da decenni troviamo nelle sedi di circoli, associazioni, centri parrocchiali, bar, sale giochi e stabilimenti balneari e che, nell’immaginario di intere generazioni, rappresentano esperienze di aggregazione e di benessere psicofisico. Per definizione non possono essere equiparati, in nessun modo, al gioco d’azzardo.
Con una mozione chiediamo alla giunta regionale di attivarsi presso il Governo e in modo particolare con il ministero competente, affinché si possa giungere ad una revisione o ad un chiarimento della disciplina dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli del maggio 2021 che di fatto, dal 1° giugno 2022, sottopone a certificazione onerosa anche gli apparecchi che non erogano vincite in denaro o tagliandi, come appunto biliardi, carambole, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong, freccette e calciobalilla con e senza gettoniera.
La nostra richiesta è quella di non equiparare in termini autorizzativi e fiscali il gioco di puro intrattenimento, in quanto strumento di socializzazione e di benessere psicofisico, al gioco d’azzardo”.
I tre quindi rimarcano: “Dal 1° giugno di quest’anno biliardi, carambole, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong, freccette e calciobalilla con e senza gettoniera, possono essere installati solo se dotati omologazione, nullaosta di distribuzione e di messa in esercizio. Una situazione che ha indotto molti gestori e responsabili di strutture ricreative e culturali a non offrire più tali attrazioni, in particolare il calciobalilla.
Stiamo parlando di attività ludiche che costituiscono uno strumento di puro divertimento e di vicinanza tra grandi e piccini. Uno svago da preservare e da considerare anche nella sua funzione inclusiva e ricreativa per la Toscana, luogo storicamente ricco di centri di aggregazione, e per tutto il Paese. L’auspicio è che il Governo possa porre rimedio al più presto, è necessario fare retromarcia”.
Infine in Liguria, Augusto Sartori, responsabile locale del dipartimento ristorazione e locali notturni di Fratelli d’Italia, sottolinea: “Siamo all’assurdo: oggi uno stabilimento balneare, ma anche un bar, un ristorante e persino un oratorio rischia una multa da 4mila euro se non denuncia la regolarità del più iconico gioco estivo. Entro il 30 aprile i gestori devono fare la richiesta del titolo autorizzativo all’Agenzia delle dogane. Lo stesso iter che si fa per i videopoker (anche in questo caso confusi con le slot, Ndr). Questa nuova assurda regola è contro la logica e il buonsenso, ma nonostante questo l’Agenzia delle dogane fa spallucce e dice che esiste da vent’anni.
Come Fratelli d’Italia abbiamo subito dato battaglia – conclude Sartori – infatti i deputati di Fratelli d’Italia membri della commissione Attività produttive, commercio e turismo hanno presentato un’interrogazione in cui si chiede al Ministro competente quali iniziative intenda adottare in merito, considerato che il calciobalilla nulla ha a che fare con il gioco d’azzardo e colpisce, invece, indiscriminatamente gestori e proprietari di esercizi pubblici, caricandoli di ulteriori incombenze burocratiche e tasse, ma non dovrebbero servire interrogazioni di questo tipo quando sarebbe sufficiente il solo buonsenso per dire che un conto sono i giochi della nostra infanzia, tradizionali e anche belli come il calciobalilla mentre ben diverse sono le cose quando si parla di giochi d’azzardo come il videopoker.
Noi rimaniamo a baluardo e difesa delle attività commerciali e di chi fa impresa che sono patrimonio per l’Italia e non mucche da mungere e basta”.
 
IL PUNTO DI VISTA DEI CIRCOLI ARCI - Anche l'Arci, a cui fanno riferimento molti circoli presenti sul territorio italiano, si esprime sulla vicenda. "Assistiamo oggi ad una levata di scudi da parte di alcune categorie imprenditoriali riguardo alla nuova disciplina dei cosiddetti 'apparecchi senza vincita in denaro' tra i quali rientrano biliardini, calcio balilla, freccette o ping pong. Al netto delle prese di posizione segnaliamo che la direzione nazionale dell’Arci, insieme ad altri settori della promozione sociale e del volontariato, interloquisce sul tema sin da dicembre dello scorso anno con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Senza mettere in discussione la legittimità di una imposta che preesisteva all’intervento dell’Agenzia, è utile far presente che il cosiddetto 'nulla osta' e le paventate regole 'semplificate' di autodichiarazione consistono in una procedura da eseguire su un portale digitale utilizzando lo Spid, indicando una casella Pec, creando un’apposita anagrafica per ogni singolo ente e caricando diversi documenti per ogni singolo apparecchio. Tra i vari documenti spicca per originalità la dichiarazione di conformità, che dovrebbe avere l’intento di dimostrare che le caratteristiche tecniche di ogni singolo biliardino o ping pong non ne consentano un uso 'alterato', 'fraudolento' o 'difforme'. Come se un ping pong potesse trasformarsi in una slot machine non autorizzata. Dall’Agenzia ci hanno spiegato che è una norma pensata per le slot machine o per apparecchi simili, che spesso generano gravi fenomeni di ludopatia e che spesso alimentano le economie della criminalità organizzata. Contestiamo che tale nuovo adempimento – in aggiunta a tutti gli altri cui con difficoltà le associazioni stanno cercando di far fronte rispetto alla riforma del Terzo settore – debba essere a carico del piccolo circolo di volontari. Oltretutto, nella stragrande maggioranza dei casi, non ci sono introiti derivanti dalla gestione di questi apparecchi nei circoli, ed anzi spesso si tratta solo di un onere di cui il circolo si fa carico per continuare ad essere un sano presidio di ricreazione".
 

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