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Il ritorno alla (nuova) normalità inizia oggi

11 aprile 2022 - 07:42

L’industria globale del gaming si ritrova a Londra per la fiera Ice, dopo due anni di Covid e in clima di guerra, in cerca di ispirazione.

Scritto da Ac
Il ritorno alla (nuova) normalità inizia oggi

Si riparte. Questa volta davvero, e per tutti (o quasi). Dopo due anni di restrizioni, di difficoltà e ristrettezze, per gran parte dei cittadini e - in particolare - per gli addetti ai lavori del gioco, arriva finalmente il momento di ripartire, a tutti gli effetti.

Con la fiera Ice di Londra che accompagna l’intera industria globale durante questa settimana: e dopo lo slittamento di qualche mese, finisce col segnare il vero punto di ripartenza del settore. Ora che lo stato di emergenza è stato appena dichiarato cessato in Italia, mentre nel Regno Unito rappresenta già un lontano (e brutto) ricordo, questo evento assume un ruolo ulteriore, quasi simbolico, traghettando l’industria verso quella tanto agognata “nuova normalità”.

Inedita ma anche decisamente insolita, essendo condizionata (e non poco) anche dall’impatto del conflitto in Ucraina, che pur essendo ancora lontano da una vera e propria guerra mondiale, sta comunque influenzando, direttamente o indirettamente, gran parte dei Paesi, quanto meno da un punto di vista politico ed economico. Soprattutto quelli europei: non soltanto per la vicinanza geografica ma anche per la dipendenza da una o dall’altra nazione oggi in guerra, per la fornitura di materie prime.

 

A risentire di questo duplice squilibrio (long-Covid + guerra) è anche la stessa fiera di Londra: decimata nel numero di espositori per le difficoltà di spostamento da oriente e da alcune parti dell’occidente, ma comunque ancora in grado di ispirare l’intera industria. E in un certo senso, quest’anno riesce a farlo anche di più:
 
Dopo due anni di incertezze, rinvii ed eventi online o in formato ibrido, la voglia di incontrarsi e di parlare di business è ancora più forte, come quella di guardare al futuro e alle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, per proseguire nello sviluppo di un settore ad alto tasso di innovazione.
 
Nonostante le varie sfide che deve affrontare la comunità internazionale del gaming, Ice London ospita comunque il maggior numero di espositori, di marchi e di opinion leader rispetto a qualsiasi altro evento di settore nel mondo. Ed è qui che si possono scoprire non tanto i nuovi prodotti di gioco, quanto piuttosto i nuovi servizi e le tecnologie che consentiranno al settore di ricostruire il proprio futuro in un’ottica di piena (e vera) sostenibilità. Riuscendo anche a rivoluzionare il concetto stesso di gioco responsabile, che da mero slogan o obiettivo istituzionale, diventa oggi un asset strategico per molte imprese e una leva di marketing molto più efficace rispetto ad altre tecniche generaliste, che nel mondo del gaming stanno perdendo la loro efficacia oppure non possono più essere utilizzate: come accade in quei Paesi - Italia in testa - dove sono state introdotte restrizioni alle comunicazioni e pubblicità del settore.
 
Se prima si era soliti dire che l’industria poteva fare di più dal punto di vista del gioco responsabile, si è presto passati a sostenere che si doveva fare di più: oggi, invece, si sta capendo che chi non sarà in grado di fare determinati passi in quella direzione, attraverso l’applicazione di specifici modelli, tecnologie e strategie, non potrà garantirsi neppure un futuro. Ciò vale non solo per le singole imprese, ma anche per interi segmenti del gioco, o per settori completo: visto che la sfida non è soltanto per gli operatori ma anche per i regolatori e per i legislatori più in generale. Solo che molto spesso a capirlo sono soltanto gli operatori, e nemmeno tutti. A questo servono eventi come quello di Londra, in grado di ispirare gli addetti ai lavori e scuoterli verso un cambiamento: facendoli diventare parte attiva di questo processo di evoluzione proponendosi anche come dei portavoce presso i governi e le istituzioni. In modo da riuscire, prima o poi, ad anticipare le mosse dei decisori politici invece di ritrovarsi sempre col subirle e iniziare muoversi quando ormai è troppo tardi, nel tentativo di ricucire uno sgarro.
 
E se la fiera, quest’anno, è più contenuta rispetto alle altre volte, ciò diventa quasi una virtù, riuscendo a mettere ancora più al centro il contenuto, e davanti al prodotto.
Per una nuova era del gioco, all’insegna della sostenibilità. Ora o mai più.
 

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