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Quando l'intrattenimento è vincente

24 marzo 2014 - 11:50

Forse la fiera di Rimini appena andata in archivio non avrà portato al settore le risposte che aspettava, dal punto di vista del confronto istituzionale e delle prospettive di mercato, in una situazione che appare vieppiù ingarbugliata. Quello che è emerso però, e pure in maniera evidente, è il ruolo che ha (e deve avere) ancora oggi l'intrattenimento.

Scritto da Alessio Crisantemi
Quando l'intrattenimento è vincente

Si è visto con il successo ottenuto dal torneo di calcio balilla ospitato dalla manifestazione (cinquanta giocatori iscritti in una gara alla prima edizione e per giunta infrasettimanale è un risultato di tutto rispetto) ma anche, e soprattutto, con l'exploit del flipper sportivo, che nei giorni della fiera ha divertito e intrattenuto giocatori professionisti e visitatori con il classico torneo divenuto ormai un appuntamento fisso nelle ultime edizioni di Enada. Per poi cedere il testimone, questa volta, a un evento d'eccezione come il Campionato Europeo di flipper sportivo, che portato alla fiera di Rimini 250 giocatori provenienti da 17 paesi diversi, per un debutto italiano di primo livello e che dimostra il successo internazionale della disciplina.
Ebbene, di questo è capace il flipper sportivo e, più in generale, il mondo dell'intrattenimento. Che porta con sè un valore da recuperare, non ci stancheremo mai di dirlo, quale essenza fondante del comparto del gioco pubblico e sul quale puntare per rendere sostenibile tale settore. Un parere espresso, del resto, anche dall'ex sottosegretario all'Economia con competenza sulla materia giochi, Alberto Giorgetti, che nella sua visita all'ultima edizione di Enada ha toccato con mano l'esperienza del flipper e dell'amusement invitando a portare avanti questo tipo di attività perché in grado di esaltare il ruolo sociale e i risvolti positivi di questo settore.
Un consiglio utile da seguire, con l'auspicio che possa essere seguito e interpretato dal nuovo governo - chiamato a riformare il comparto con l'attuazione della Delega fiscale - ma anche dalla filiera, che dovrà inserire questi aspetti nelle proposte che saprà avanzare alla politica.
Perché è questa l'altra faccia del gioco pubblico. Sia chiaro: non che il mercato sia diviso in buoni o cattivi, in base al segmento del cosiddetto (seppure impropriamente) “azzardo” e intrattenimento. Se non altro perché, in quasi tutti i casi, sono le stesse aziende ad operare in entrambi i settori. Invece, lo sappiamo, appare agli occhi dell'opinione pubblica e dei media nazionali. E le rassegne sul flipper lo rivelano chiaramente. Spetta dunque all'industria dimostrare e trasmettere all'esterno il proprio ruolo, che coincide in tutti i segmenti del gioco: ovvero, l'esercizio dell'intrattenimento e l'offerta al pubblico di un momento di divertimento. Che per alcuni può essere il flipper, per altri una slot, una giocata al bingo o una scommessa sportiva. Purché rimanga sempre chiaro che si tratta di intrattenimento. E questo vale anche per i giocatori.

 

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