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Videogame, l'impatto delle lootbox: governo Uk a caccia di prove

23 settembre 2020 - 11:40

Governo britannico lancia sondaggio-test sull'impatto delle lootbox nei videogiochi tra giocatori adulti, aziende e organizzazioni.

Scritto da Redazione
Videogame, l'impatto delle lootbox: governo Uk a caccia di prove

 

Una doppia call, un sondaggio, un test. In diversi modi può essere definita la richiesta che il governo britannico ha lanciato alla nazione: provare l'impatto delle lootbox nei videogiochi, per esaminare le preoccupazioni che potrebbero incoraggiare o portare a problemi di gioco d'azzardo e quindi restituire un feedback alle autorità preposte per apportare eventuali mofiche al Gambling Act 2005.

I bottini (lootbox appunto), come noto, sono contenitori in-game acquistati con valuta virtuale o reale che premia i giocatori con oggetti virtuali casuali. Possono usare questi oggetti per migliorare la loro esperienza di gioco o per aggiornamenti estetici all'aspetto del loro personaggio. I giocatori non sanno quale oggetto riceveranno fino a dopo aver aperto la lootbox e questo elemento casuale, non è una novità, ha sollevato preoccupazioni che potrebbero incoraggiare comportamenti simili al gioco d'azzardo, in particolare tra i giovani.

Il governo britannico al netto dei numeri dell'industria del videogaming, ha evidentemente ritenuto di dover prendere in seria considerazione la questione e affrontarla in qualche modo: con i risultati di questa call l'esecutivo punta infatti alla comprensione più chiara delle dimensioni della loot box e del mercato degli acquisti in-game nel Regno Unito, del modo in cui opera e dell'impatto delle attuali protezioni come i controlli parentali e le normative sui consumatori.

A CHI È RIVOLTA LA CALL – Il governo lancia una doppia chiamata: da un lato infatti cercherà le esperienze dei giocatori e dei loro genitori o tutori; dall'altro dati e ricerche rigorosi e di alta qualità da società di videogiochi, università, società civile e qualsiasi altra organizzazione interessata a questo 'problema'.

Essendo la richiesta di prove rivolta a due gruppi, le domande sono diverse per ciascuno di loro. Per rispondere c'è tempo fino al 22 novembre 2020.

 

 

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