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Osservatorio gioco pubblico, gli intervistati: 'Rivedere le regole'

05 luglio 2022 - 16:31

Le rilevazioni dell'Osservatorio sul gioco pubblico 2020-2022 di Swg in collaborazione con Igt evidenziano i nuovi comportamenti dei consumatori e l'esigenza del riordino. 

Scritto da Redazione
Osservatorio gioco pubblico, gli intervistati: 'Rivedere le regole'

“Siamo da sempre in prima linea nel perseguire una crescita sostenibile del comparto che possa coinvolgere i giocatori in un’esperienza di gioco sicura. In questo senso, confermiamo il nostro orientamento alla sostenibilità, intensificando gli sforzi con coerenza e coraggio secondo quattro priorità strategiche: valorizzare e proteggere le persone, sostenere le nostre comunità”.

Sono le parole con cui Fabio Cairoli, Ceo di Igt Global lottery, apre la presentazione dei risultati dell’Osservatorio sul gioco realizzato da Swg in collaborazione con Igt, oggi, 5 luglio, a Roma, nell'ambito dell'evento "Giocare da grandi. Le rilevazioni dell'Osservatorio sul gioco pubblico 2020-2022" promosso dal progetto culturale ed editoriale Formiche.

 

L'Osservatorio si è posto lo scopo di monitorare e analizzare, nel triennio 2020-2022 il rapporto che gli italiani hanno con il gioco, con particolare attenzione a quello con vincita in denaro, sottolineando, per ogni edizione, alcuni temi e aspetti specifici, con l’obiettivo di comprendere al meglio le rappresentazioni che gli italiani hanno e attribuiscono a questo mondo, i bisogni, i vissuti dei giocatori e le prospettive future.

A introdurre lo studio, Riccardo Grassi, direttore di ricerca Swg: "L’obiettivo è presentare alcune riflessioni della nostra ricerca e vorremmo lanciare alcuni spunti. Il tema è: giocare da grandi. Lo spazio semantico cambia: dalla libertà si passa all’agonismo ma si rischia di arrivare al pericolo. Da bravura può diventare spesso fortuna. Abbiamo fatto interviste qualitative su questi giocatori e sul limite del rischio e questo si abbassa in funzione dell’aumento del reddito. Ì giocatori, comunque, vogliono essere trattati come persone e non come appestati".

 

L’IDENTIKIT DEL GIOCATORE - L’edizione 2022 dell’Osservatorio ha definito cinque tipologie di giocatori: i non giocatori, pari al 36 percento del campione degli intervistati (fra i quali si annoverano soprattutto donne, giovani e abitanti del Nord ovest); i giocatori di lotterie, il 21,4 percento, che vivono soprattutto al Sud, hanno più di 64 anni; i rejector delle lotterie, il 9,2 percento; i grandi giocatori che spendono meno di 20 euro al mese, il 19 percento del campiome; i grandi giocatori che spendono più di 20 euro al mese, pari al 14,3 percento degli intervistati.
Nel complesso, la partecipazione a scommesse e/o a giochi con vincita in denaro è principalmente vista come “un modo di divertirsi” (con percentuali fra il 42 e il 49 percento a seconda che ci si cimenti in lotterie o giochi con vincita in denaro) o per poter “per poter inseguire un sogno o un desiderio”, rispettivamente nel 33 o 30 percento.
I desideri espressi sono principalmente: “estinguere il mutuo”, “consentire ai figli di seguire i propri desideri”, “avere una bella abitazione principale” e “fare molti viaggi”.
Il tema del rischio e del controllo è molto presente nel vissuto dei giocatori, soprattutto tra chi spende più denaro. Tra gli stessi giocatori gli elementi autodescrittivi prevalenti sono proprio quelli che parlano della capacità di controllo e di non superare un confine che è diverso da persona a persona.
In tutte le categorie si riscontra un “equilibrio tra prudenza e rischio”. In particolare, tra chi spende fino ad un massimo di 40 euro mensili, la maggioranza esprime un atteggiamento controllato e sereno.
Dall’altra parte, pur sempre senza entrare nel delicato mondo del gioco patologico, ci sono soggetti che hanno a disposizione un budget di spesa decisamente più elevato e che vivono il gioco con grande tensione. Tra quelli intervistati nella fase qualitativa dell’indagine è evidente la percezione di muoversi su un confine molto stretto. Sono giocatori in tensione, che spendono oltre 120 euro a settimana, solitari, strettamente concentrati sul controllo delle perdite e sul non superare un limite che ci si è autoimposti a livello individuale.
 
GIOCATORI PATOLOGICI E NON PATOLOGICI, LA PERCEZIONE DEL GAP - Un aspetto importante monitorato in questo triennio di Osservatorio è quello legato alla dimensione regolatoria del disturbo da gioco d’azzardo patologico.
In generale, tra gli intervistati la percezione diffusa è che per quanto si parli molto dei problemi legati alle dipendenze da gioco (tanto che la sua diffusione è largamente sovrastimata da coloro che hanno preso parte alle rilevazioni), le azioni concrete di contrasto siano minime e rimangano bloccate dall’ambiguità di fondo dello Stato che non vuole rinunciare alle importanti entrate fiscali generate. Si alimenta quindi un circuito (o forse sarebbe meglio dire un cortocircuito) comunicativo in cui il gioco da un lato è ampiamente tollerato e, anzi, con una offerta sempre più in espansione, dall’altro viene sistematicamente stigmatizzato a livello di comunicazione, creando una immagine stereotipata, quasi esclusivamente schiacciata sul tema delle ludopatie. Questa tendenza fa sì che i giocatori non patologici si sentano poco tutelati.
Per il 31 percento degli intervistati, in Italia oggi esistono luoghi e forme di gioco illegale come in passato; per il 24 percento “esistevano in passato ma ora sono del tutto scomparse o quasi”, mentre il 29 percento “non sa”.
In parallelo, il 44 percento reputa responsabili della diffusione dei comportamenti di dipendenza da gioco “le persone che giocano”, il 41 percento “lo Stato”, e il 32 percento “i concessionari”.
 
IL PUNTO DI VISTA DEGLI ENTI LOCALI - Nel 2021 è stato realizzato un approfondimento di tipo qualitativo, con il coinvolgimento di stakeholder del mondo delle amministrazioni locali, delle agenzie dello Stato, del Terzo settore e associazioni di categoria. Questa indagine ha evidenziato l’importanza di una revisione dell’attuale modello regolatorio, che sia in grado di lavorare efficacemente su tre dimensioni: quella del rapporto tra gioco patologico e non patologico, quella del rapporto tra legale e illegale e, infine, quella che riguarda la dimensione fisico-virtuale. Tre gli obiettivi principali che secondo gli intervistati vanno perseguiti: regolare l’offerta di giochi e le modalità di accesso; controllare, nel senso di monitorare e contrastare i fenomeni di illegalità e i comportamenti patologici; redistribuire, nel senso di definire un diverso modello di allocazione delle risorse generate dalle concessioni e, più in generale, dal mondo dei giochi. Uno dei pochi elementi sui quali c’è sostanziale accordo tra tutti gli intervistati è la crescita del gioco digitale che ha trovato un boost fondamentale nel periodo della pandemia, ma che ha anche portato ad una ulteriore frammentazione del mondo dei giocatori, escludendo una quota di soggetti che faticano ad accedere al mondo dei dispositivi digitali. Lo spostamento dal fisico al digitale rappresenta per molti versi un elemento chiave nella gestione dei giochi e nelle dinamiche regolatorie e di controllo. Un altro mutamento significativo nei comportamenti di gioco è quello che va verso la preferenza per giochi con estrazione immediata, piuttosto che con estrazione differita.
 
NO AL DIVIETO ASSOLUTO DI GIOCO - Per quanto riguarda ai dati raccolti attraverso l’Osservatorio sulla popolazione italiana, l’analisi delle risposte fornite sul tema degli aspetti regolatori riporta una valutazione piuttosto chiara. Solo una minoranza di intervistati (per altro in riduzione, dal 40 percento del 2020 al 31 percento del 2022) ritiene che ogni forma di gioco che prevede vincite in denaro debba essere considerata illegale, mentre la grande parte del campione vorrebbe che lo Stato si concentrasse maggiormente sul controllo dei centri e dei siti di gioco illegale. L’ipotesi di un divieto assoluto dei giochi con vincita in denaro incontra il favore di meno del 40 percento degli intervistati con alcune importanti eccezioni: i non giocatori assoluti (ovvero coloro che non giocano e non hanno mai giocato in passato a nessun gioco con vincita in denaro) e, i giocatori assidui di slot machine, di bingo e di poker. L’opinione prevalente è che una forma di divieto assoluto dei giochi con vincita in denaro possa favorire la crescita del gioco illegale, oltre che provocare un significativo danno per lo Stato.
Fra il 2020 e il 2022, oltre il 74 percento degli intervistati si è trovato d'accordo con questa affermazione: “Piuttosto che rendere illegale ogni forma di gioco con vincita in denaro, bisognerebbe controllare e punire severamente i centri e i siti di gioco illegale”.
Negli stessi anni, una percentuale compresa fra il 31 e il 40 percento, ha ritenuto che “Piuttosto che rendere illegale ogni forma di gioco con vincita in denaro, bisognerebbe controllare e punire severamente i centri e i siti di gioco illegale”.
 
IL GIOCO DIGITALE E IL FUTURO DEI GIOCHI CON VINCITA IN DENARO - Secondo gli intervistati il futuro sarà caratterizzato da una crescita sia del numero di giochi, che della spesa pro capite dei giocatori. Il grande tema sullo sfondo è però quello della digitalizzazione. Il campione si spacca in due sia di fronte all’ipotesi di un futuro fatto solo di giochi online, che sulla possibilità di una identità digitale per tutti i giocatori, ma la via di una maggiore digitalizzazione appare un destino segnato. La transizione verso il gioco digitale, come abbiamo visto, comporta una serie di timori rispetto ai temi della sicurezza del giocatore. A questo riguardo tra gli intervistati dell’Osservatorio si auspica un pieno passaggio a strumenti quali l’identità digitale del giocatore e il tracciamento dei pagamenti in modo da garantire un maggiore livello di controllo dei siti illeciti, e dei comportamenti del giocatore online.
Per quasi il 30 percento degli intervistati,tra 10 anni ci saranno “più giochi con vincita in denaro rispetto ad oggi”, è abbastanza probabile che i “giochi con vincita in denaro saranno solo online”, e che “il problema della dipendenza da gioco sarà stato ridotto di molto”.
È interessante notare che per il 30-34 percento degli intervistati “ognuno di noi avrà una propria identità virtuale, attraverso la quale potrà accedere ai giochi con vincita in denaro (online e non) e che permetterà di controllare eventuali eccessi di spesa”.
Circa il 41 percento di loro inoltre ritiene che “si dovrebbe pensare a una forma di identità digitale del giocatore, legata alle carte di pagamento utilizzato, che consenta di tracciare nel dettaglio i flussi di gioco e individuare eventuali siti illegali”, mentre per il 30 percento in media “per giocare online bisogna sempre usare forme di accesso e di pagamento che consentano di tracciare i giocatori e i flussi di denaro, facilitando il monitoraggio da parte delle autorità”.
La dimensione digitale è già fortemente presente tra i giocatori. I dati raccolti nell’edizione 2022 dell’Osservatorio lo confermano, mostrando come siano numerosi i giocatori che già oggi praticano diversi giochi con vincita in denaro, quanto meno in forma mista.
Secondo la rilevazione del 2022, la modalità prevalente di gioco è nei luoghi fisici soprattutto quando si parla di gratta e vinci, lotterie e SuperEnalotto (fra l'81 e il 74 percento). Percentuale che scende al 57 per il bingo, al 54 percento per le slot, e al 44 percento per il poker. Il gioco “solo online” vanta numeri più consistenti specie per il poker (28 percento), le slot (19 percento), il bingo (18 percento). La modalità “mista” premia ancora una volta il poker (28 percento), mentre le slot sono al 27 percento e il bingo al 25 percento.
Ciò che spinge con maggiore forza la tendenza al gioco digitale sono i temi della comodità e della riservatezza, per quanto il gioco negli spazi fisici restituisca una immagine di maggiore sicurezza e divertimento
La transizione al gioco digitale è veicolata soprattutto dalle App, già oggi utilizzate da oltre la metà dei giocatori intervistati per controllare i risultati delle proprio giocate e almeno sperimentate da 2 giocatori su 5 anche come strumento per giocare/scommettere.
 

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